The Brutalist è un film del 2024 diretto da Brady Corbet con Adrien Brody e Felicity Jones. Uscita al cinema: 6 Febbraio 2025. Durata: 215 min. Distribuito in Italia da Universal Pictures. Paese di produzione: USA, Regno Unito, Ungheria, Canada.
Il film racconta la storia dell'architetto László Tóth. La vicenda è ambientata al termine della Seconda Guerra Mondiale. László, di origini ebree, è un allievo della scuola del Bauhaus, visionario, intransigente e pronto a lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra e della persecuzione dei nazisti. Si reca negli Stati Uniti, lasciando sua moglie e la nipote a Budapest per alcuni anni.
Una volta arrivato nel nuovo mondo, nella terra delle possibilità, László prende contatti con suo cutino Attila, in Pennsylvania. Tuttavia i due entrano in contrasto e Attila caccia via László lasciandolo in povertà. Rimasto senza mezzi, senza contatti o prospettive per il futuro, l'architetto accetta i lavori più umili e sopravvive a stento, patisce la fame e cade vittima dell'abuso di droghe.
Quando ormai sembra che la sua vita sia destinata a finre così, un ricco imprenditore - Harrison Lee Van Beuren - lo contatta per ingaggiarlo per la costruzione di un monumento. Un'oppurtunità come questa capita solo una volta nella vita: Van Beuren sta offrendo a László la realizzazione di tutti i suoi sogni e l'unica cosa da fare è accettare l'offerta. Questo evento cambierà la sua vita per i prossimi trent'anni.
Diretto da Brady Corbet e scritto dal regista con Mona Fastvold, The Brutalist è il terzo lungometraggio dell’autore statunitense, dopo The Childhood of a Leader - L'infanzia di un capo (2015) e Vox Lux (2018). Lasciata la carriera da attore, Corbet si è dedicato alla scrittura e alla regia alzando sempre di più l’asticella delle difficoltà, arrivando a creare un’opera complessa, stratificata e ambiziosa come The Brutalist. Da molti definita come monumentale, austera e imponente, ma che nasconde moltissime sfumature da saper cogliere con attenzione. Una pellicola ovviamente protagonista della stagione dei premi di inizio 2025.
Presentata in anteprima alla 81^ Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, The Brutalist ha ricevuto il plauso unanime di pubblico e critica alla rassegna, ottenendo il Leone d’argento per la regia di Brady Corbet. La sensazione, se non la certezza, è che avrebbe meritato anche qualcosa in più.
Il cast artistico di The Brutalist può vantare un protagonista d’eccezione quale Adrien Brody, qui affiancato dalla splendida Felicity Jones. Insieme a loro troviamo in scena anche Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy, Stacy Martin, Emma Laird, Isaach de Bankolé, Alessandro Nivola, Michael Epp, Jonathan Hyde, Peter Polycarpou, Maria Sand, Salvatore Sansone e Ariane Labed.
Prevalentemente girato a Budapest, ma con un intermezzo anche a Carrara, The Brutalist è stato ripreso in pellicola 35mm con il formato VistaVision, molto utilizzato in diversi classici degli anni Cinquanta ma che, di fatto, non veniva più proposto nel cinema statunitense da I due volti della vendetta, film diretto e interpretato da Marlon Brando nel 1961. Corbet, con il contributo del direttore della fotografia Lol Crawley, ha voluto ricreare l’atmosfera di quel decennio – nel quale il film è ambientato – anche attraverso la tecnica cinematografica e il proprio particolare stile di regia, e non solo tramite scenografie e costumi.
Una curiosità: il titolo, The Brutalist, deriva dalla corrente architettonica del brutalismo, di cui il protagonista ne è un esponente: all’estetica, esso preferisce la struttura in maniera piuttosto netta.
Nei momenti di grande crisi e cambiamento gli artisti e gli architetti fanno qualcosa di molto simile: danno un volto nuovo al presente, immaginando il futuro. Forse nessun artista è più vicino all'architettura di un regista: il cinema crea mondi e più sono rappresentati nel …
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(4.5 stelle su 5)
Attualmente The Brutalist ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da The Brutalist e le nomination:
The Brutalist è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 93% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 90 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.5 su 10
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Se non fosse per il discorso dei registi di No Other Land, l'urlo di Daryl Hannah per l'Ucraina, la dedica degli iraniani Shirin Sohani e Hossein Molayemi e un paio di riferimenti indiretti di Zoe Saldana e Adrien Brody, questa edizione è sembrata vivere fuori dal mondo.