Sbirri è un film del 2009 diretto da Roberto Burchielli con Luca Angeletti e Raoul Bova. Durata: 100 min. Distribuito in Italia da Medusa. Paese di produzione: Italia.
Dopo aver perso il figlio morto per aver assunto dell'ecstasi, Matteo Gatti, impegnato giornalista televisivo, decide di vederci chiaro nella vicenda. Determinato a svolgere un'inchiesta, viene accolto nella Squadra Speciale della Polizia che combatte lo spaccio di droga a Milano. L'uomo vuole fare chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte del figlio e scovare il colpevole.
La realtà supera la fiction Tra le tante anime del cinema c'è anche quella che vuole raccontare la verità. Ma, nonostante tradizionalmente per dire la verità l'arte utilizzi tutte le sofisticazioni tipiche della menzogna, negli ultimi anni questa linea di condotta si è affiancata ad …
Date di uscita e riprese - Sbirri è arrivato per la prima volta nelle sale italiane il 10 Aprile 2009 (Medusa). Le riprese del film si sono svolte in Italia. Ecco alcune delle location in cui è stato girato il film: Milan, Lombardia, Italia Roma, Italia
Attualmente Sbirri ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Sbirri è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 5.8 su 10
Tre mitici personaggi, molto diversi tra loro, per trascorrere la Pasqua al cinema. Oltre alla commedia musicale 'Tutta colpa di Giuda', alla versione live-action del celebre anime e alla biopic del Comandante intepretata da Benicio Del Toro, dal 10 aprile in sala arrivano anche Duplicity, con la coppia Owen Wilson e Julia Roberts e il nostro Raoul Bova con il dramma poliziesco 'Sbirri'.
Presentato a Roma il film in cui l'attore romano veste nel film i panni di del giornalista d'assalto Matteo Gatti, ispirato alla figura di Fabrizio Gatti, inviato de L'espresso e autore di illuminanti inchieste nel campo del sociale.
In un'inedita compenetrazione di documentario e fiction, Burchielli indaga sul rapporto sempre più complesso tra i giovani e la droga, e parallelamente esplora le angosce di un padre moderno che, preso da se stesso e dal lavoro, teme di non conoscere davvero suo figlio.