Il tempo che ci vuole 2024

Trama del film Il tempo che ci vuole

Il film è un'opera personale per la regista Comencini, che oltre a occuparsi della regia ha anche firmato la sceneggiatura. Attraverso il cinema, una passione condivisa con suo padre, racconta momenti e ricordi della sua vita. Dall'infanzia, che quasi sempre ricordiamo perfetta perchè è la nostra infanzia ma che in realtà non lo è quasi mai, fino all'età adulta, con tante sfide da superare, tanti errori da fare, tante gioie da vivere, fermarsi, ricominciare, senza però perdersi mai.

Durante gli anni di piombo, le stragi, i cambiamenti sociali e l'arrivo delle droghe ovunque per le strade, una costante che li ha sempre uniti: il cinema.

Il tempo che ci vuole in sintesi

Diretto e scritto da Francesca Comencini, Il tempo che ci vuole è un film autobiografico, che racconta momenti personali e molto intimi della giovinezza della regista, in particolare a proposito del suo rapporto con il padre Luigi, indimenticabile autore di numerosi capolavori della storia del cinema italiano. Ed è proprio la passione per il grande schermo che ha sempre unito padre e figlia, e ad avere in qualche maniera rimesso sulla strada giusta la giovane Francesca, quando degli errori l’avevano cambiata e allontanata da Luigi, che riuscì a ritrovare tutto ciò che era stato inevitabilmente trasformato dal tempo che passava, sullo sfondo dei tragici "anni di piombo".

Presentato fuori concorso all’81^ Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Il tempo che ci vuole ha come protagonista una coppia d’eccezione, formata da un caposaldo del nostro cinema, il grandissimo Fabrizio Gifuni, e da una meravigliosa stella emergente, la giovane Romana Maggiora Vergano, già apprezzata in C’è ancora domani (2023).

Accanto a loro, fanno parte del cast artistico anche Anna Mangiocavallo, Luca Donini, Daniele Monterosi, Lallo Circosta, Luca Massaro, Giuseppe Lo Piccolo, Luigi Bindi, Laura Borrelli, Paolo Mannozzi, Gianfranco Gallo, Massimiliano Di Vincenzo, Massimo Cimaglia, Aphrodite De Lorraine, Marco Belocchi e Leonardo Giuliani.