Permette? Alberto Sordi 2020

Trama del film Permette? Alberto Sordi

Un giovane Alberto Sordi, tenace e destinato ad emergere, è quello che racconta il film ‘Permette? Alberto Sordi’, ripercorrendo vent’anni - dal 1937 al 1957 - dedicati a una continua crescita professionale. Anni in cui Sordi si fa conoscere come doppiatore di Oliver Hardy, alla Radio e nel Varietà, conquistando il pubblico con i suoi primi personaggi divertenti. In quel periodo nasce l’amicizia con Fellini che lo avrebbe portato al successo come attore. Nel film c’è anche il Sordi meno conosciuto: gli amori, la famiglia, gli amici.

Un giovane Alberto Sordi viene cacciato dall'Accademia milanese di Recitazione dei Filodrammatici a causa di quello che si potrebbe definire come il più classico dei problemi di dizione: troppo “romano” per i gusti dell’epoca. Così, Sordi torna nella Capitale, ma non per rinunciare al suo sogno. Si avventura nel cinema ma non direttamente davanti la macchina la presa quanto, piuttosto, in sala doppiaggio.

Il primo incarico importante è quello di dare voce a Oliver Hardy, caratterizzando il personaggio di Ollio con il suo timbro inconfondibile. Nel frattempo, Alberto si esibisce nei varietà e inventa il personaggio di Mario Pio per la radio. È durante questi anni che Sordi conosce un altrettanto giovane Federico Fellini: nascono un’amicizia e un sodalizio artistico che daranno forma a due capolavori della storia del cinema italiano: Lo sceicco bianco e I Vitelloni. Da qui, Fellini si affermerà come regista e Sordi finalmente come attore.

Il film racconta i vent'anni che hanno portato un giovane artista a diventare un'icona: l'Albertone nazionale. Anche grazie a quel fantastico accento romano incredibilmente scartato in gioventù, ha rappresentato pregi e difetti degli italiani come nessun altro.