My Favorite things è un film del 2020 diretto da Daniele Tullio. Durata: 58 min. Paese di produzione: Italia.
Il documentario ha l’obiettivo di raccontare le condizioni di vita durante la quarantena di chi l’arte la esercita come professione, e che ha quindi visto fermare ogni forma di attività in campo artistico e culturale e, di conseguenza, il proprio lavoro.
L'opera è un ritratto intimo e universale al tempo stesso, un racconto in cui sia gli artisti che il popolo possono rispecchiarsi. L’Hastag #iorestoacasa non ha movimentato solamente i professionisti del settore, ma anche tutte le persone che hanno voluto sfruttare questo momento per trovare una creatività fuori dall'ordinario. Con il lockdown si è creato un periodo di sconforto e denuncia da parte di chi l’arte la esercita per professione” – afferma il regista che per l’occasione si è soffermato non tanto sugli artisti famosi, i grandi nomi, che sono una minoranza all’interno del sistema dell’arte, quanto invece sui lavoratori comuni già in difficoltà, spesso costretti a lavorare a progetto, sotto tirocinio con contratti brevissimi e, il più delle volte, a chiamata o in nero – “Il mondo dell’arte è quello che per primo ha risentito della quarantena forzata: Live negli stadi, cinema, Enti Lirici, Festival, Accademie, scuole di Musica ad oggi sono tutti bloccati. Di conseguenza, quasi quattrocentomila lavoratori non vedono più un futuro, lo sforzo ad oggi è quello di restare in piedi più di altri, di non diventare ‘Invisibili’, all'interno di questa continua instabilità economica e sociale”.
Il progetto ha come obiettivo di restituire il senso positivo della cultura, celebrando l'arte e gli artisti, con un'ora di immagini che rendono palpabile le sensazioni e le emozioni che tutti abbiamo provato sulla nostra pelle.