Tutti i contenuti su L'uomo che verrà (2009): ultime news, anticipazioni, approfondimenti, speciali, interviste, spoiler su attori, regista e cast, gossip e ultimi aggiornamenti sul film.
Il primo Re e non solo: il film di Matteo Rovere non è il primo che fa ricorso ad una lingua antica: ecco i casi più particolari.
Si completa con la presentazione del secondo capitolo lo speciale di Sky Cinema Cult dedicato alla controversa opera di Lars Von Trier, mentre su Sky Cinema 1 si lotta con la divergente Beatrice. La tv celebra poi il 25 aprile con una programmazione ad hoc.
Per festeggiare il nostro quinto compleanno, vogliamo ricordare, senza altre particolari pretese, i colpi di fulmine cinematografici e televisivi scoccati da quel 4 giugno 2008.
Oltre ai suoi due famosi film Il vento fa il suo giro e L'uomo che verrà, nel cofanetto già disponibile anche due documentari inediti del regista: Piazzàti e Con i miei occhi.
Eccoci giunti al momento tradizionale della proclamazione dei film più amati dalla redazione del nostro webmagazine; stavolta la top 10 diventa una top 20, guidata da The Social Network di David Fincher.
La svolta 3D di Avatar e il successo italiano di Benvenuti al Sud. La 'linea rosa' della stagione dei premi, e gli attriti tra il governo e il mondo dello spettacolo. Il ritorno di Peter Jackson al mondo di Tolkien, e la conclusione delle saghe di Twilight e Harry Potter.
In pole position per conquistare una candidatura a miglior film straniero il bellissimo L'uomo che verrà di Giorgio Diritti, il toccante La prima cosa bella di Paolo Virzì e il melodramma Io sono l'amore di Luca Guadagnino, forte del successo ottenuto negli USA. Outsider Le quattro volte di Frammartino e 20 sigarette, vincitore di Controcampo italiano a Venezia.
La grande sfida è tra Luchetti, Ozpetek, Virzì. Baarìa 'Nastro dell'anno'. Da Cannes, Nastro Speciale a Le quattro volte di Michelangelo Frammartino. A Ilaria Occhini, Armando Trovajoli, Ugo Gregoretti e a Gilles Jacob i premi alla carriera.
Pioggia di premi per il dramma di Bellocchio, ma a L'uomo che verrà va il riconoscimento per il miglior film. Premiati anche Baaria, La prima cosa bella e Mine Vaganti.
Ottimi risultati anche per i drammatici Vincere e l'Uomo che verrà. Un po' in ombra il colossal siciliano Baaria.
Nella settimana della Giornata della Memoria aumentano le sale per il film di Giorgio Diritti, che racconta la tragedia di Marzabotto.
Alieni e 'tagliatori di teste' in sala, a partire dal 22 gennaio, con 'Il quarto tipo' e 'Tra le nuvole', ma anche due volti della nostra Italia: quella tragica e intensa de L'uomo che verrà' e quella scintillante, ormai perduta, di 'Nine'. Ai più piccoli invece è dedicato il cartoon Cuccioli - Il codice di Marco Polo.
Il regista al pubblico dell'Auditorium: 'Ho tentato di realizzare un film privo di retorica che non parlasse di buoni e cattivi, ma cercasse di essere realistico, vero, rispettoso'.
Sulla scia della forte impressione che Il vento fa il suo giro e L'uomo che verrà hanno saputo destare in noi, ci siamo messi in contatto con il cordialissimo Giorgio Diritti, cineasta di spessore umano ed artistico davvero notevole.
Si chiude con il cinema di casa nostra lo speciale della redazione di Movieplayer.it sul meglio del decennio appena trascorso.
Il film di Nicolo Donato, che racconta il dramma di due neonazisti gay che scoprono di amarsi, ha vinto il Marc'Aurelio d'Oro. Altri riconoscimenti sono stati assegnati ad Helen Mirren e Sergio Castellitto e a L'uomo che verrà di Giorgio Diritti.
Il regista bolognese si prende la sua rivincita dopo l'esclusione dalla Mostra di Venezia sfilando sul red carpet del festival capitolino. Il suo nuovo lavoro, L'uomo che verrà, è stato presentato oggi alla stampa.
La sezione competitiva della giornata presenta dei titoli di spessore, che affrontano temi importanti e questioni delicate: dallo straordinario "L'uomo che verrà" del talentuoso Giorgio Diritti, intensissima rievocazione della strage di Marzabotto, alle istanze femministe della mistica benedettina Hildegard von Bingen di "Vision", passando per la controversa relazione omosessuale tra le file di un gruppo neonazista in "Brotherhood".
Le parole lasciano il posto alle immagini e alle sensazioni, sviando la ricerca di enfasi, andando invece a scavare con grande discrezione nell'umanità di coloro che in una guerra non hanno voce.
La kermesse capitolina arrivata alla quarta edizione si rinnova completamente e con un programma assai ricco di star, eventi speciali, incontri, workshop, anteprime mondiali ed internazionali prova a ritagliarsi un posto di rilievo tra le manifestazioni cinematografiche più importanti del mondo.