La battaglia di Solferino è un film del 2013 diretto da Justine Triet con Laetitia Dosch e Vincent Macaigne. Durata: 94 min. Paese di produzione: Francia.
6 maggio 2012, secondo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Una cronista copre la diretta tv dai quartieri generali di Hollande. Ma la vita irrompe a complicare la situazione: l'ex marito disturbato si presenta all'improvviso per stare con le figlie. La Storia e le storie, il pubblico e il privato, la folla, le bambine, i risultati elettorali, tutto si mescola e si contamina.
La pace è dichiarata E' il 6 maggio del 2012. In Francia si tiene il ballottaggio delle presidenziali; da un lato c'è il presidente in carica, Nicolas Sarkozy, leader dello schieramento conservatore, dall'altro, il socialista François Hollande, nettamente favorito sul concorrente. Laetitia è una giornalista …
Date di uscita e riprese - La data di uscita originale di La battaglia di Solferino è: 18 Settembre 2013 (Francia).
Attualmente La battaglia di Solferino ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da La battaglia di Solferino e le nomination:
La battaglia di Solferino è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 100% sul 100% mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.5 su 10
A Milano la rassegna internazionale di film non distribuiti in sala. Tra i titoli La battaglia di Solferino, il coreano Our Sunhi, Stray Dogs di Tsai Ming-liang e l'anteprima di Le streghe son tornate.
Corsi di sopravvivenza nella giungla e lotte per sfuggire alla strada. Dramma, azione e commedia nei nuovi trailer disponibili in rete.
Only Lovers Left Alive, Il treno va a Mosca, Ida e gli altri film della selezione torinese a Milano con AGIS Lombarda e il contributo di Comune di Milano e Provincia di Milano.
Il film della Triet trova la sua energia nella qualità dei dialoghi, logorroici, sfibranti, caotici e proprio per questo estremamente credibili e in uno stile registico essenziale e pulito che porta la macchina da presa in mezzo alle persone, là dove la storia si compie, ma anche in alto, quasi a cercare un'oggettività diversa, una distanza che non è freddezza.
Imprevedibili e alternative come sempre le scelte della rivista francese che premia un'opera di rottura come l'ultimo lavoro di Harmony Korine. Al primo posto c'è il thriller queer Lo sconosciuto del lago.