Giorgio Ambrosoli - Il prezzo del coraggio 2019

Trama del film Giorgio Ambrosoli - Il prezzo del coraggio

Docu-fiction sulla vita di Giorgio Ambrosoli, con particolare riferimento al periodo che va dal settembre del 1974 fino all'11 luglio 1979 quando Ambrosoli viene assassinato dopo aver lavorato come Commissario liquidatore della Banca Privata Italiana.

A quarant’anni dall’assassinio dell’eroe borghese Giorgio Ambrosoli, arriva un’opera che unisce la ricostruzione in stile fiction alla forza del racconto documentaristico, il quale si avvale di materiali di repertorio esclusivi e testimonianze inedite, tra cui l’intervista alla moglie Annalori e al figlio Umberto, che ha collaborato alla realizzazione del docufilm.

Dal settembre del 1974 fino all’uccisione, l’11 luglio 1979: è questo il periodo in cui Giorgio Ambrosoli fu commissario liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Un’attività complicata descritta attraverso il punto di vista inedito del maresciallo della Guardia di Finanza Silvio Novembre, recentemente scomparso. Egli fu accanto ad Ambrosoli nei cinque anni del suo incarico, come collaboratore e amico. Ciò che egli descrisse viene qui interpretato restituendo un’immagine inedita dell’Ambrosoli pubblico e privato, sia quale avvocato coerente che come lavoratore integerrimo, ma soprattutto quale marito e padre, estremamente devoto verso la moglie e i tre figli.

I cinque anni in cui Ambrosoli indagò sul sistema politico-finanziario corrotto e letale sono puntualmente ricostruiti ed approfonditi con estremo rigore filologico, all’interno dei contenuti documentaristici. Ovvero le agende private - sulle quali Ambrosoli annotava tutto - custodite nell’Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Milano; e gli atti relativi alla Banca Privata Italiana e alla sua liquidazione, che dopo esser stati depositati presso l’archivio della Camera di Commercio di Milano sono stati resi disponibili al pubblico solo alla fine del 2016.

Nella moglie di Ambrosoli, Annalori, possiamo apprezzare una donna coraggiosa ed eroica. Nonostante le evidenti preoccupazioni, non fece mai venir meno il suo sostegno al suo Giorgio, occupandosi dei figli e cercando di mostrarsi serena. Una donna eccezionale, come del resto aveva scritto lo stesso marito nella lettera-testamento a lei indirizzata: “Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere, costi quello che costi”.