Charlie Says 2018

3.0/5
2.8/5
Locandina di Charlie Says

Charlie Says è un film del 2018 diretto da Mary Harron con Matt Smith e Hannah Murray. Durata: 104 min. Distribuito in Italia da No.Mad Entertainment. Paese di produzione: USA.

Data di uscita
22 Agosto 2019 (Italia)
Genere
Drammatico , Thriller , Poliziesco
Anno
2018
Regia
Mary Harron
Paese
USA
Durata
104 Min
Distribuzione
No.Mad Entertainment

Trama del film Charlie Says

La vicenda concentra lo sguardo sui delitti della Famiglia Manson. Dopo il processo tre giovani donne colpevoli dei delitti vengono condannate a morte, ma poi la sentenza viene modificata in ergastolo. Una studentessa appena laureata viene inviata a occuparsi del caso toccando con mano l'orrore della famiglia di Charles Manson.

La pellicola è in parte basata sul libro autobiografico intitolato “The Long Prison Journey of Leslie Van Houten: Life Beyond the Cult”, firmato da Karlene Fatih con la collaborazione di Ed Sanders, ma senza il contributo effettivo di Leslie Van Houten, una delle donne rappresentante nel film. Nel film vediamo Karlene Faith lavorare come consulente sociale e psicologa nella prigione dove sono detenute Leslie Van Houten, Susan Atkins, e Patricia Krenwinkel, tre persone facenti parte della famigerata “Famiglia Manson” e responsabili omicidi multipli, tra i quali quello dell’attrice Sharon Tate e i coniugi LaBianca. Le tre donne furono inizialmente condannate a morte, per gli efferati delitti, ma in seguito la pena fu convertita a ergastolo. Vediamo come Karlene entra in contatto con le tre ragazze in veste di psicologa e cerca di capire cosa è successo esattamente a queste donne che all'apparenza sembrano del tutto normali ma che hanno compiuto dei crimini assolutamente brutali dopo essere entrate a far parte della Famiglia Manson.

Attraverso i colloqui di Karlene con Leslie in particolare, vediamo il viaggio che la ragazza ha intrapreso quando si è unita a questa comunità che lei vedeva inizialmente come un ambiente entusiasta, in linea con l’atmosfera degli anni ‘60, ma quasi subito Leslie capisce che non si tratta semplicemente di un gruppo di persone unite da una filosofia volta alla libertà e all'amore. Il carismatico Charles Manson è un esperto manipolatore e usando strumenti all'apparenza innocui come la Bibbia o perfino le canzoni dei Beatles, ha di fatto imposto la sua volontà sui suoi seguaci, intaccando e schiacciando la loro personalità, rendendoli dipendenti e volenterosi di essere accettati dal loro nuovo leader. Ma può la manipolazione, anche se perpetrata su persone già predisposte ad essa, spiegare le gesta terribili compiute da queste ragazze? Omicidi terribili, un numero impressionante di ferite post-mortem, l’atto del tutto raccapricciante di uccidere una donna incinta, questo è quanto “Charlie dice” di fare, di mettere in atto, per dare il via a una guerra tra “razze”, inevitabile secondo la sua visione, ma che a quanto pare era in ritardo e quindi aveva bisogno di una spinta.

Karlene ci fa da guida in questa vera e propria follia di massa, ma non ci sono difese, non ci sono giustificazioni, solo una ricerca della verità, drammatica e senza via d’uscita, con flashback nel famoso Spahn Ranch dove Charlie indottrinava i suoi fedeli, dicendogli di sopprimere il proprio ego, dove assumere droghe allucinogene era d’obbligo e dove il sesso - il corpo delle donne - era considerato una proprietà comune e usato come merce di scambio per ottenere favori, per “pagare” il proprietario del ranch, ammesso ovviamente che Charlie avesse accesso a ciascuna seguace ogni volta che ne avesse avuto voglia. Un’indagine nella mente di uno dei serial killer più famosi della storia, nonostante i crimini per cui è diventato leggendario non siano stati commessi da lui in persona.

Questa è la sinossi ufficiale distribuita da No.Mad Entertainment: “Un viaggio nella mente di Charles Manson, musicista, manipolatore e mandante degli efferati omicidi che sconvolsero gli USA nell'estate del 1969, tra cui l’assassinio di Sharon Tate. Charlie Says si addentra nella psiche del leader criminale, attraverso gli occhi di Karlene Faith, psicologa di tre giovani donne entrate a far parte della setta, dopo aver subito il lavaggio del cervello, e condannate all'ergastolo. In una escalation di follia e annullamento della volontà, viene ripercorsa la vita all'interno della “Famiglia Manson” e il rapporto di queste giovani con l’uomo che ha segnato le loro vite. Che potere aveva Charles Manson sulle sue prede? Cosa è scattato nella loro mente?”.

Recensione di Charlie Says

I criminali psicopatici sembrano esercitare un fascino irresistibile su Mary Harron. La regista di American Psycho e I Shot Andy Warhol stavolta affronta la narrazione delle gesta del più morboso e sinistramente affascinante tra loro, Charles Manson. Nel ruolo di Manson, che nei prossimi mesi …

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(3.0 stelle su 5)

Perché ci piace

  • Charles Manson è una delle figure più controverse della storia recente, ed è interessante la scelta di Mary Harron di focalizzarsi sui membri della sua family e sulle conseguenze del plagio sulle loro menti.
  • Tutte in parte le protagoniste femminili della storia, cupamente carismatico Matt Smith nel ruolo di Manson.
  • Il taglio dato alla storia non è privo di spunti...

Cosa non va

  • ..ma lo stile piatto rischia di rendere il film il classico prodotto medio facilmente dimenticabile.
  • Troppo meccanica l'evoluzione interiore dei personaggi, soprattutto in un film in cui l'aspetto psicologico è centrale.

Cast di Charlie Says

Matt Smith
Matt Smith
Charles Manson
Hannah Murray
Hannah Murray
Leslie Van Houten
Sosie Bacon
Sosie Bacon
Patricia Krenwinkel
Marianne Rendón
Marianne Rendón
Susan Atkins
Merritt Wever
Merritt Wever
Karlene Faith
Chace Crawford
Chace Crawford
Tex Watson
Annabeth Gish
Annabeth Gish
Virginia Carlson
Kayli Carter
Kayli Carter
Squeaky Fromme
Grace Van Dien
Grace Van Dien
Sharon Tate
Suki Waterhouse
Suki Waterhouse
Mary Brunner

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Accoglienza

Attualmente Charlie Says ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:

Critica

Charlie Says è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 59% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 57 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 5.9 su 10

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