I danni che la razza umana sta causando alla Terra sono sempre più profondi, incalcolabili: deforestazione, inquinamento, alterazioni climatiche, estinzioni di massa... Insomma siamo abbastanza letali, soprattutto in virtù del tempo esiguo che ci ha visti protagonisti della scena terrestre. Ma non temete! La Terra non impiegherà molto tempo a dimenticarsi di noi quando il momento della scomparsa dell'uomo arriverà. Piuttosto, potrebbero essere altre specie animali del pianeta a prendere la situazione nelle proprie man... ehm zampe, organizzandosi per affrontare il nemico comune e liberarsene definitivamente. È la inquietante, ma stuzzicante premessa di Zoo, nuova serie targata CBS per l'estate televisiva americana, in onda dal 30 giugno e tratta da un romanzo di James Patterson. Vi abbiamo incuriositi?
Hic Sunt Leones
Tutto inizia dai leoni, attivi e aggressivi su un doppio fronte: in Botswana, in Africa, con una guida ed il suo partner che si ritrovano al centro del mistero relativo ad un violento e minuzioso attacco ad un accampamento, e a Los Angeles, dove due leoni dello zoo locale attaccano, e uccidono degli umani. Quello in USA è un atto di violenza che provoca la curiosità di una giornalista con l'antenna sempre sintonizzata su questo tipo di notizie, ma accanto ai leoni, altri felini sono protagonisti della cronaca locale di Los Angeles: tutti i gatti domestici sembrano misteriosamente spariti. Sono stati rapiti o qualcosa di diverso sta succedendo?
Il lato umano di Zoo
Anche in una serie che ruota attorno agli animali, sono ovviamente umani i protagonisti del racconto. Sul versante africano della storia a fungere da motore della narrazione sono lo zoologo Jackson Oz, ora guida turistica in Africa, ed il suo partner Abraham Kenyatta, interpretati rispettivamente da James Wolk e Nonso Anozie; il primo in particolare riveste e rivestirà un ruolo centrale, a causa del padre, come lui zoologo e dal ragazzo sempre considerato piuttosto squinternato per le sue teorie. Teorie che, per inciso, riaffiorano nella mente del giovane Oz al cospetto con il mistero degli attacchi di leoni. Due i protagonisti della storia anche sul territorio statunitense: la già citata giornalista Jamie Campbell (Kristen Connolly) ed il patologo animale Mitch Morgan (Billy Burke). La donna è ossessionata da un certo tipo di notizie di stampo cospirazionista e mantiene anche un blog anonimo sull'argomento, Somewhat Damaged firmandosi con un pittoresco The Girl with the Genie Tatoo e l'incontro con il patologo, molto più concreto e con i piedi per terra, sembra promettere sviluppi interessanti.
A completare il cast, troviamo Nora Arnezeder che dà volto alla fastidiosa sopravvissuta dell'attacco africano, Geoff Stults nei panni di un agente FBI e Carl Lumbly.
La violenza fuori campo
Presto per valutare la profondità nella scrittura dei personaggi di Zoo, ma il solo pilot First Blood non emerge da questo punto di vista: pur funzionando bene dal punto di vista dell'intesa su schermo, entrambe le coppie protagoniste dei due rami della storia soffrono di una scrittura di certo non ispirata da parte dei quattro autori che stanno sviluppando la storia di Patterson per CBS, ovvero Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg. Né la loro attenzione sembra rivolta all'intreccio e lo sviluppo della storia, che soffre di qualche illogicità e, soprattutto, poco coraggio. In una serie che racconta la ribellione degli animali e mette in scena gli attacchi di alcuni di essi (altri, si intuisce, avvengono in altri luoghi e, probabilmente, li conosceremo in dettaglio successivamente), è fin troppo poco il sangue mostrato e la violenza accade spesso fuori campo. Una scelta di eleganza, o forse uno dei limiti della programmazione su un network tradizionale come CBS, che però contribuisce a quella sensazione di piattezza e svogliatezza che caratterizza il debutto di Zoo. Il tempo per correggere il tiro, però, c'è e speriamo di essere piacevolmente stupiti dal prosieguo della serie.
Movieplayer.it
2.5/5