Dopo l'Oscar e il trionfo de La grande bellezza, allo scorso Festival di Cannes Paolo Sorrentino ha presentato un film completamente diverso come Youth - La giovinezza, nel quale però lo stile del regista napoletano (attesissimo nel suo prossimo lavoro, la serie tv The Young Pope) resta inconfondibile, come le emozioni che riesce sempre a suscitare. Proprio per analizzare con calma certi aspetti particolari del film, risulta quanto mai opportuna quindi la sua uscita in homevideo di questi giorni, anche in alta definizione con un blu-ray distribuito da Warner Home Video.
Sarà un modo per riassaporare la bellezza delle immagini, l'originalità dei dialoghi, lo stile di Sorrentino, ma soprattutto la straordinaria bravura di un misurato Michael Caine, nei panni di un compositore e direttore d'orchestra ormai in pensione. L'uomo si gode le vacanze in un lussuoso hotel ai piedi delle Alpi, con l'amico ottantenne Mick regista cinematografico, interpretato da un ottimo Harvey Keitel. Oltre a loro la figlia del musicista (Rachel Weisz) e un attore che sta preparando un film, interpretato da Paul Dano.
1. Una visione intima per riscoprire gli aspetti nascosti di Youth
Nonostante i buoni incassi, Youth - La giovinezza non ha certo avuto il successo né la popolarità de La grande bellezza. E allora perché scoprirlo e rivederlo in homevideo? Perché forse proprio in una calma e tranquilla visione casalinga, si può apprezzare maggiormente un film decisamente più equilibrato e contenuto rispetto al film che ha dato l'Oscar a Sorrentino: Youth - La giovinezza è ricco di atmosfere ipnotiche che inducono alla riflessione, eppure sempre ricche di dettagli visivi e di quel gusto per l'estetica che non viene mai meno nemmeno nell'inquadratura che sembra più banale. Anche il dialogo ad effetto, la macchina decisamente più ferma sui volti degli attori, le loro espressioni, visti e ascoltati con calma sul divano di casa, possono assumere un aspetto intimistico che ben si abbina alle atmosfere del film.
2. Video fantastico che esalta look, stile e poesia
E poi c'è la qualità tecnica del blu-ray distribuito da Warner, assolutamente fantastica. Il video presenta un dettaglio pazzesco nelle scene ben illuminate e in tutti gli esterni, con incarnati porosi e una definizione perfino impietosa nel ritrarre tutte le singole rughe dei due protagonisti. Un dettaglio che passa ai raggi x anche i tanti corpi nudi che attraversano il film, ma regalano quadri mozzafiato anche nei panorami montani, nel bosco, negli interni dell'hotel. Unico appunto le scene più scure: qui il nero è buono, ma a parte l'affiorare di una leggera fisiologica rumorosità, a tratti assume un aspetto leggermente fangoso che fa perdere smalto al dettaglio e all'intero quadro, soprattutto negli esterni notturni attorno agli artisti che si esibiscono. Poche sbavature di un video che per il resto regala una visione cristallina e una nitidezza che esalta ancora di più lo stile di Sorrentino e la fotografia di Luca Bigazzi.
3. Audio spaziale: acqua alta in piazza in San Marco (e in salotto)
Davvero spaziale anche l'audio, presentato in DTS HD sia nella traccia originale inglese che in quella italiana. Il film ha parecchi momenti musicali, un elemento sempre fondamentale nelle opere di Sorrentino: ebbene canzoni, musiche e anche il superfinale con il soprano Sumi Jo, sono riprodotti in maniera quasi commovente dai diffusori per armoniosità, calore e precisione del dettaglio. Un audio che incanta anche nelle scene chiave: quando l'acqua sale in piazza San Marco (Acqua alta in piazza San Marco, cantava Giampiero Artegiani nel lontano 1984), sembra davvero che invada il salotto di casa per come "esce" da tutti i diffusori e circonda lo spettatore. Ma anche il concerto diretto in aperta campagna con i campanacci delle mucche è qualcosa da ascoltare, per direzionalità, precisione, timbro deciso e suono cristallino. E poi tutti i minimi particolari della vita dell'albergo, i rumori el bosco o della montagna durante le camminate dei protagonisti. Tutto costruito alla grande per immergere lo spettatore nel film.
4. Gli extra e le confessioni di Paolo Sorrentino
Gli extra purtroppo non sono molti, appena mezz'ora di contributi, ma con alcuni aspetti particolarmente curiosi. C'è innanzitutto un'intervista a Paolo Sorrentino di 10 minuti, nella quale il regista racconta che lo spunto iniziale di Youth - La giovinezza è una storia vera, riguardante un direttore d'orchestra italiano invitato dalla Regina. Il regista inoltre confessa di aver voluto fare un film per certi versi più maturo, perché se i protagonisti sono soprattutto gli attori e le loro parole, la macchina deve stare ferma e muoversi poco. E poi tratta i temi del film, ovvero come vede il futuro un anziano, l'arte, il cinema, la musica, l'aspetto autobiografico delle riunioni di sceneggiatura, la scelta del cast americano. Da vedere e sentire per capirne di più.
5. I suggestivi dietro le quinte sul set
Per il resto, oltre all'intervista al regista, troviamo solo 2 minuti di scene tagliate, una galleria fotografica, il trailer, il teaser e un backstage di 17 minuti: qui le parole sono le stesse dell'intervista a Sorrentino, ma condite da immagini del film e soprattutto da momenti sul set nel bel mezzo di alcune riprese. E qui sta l'altro aspetto molto interessante degli extra. Davvero curioso e suggestivo vedere le riprese in piazza San Marco con Michael Caine e Madalina Diana Ghenea che si incrociano sul ponticello, senza gli effetti speciali dell'acqua aggiunti dopo. Come è interessante vedere da un'altra prospettiva, fra l'altro sotto lo sguardo attento di Sorrentino, alcuni duetti fra i protagonisti, apprezzando ancora di più la recitazione degli attori e soprattutto dell'immenso Michael Caine. Peccato che però sia tutto molto breve.