Ci sono mostre che varcano i confini della mera esperienza visiva e Amano Corpus Animae è di sicuro una di queste. Immergersi tra le poliedriche opere di Yoshitaka Amano è infatti un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso un percorso che si snoda tra arte illustrata, animazione, gaming, moda e quelle tante sfaccettature, proprie della Pop Culture, che rendono questo artista non solo uno dei più influenti degli ultimi cinquant'anni, ma anche e sopratutto uno dei più attivi ed eclettici.

Ospitata nelle sale del primo piano di Palazzo Braschi a Roma, la mostra, che aveva stazionato per un periodo alla Fabbrica del Vapore di Milano ed è ideata e sviluppata da Lucca Comics and Games e curata da Fabio Viola, propone più di duecento opere originali, cel d'animazione e oggetti di culto in grado di celebrare e raccontare mezzo secolo di carriera di Amano. A rendere poi unico l'appuntamento romano è l'esposizione di opere inedite in Italia frutto della collaborazione con il celebre scrittore di fantasy e fantascienza Michael Moorcock.
50 anni di carriera
Potrebbe suonare come una dissonanza, ma Roma sembra decisamente il posto giusto per ospitare Yoshitaka Amano che, da sempre, si è dichiarato amante del Rinascimento, corrente che lo ha ispirato nella sua continua ricerca di nuovi mezzi e materiali per esprimere la sua arte: "Del rinascimento ritengo sia bellissimo che un singolo artista non si concentrasse su un solo genere: era normale che un pittore facesse ad esempio anche lo scultore, era un'artista a 360 gradi. Quegli artisti hanno gettato le basi per ciò che sto cercando di fare oggi occupandomi di animazione, gaming, moda... Spero che questa della mostra possa essere una forma che rappresenta un momento importante della mia vita, i 50 anni di carriera, e sono felice sia arrivata a Roma in questo bellissimo palazzo."
L'arte di Amano tra vecchio e nuovo
Durante la presentazione della mostra, poi, il Sensei ha raccontato qualcosa in più non solo sul suo lavoro ma soprattuto su quel bidsogno che lo spinge a cambiare frequentemente soggetti, supporti o tecniche, affermando che soffermarsi su un genere per troppo tempo lo faccia sentire in stallo e demotivato.

Una continua ricerca di stimoli artistici che lo porterà nei prossimi anni a presentare una delle suo opere più complesse e ambiziose, un progetto di cui gli abbiamo chiesto, in quanto appare di sicuro estremamente impegnativo: "Sì, sto lavorando a quest'opera, nel concepirla è stato molto importante anche l'impatto che ha avuto la visione della Cappella Sistina a Roma, e volevo così creare qualcosa di grande, di immenso. La cosa mi è sfuggita un po' di mano perché è un 4 metri per 140 circa. Non mi aspettavo nemmeno io che diventasse così grande, però sì, voglio provare questo nuovo approccio e sto facendo anche un documentario per la presentazione, dovrebbe forse essere proiettato anche in alcuni cinema."

Non solo quindi Kyashan, Pinocchio e Hurricane Polymar, non solo Final Fantasy, non solo collaborazioni illustri con Gaiman e Moorcock: Yoshitaka Amano è un'artista dedito alla ricerca del nuovo che però allo stesso tempo processa e reinterpreta l'arte antica per trarne profonda ispirazione:"Mi sono commosso al Museo Archeologico di Napoli e mi ha incuriosito molto il fatto che anche Michelangelo, ai suoi tempi, abbia restaurato quelle opere che sono immortali e che non invecchiano. Sto curando un'opera sulla mitologia greca e mi chiedo se rimarrà tra centinaia di anni, mi chiedo che forma avrà tra mille/duemila anni."