Il tour promozionale di X-Men: Dark Phoenix porta il cast, tra cui anche James McAvoy, Michael Fassbender, a cui dobbiamo questo nuovo, scintillante episodio della saga ed è un'occasione ghiotta per scoprire cosa ha generato e modellato il film che aspira, finalmente, a rendere giustizia alla saga della Fenice Nera, una delle opere a fumetti più popolari di tutti i tempi.
La Fenice, lo sanno tutti, è l'evoluzione dark di Jean Grey, che, durante un'operazione di salvataggio spaziale, assorbe un quantitativo spaventoso di energia cosmica che nessun altro essere umano, homo sapiens o mutante, sarebbe stato in grado di tollerare. La ragazza fatica a controllare il nuovo inspiegabile potere; il fidanzato Scott e il professor Xavier cercano di aiutarla, ma gli ostacoli e gli imprevisti si mettono tra loro e la salvezza di Jean - incluso l'intervento di chi ha intenzione di approfittare di quel potere allo scopo di commettere crimini interplanetari.
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Una vita da leader mutanti
Se è vero che non serviva la tragica parabola della Fenice a dimostrare che non c'è soltanto il conflitto di metodi e ideali tra Xavier e Magneto al cuore della saga degli X-Men, dato che abbiamo visto molteplici temi e dinamiche animare i film della serie più corali e più riusciti, è anche vero che uno degli elementi più interessanti del film di Simon Kinberg è il fatto che, per la prima volta, viene seriamente messa in discussione l'autorità di Xavier e la bontà delle sue scelte, in particolare i vincoli psichici imposti alla Jean Grey bambina; e ovviamente l'amico/avversario Magneto di sempre è lì, a rappresentare l'alternativa, l'antilogia, la necessaria contro-reazione.
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Ne abbiamo parlato con loro, eloquenti, affiatatissimi e non meno affascinanti dei loro personaggi: ecco a voi la nostra chiacchierata con James McAvoy e Michael Fassbender.