"I sogni son desideri". Una frase che accompagna da sempre la poetica disneyana con cui tutti noi siamo cresciuti. E non è quindi casuale che sia proprio il concetto di desiderio, Wish appunto, al centro del Classico Disney che vedremo il prossimo Natale, con uscita 21 dicembre nelle sale, per celebrare il centenario dell'animazione Disney. Con largo anticipo, e altrettanta emozione, abbiamo potuto assistere ad alcune sequenze in anteprima di questo nuovo lavoro diretto da Chris Buck e Fawn Veerasunthorn, introdotte e spiegate dalla sua autrice, nonché direttrice creativa di Disney Animation, Jennifer Lee, già nota al grande pubblico per aver creato i più grandi successi recente dello studio, ovvero Frozen e il suo sequel.
E proprio la presenza di Jennifer Lee, con la sua visibile emozione nell'accompagnare e presentare il progetto, è stata complementare alle sensazioni che noi stessi abbiamo provato nel visionare il materiale mostrato in anteprima, tra bozzetti dei personaggi, studi grafico-artistici e sequenze vere e proprio con diversi livelli di completezza. Una presentazione che ci lascia con una speranza concreta su Wish: quello di quest'anno potrebbe essere il miglior Classico Disney da diversi anni a questa parte.
La trama di Wish e l'importanza dei desideri
Wish ci porta nella terra fantastica di Rosas, situata al largo della penisola iberica e nota come "il regno dei desideri". Lì facciamo la conoscenza dell'eroina del film, Asha, e gli altri personaggi che animano la storia, dal potente Re Magnifico ("autodefinitosi così", come dichiarato da Jennifer Lee) all'adorabile capretto Valentino e Star, una sfera celeste, una stella per l'appunto, richiamata dal cielo dal desiderio della protagonista. La gente, infatti, arriva a Rosas da ogni dove per esprimere i propri desideri più profondi e affidarli al magico sovrano del regno, che promette di esaudirli... prima o poi. Perché solo lui può decidere quali desideri si potranno avverare e quando.
Asha da una parte, Magnifico dall'altra. "Abbiamo lavorato su un antagonista che avesse un'evoluzione" ha spiegato Jennifer Lee, consapevole di quanto sia importante che il pubblico possa comprendere le motivazioni del villain per provare interesse nella sua figura, lavorando "a ogni scelta che compie prima di diventare un cattivo." Per l'autrice, infatti, Asha e Magnifico (splendidamente doppiati, per quello che abbiamo potuto apprezzare, da Ariana DeBose e Chris Pine) non sono così distanti e hanno un momento in cui sono in sintonia, prima che le diverse scelte che fanno li porta a divergere in base alle diverse decisioni che prendono. Asha, d'altra parte, può essere un'ispirazione per i più giovani, per il suo percorso, perché mostra "che c'è il fallimento prima di arrivare al successo".
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Guardare indietro per andare avanti
Sul piano dell'antagonista si fa un passo indietro rispetto a Frozen: "Con Frozen la narrazione si è evoluta, abbiamo ragionato su un cattivo che non fosse semplice da individuare, perché in quel caso il villain è la paura" ma con Wish e Magnifico si è deciso di andare maggiormente verso l'animazione classica disneyana, pur costruendo, come detto, un'evoluzione credibile e interessante per il personaggio. Un'attenzione e ispirazione legata al passato che è presente ed evidente anche sul piano visivo, con uno stile ad acquerello che strizza l'occhio all'animazione tradizionale, pur restando fedeli e attenti all'evoluzione tecnologica.
Si è infatti portato avanti il discorso tecnico/artistico già introdotto in cortometraggi come Paperman, Winston o Far from the Tree, realizzati per sperimentare nuovi strumenti produttivi che permettessero agli artisti e animatori di disegnare a mano su immagini realizzate al computer, per ottenere un look da animazione a mano senza rinunciare alle potenzialità e la versatilità offerte dalla CGI. L'effetto in Wish è evidente e sorprendente e promette di trasmettere il calore dell'animazione classica con la marcia in più rappresentata dall'evoluzione tecnologica. Un passo che aspettavamo da diversi anni, sin dalla prima visione di Paperman prima di Ralph Spaccatutto.
Il grande schermo torna centrale
Un punto è stato fondamentale nello sviluppo di Wish: l'idea di rendere centrale il grande schermo e il grande spettacolo cinematografico. Per questo si è scelto il formato Cinemascope e si è lavorato per rendere il film quella gioia per gli occhi che ci è parsa evidente sin dalle sequenze viste in anteprima e quel "sogno che si avvera" di cui ci ha parlato Jennifer Lee. Fondamentale l'ispirazione di opere come La bella addormentata nel bosco e quell'attenzione allo stile visivo a cui abbiamo accennato poco sopra, che potesse rendere unico il film che arriva a celebrare i cento anni di Disney Animation, che possa renderlo "una sorta di fuga, quel luogo in cui potersi recare per capire che va bene sognare".
"Molti non pensavano che avrei potuto realizzare granché nella vita" ha spiegato infatti Jennifer Lee, accennando a quando era vittima di bullismo per il suo modo di essere, quando si rifugiava nella visione di Cenerentola e al messaggio che le trasmetteva. "Ero creativa ma disordinata", ma alla fine ha capito che l'immaginazione era la sua forza. "Disney mi ha fatto capire che dovevo continuare a sognare e poter portare tutto questo in una storia è stato importante."