Oggi Winona Ryder spegne quarantacinque candeline: e questo compleanno, oltre a rappresentare un significativo "giro di boa" per una delle "eterne ragazze" del cinema americano, coincide anche con l'anno più soddisfacente per la sua carriera da tempo quasi immemorabile. Il motivo è, ovviamente, Stranger Things, la serie a tinte horror realizzata pochi mesi fa da Netflix come un perfetto intrattenimento estivo e trasformatasi da subito in un instant cult capace di spaventare, divertire e far innamorare milioni di spettatori.
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E fra i principali meriti di Stranger Things, serie della quale abbiamo avuto spesso il piacere di parlare e di cui attendiamo con ansia la prossima stagione (sperando che sappia conservare la freschezza e il fascino della precedente), c'è stato senz'altro quello di aver rilanciato con forza la carriera piuttosto 'appannata' di un'attrice ultraquarantenne. Un'attrice che, a Hollywood, ha toccato vette altissime, ma anche lunghi periodi di un declino che - complici pure i problemi personali della Ryder - sembrava quasi inarrestabile. Pertanto, in occasione del compleanno della nostra Winona, ripercorriamo dieci fra le tappe più significative nella ricca ma altalenante filmografia della star nata in Minnesota, dagli esordi fino alla sua inattesa ma graditissima riscossa televisiva.
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1. Beetlejuice - Spiritello porcello (1988)
Ha appena sedici anni, Winona Ryder, quando arriva il suo primo film di culto: nel 1988, subito dopo la sua prima parte da protagonista nel dramma Square Dance - Ritorno a casa (passato però quasi completamente inosservato), in Beetlejuice Winona presta il volto a Lydia Deetz, adolescente ribelle e figlia adottiva dei Deetz, nuovi inquilini dell'antica villa abitata dagli spiriti dei defunti coniugi Adam e Barbara Maitland. Con il suo look in stile goth e il suo senso di rifiuto rispetto al codice borghese della famiglia, la Lydia della Ryder fornisce subito una facile identificazione per il pubblico dei teenager, che subito la eleggono a loro nuovo modello; mentre il film, accolto da un grande successo, avvierà un fortunato sodalizio con il regista Tim Burton.
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2. Schegge di follia (1988)
Distribuito negli USA nel marzo 1989 in un numero limitato di sale, Schegge di follia, produzione indipendente diretta da Michael Lehmann, si affermerà come un piccolo cult di fine anni Ottanta e oggi è considerato tra i film più importanti nella carriera della Ryder, qui nella parte di Veronica Sawyer, studentessa liceale dell'Ohio disgustata dal comportamento di tre odiose compagne di scuola, tutte e tre di nome Heather: un disgusto tale che Veronica arriverà al punto di allearsi con il giovane ribelle Jason Dean per mettere in atto un piano sanguinario. Teen comedy nerissima e dai risvolti grotteschi, con la Ryder accanto a un giovane Christian Slater, Schegge di follia è diventato con il tempo un modello imitatissimo nel proprio genere.
3. Edward mani di forbice (1990)
Il 1990 rappresenta l'anno della consacrazione per Winona Ryder, a partire da un film che resterà uno degli apici della carriera dell'attrice e del regista Tim Burton: Edward mani di forbice, toccante favola gotica con un indimenticabile Johnny Depp nel ruolo eponimo, quello di un ragazzo frutto di un bizzarro esperimento di laboratorio e con delle cesoie al posto delle mani. Nella parte di Kim Broggs, la figlia adolescente dei due coniugi che accolgono Edward nella propria casa, la Ryder incarna come meglio non si potrebbe l'affetto, la dolcezza e l'altruismo del suo personaggio; mentre lei e Depp, fidanzati anche nella vita reale, costituirono una delle "coppie da sogno" dello star system fino alla loro separazione, nel 1993.
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4. Sirene (1990)
Sempre nel 1990, una Winona Ryder appena diciottenne conquista gli applausi della critica grazie al suo ritratto di Charlotte Flax, adolescente inquieta e sessualmente repressa che, nell'America dei primi anni Sessanta, vive all'ombra di una madre eccentrica e anticonformista, interpretata da Cher. Il film, Sirene, diretto da Richard Benjamin e basato sull'omonimo romanzo, è un'ironica commedia familiare che si avvale di efficaci caratterizzazioni e di un ottimo terzetto di attrici (insieme a Cher e alla Ryder c'è pure una Christina Ricci esordiente di soli dieci anni), e contribuisce a consolidare la popolarità di questa giovane star con il viso da "ragazza della porta accanto".
5. Dracula di Bram Stoker (1992)
Nel 1992, pochissime attrici sarebbero state in grado di incarnare l'innocenza, la purezza, ma anche l'erotismo trattenuto e il latente desiderio di trasgressione di Mina Murray con la stessa abilità di Winona Ryder. Ormai una star a tutti gli effetti, la Ryder è l'eroina femminile del sontuoso kolossal di Francis Ford Coppola Dracula di Bram Stoker, trasposizione del classico della narrativa orrorifica, sprigionando un notevole magnetismo al fianco del seducente Conte Dracula di Gary Oldman, da cui Mina si lascia irretire, cedendo agli impulsi della passione. Il film di Coppola riporta un enorme successo di pubblico e contribuisce ad accrescere la popolarità della giovane diva.
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6. L'età dell'innocenza (1993)
Passa appena un anno e Winona Ryder inanella un'altra collaborazione illustre con un altro gigante del cinema americano, Martin Scorsese. L'occasione è offerta da L'età dell'innocenza, sofisticato e coinvolgente adattamento del romanzo di Edith Wharton, cronaca di un amore proibito nello scenario dell'ipocrita e bigotta società newyorkese di fine Ottocento. Accanto a due mostri sacri quali Daniel Day-Lewis e Michelle Pfeiffer nei panni dei due protagonisti, la Ryder si distingue grazie al ruolo di May Wellend, ragazza di famiglia aristocratica e ingenua fidanzata dell'avvocato Newland Archer: un'interpretazione che le vale il Golden Globe e la nomination all'Oscar come miglior attrice supporter.
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7. Piccole donne (1994)
Un anno più tardi Winona Ryder torna in competizione agli Oscar, ma questa volta come miglior attrice protagonista, grazie a un'altra fortunata trasposizione di un classico della letteratura del passato: Piccole donne, nuova versione cinematografica del romanzo di Louise May Alcott, per la regia di Gillian Armstrong. Progetto fortemente voluto dalla Ryder, interprete principale nella parte della secondogenita delle quattro sorelle, la benevola Jo March, Piccole donne vede nel cast anche Susan Sarandon, Gabriel Byrne e un giovane Christian Bale; il film si rivela un altro enorme successo al box office, suggellando così uno dei vertici di popolarità per l'attrice del Minnesota.
8. Alien - La clonazione (1997)
È una produzione assai rischiosa, quella di Alien - La clonazione, quarto film della famosissima saga fantascientifica, dopo il mezzo passo falso del terzo capitolo: questa volta la regia viene affidata al francese Jean-Pierre Jeunet, mentre accanto alla storica protagonista Sigourney Weaver, la cui Ellen Ripley viene clonata a duecento anni dalla sua morte, ecco comparire anche Winona Ryder nella parte di Annalee Coll, membro dell'equipaggio dell'astronave Betty e nuova eroina incaricata di combattere i terribili alieni xenomorfi. Alien - La clonazione ottiene un riscontro molto eterogeneo, rasenta il flop in patria ma riporta ottimi incassi sul mercato internazionale, rivelandosi tuttavia uno degli ultimi successi cinematografici nella carriera dell'attrice, che al compimenti dei trent'anni vedrà le proprie quotazioni a Hollywood scendere in picchiata.
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9. Il cigno nero (2010)
Con la condanna legata alla cleptomania nel 2002, i problemi dovuti all'abuso di sostanze farmacologiche e la pressante attenzione dei media, la parabola professionale di Winona Ryder subisce una pesantissima battuta d'arresto. E dopo un decennio non troppo fortunato, nel 2010 una Ryder alla soglia dei quaranta torna a far parlare di sé grazie alla sua partecipazione a uno dei titoli più applauditi dell'anno, Il cigno nero, thriller psicologico dai contorni onirici diretto da Darren Aronofsky. La parte dell'attrice nel film è poco più di un cameo: è quella di Beth Macintyre, ex prima ballerina costretta al ritiro dalle scene e furiosa all'idea di dover cedere il posto alla più giovane Nina Sayers. Un ruolo dalle sfumature sinistre, anche per gli echi autobiografici rispetto alla carriera discendente della Ryder, ma in cui Winona torna a mostrare - sebbene per pochissimi minuti - le scintille di un talento che non è certo stato dissipato.
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10. Stranger Things (2016)
Ma il vero riscatto, dopo un periodo da dimenticare o quasi in ambito cinematografico, arriva grazie al piccolo schermo: prima, nel 2015, con una parte secondaria accanto a Oscar Isaac nella miniserie Show Me a Hero, ma soprattutto, nell'estate 2016, grazie al personaggio di Joyce Byers negli otto episodi di Stranger Things. Questa madre single che vive in una baita di campagna nella provincia dell'Indiana, del tutto priva del glamour della diva, ma al contrario assolutamente credibile nella propria disperazione per la scomparsa del figlioletto Will e nella costanza nel voler scoprire la verità sulla sua sparizione, è il volto simbolo di questa nuova serie cult. Le scene in cui Joyce tenta di decifrare messaggi di natura paranormale, o l'immagine di lei seduta immobile sul letto e armata di un'ascia, come la più squilibrata tra le "menti fragili" da tipico campionario dell'horror, fanno già parte dell'antologia televisiva del 2016, e hanno sancito il rilancio di un'attrice troppo spesso - e troppo a lungo - tenuta ai margini della Hollywood che conta, ma ancora capace di stupire il proprio pubblico nel migliore dei modi.
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