Ci apprestiamo a scrivere la recensione del quarto episodio di Westworld 4, disponibile il 18 luglio su Sky Atlantic e NOW, con grande soddisfazione perché, arrivati al giro di boa, questa quarta stagione continua in salita e comincia a svelare le proprie storyline, con quella dedicata a Bernard che ancora una volta sorprenderà gli spettatori.
Vecchi amori
Dopo l'accenno nella scorsa puntata, nel quarto episodio di Westworld 4 tornano due dei beniamini per i fan della serie. Dolores (Evan Rachel Wood, che ora è la misteriosa Christina), che abbiamo imparato a conoscere nell'incipit della stagione, e Teddy (James Marsden). I due ex androidi amanti si ritrovano a un appuntamento al buio organizzato dalla coinquilina (Ariana DeBose) e viene ricreata (come già era stato accennato nello scorso episodio per Caleb) la scena del loro primo incontro (lui che raccoglie un oggetto caduto a lei che attraversa la stanza), e questo fa scattare qualcosa nei due così come nella memoria degli spettatori. Proprio come la scelta di tornare nel Parco, questa stagione conferma la volontà di un ritorno alle origini della serie da parte degli autori Lisa Joy e Jonathan Nolan, per provare a recuperare quelle atmosfere suggestive perse con la terza, iper-futuristica. Christina e il nuovo Teddy (che era stata Dolores ad eliminare a fine seconda stagione, non dimentichiamolo) non comprendono appieno il loro déjà vu, ma ci fanno ben sperare in una nuova interessante storyline che li ritrovi insieme: è lui ad averla protetta dallo stalker fuori casa, come avevamo visto in un episodio precedente, anche se lei non lo sa.
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Oops!...You Did It Again, Bernard
La storyline più sorprendente dell'episodio (e forse di tutta la stagione finora) però ce la regala il personaggio di Bernard (Jeffrey Wright), anche perché si legherà sorprendentemente all'epilogo che aspetta l'incursione nel parco da parte di Caleb e Maeve. In un arco narrativo estremamente poetico per il loro rapporto, è proprio quest'ultima a compiere un ultimo sacrificio per salvare l'amico, dopo avergli rivelato che è stata lei stessa a rompere il silenzio per vedere come se la cavava nella sua nuova vita "normale" con moglie e figlia, facendosi quindi trovare da William (Ed Harris). Vengono così dipanate le storyline presentate in questo nuovo ciclo di episodi, e la più scioccante rivelazione riguarda appunto Bernard e la sua missione insieme a Stubbs nel deserto con la new entry (Aurora Perrineau). Proprio come era successo nella seconda stagione, svelandolo solo alla fine, anche qui gli autori mescolano i piani temporali facendo scoprire al pubblico che quanto sta accadendo al dinamico duo succede molti anni dopo l'epilogo della storia di Caleb e Maeve (Thandiwe Newton), determinati a fermare William una volta per tutte. Ciò che scopriranno loro malgrado però è che William è oramai un androide-clone controllato da Charlotte, che sta usando quei parassiti-mosche scoperti nella puntata precedente per ri-educare gli umani a togliersi la vita oppure a diventare delle macchine da guerra nelle mani degli androidi.
Guerra senza esclusione di colpi
Oramai è chiaro che i ruoli si sono invertiti rispetto all'inizio di Westworld, siamo nel pieno della guerra delle macchine contro gli uomini capitanata da Charlotte, che non si ferma davanti a nulla come del resto avevano fatto i succitati uomini prima di lei. C'è un interessante contrasto - di atmosfera e di fotografia - tra le storyline che si dipanano in questo quarto episodio: da un lato la purezza e la genuinità del re-incontro tra Teddy e Christina, che sembra quasi volerci dire che l'amore può sopravvivere a tutto, addirittura tra due macchine; non dimentichiamo inoltre che il personaggio della Wood sta portando avanti una delle storyline più interessanti della stagione, un adroide-clone che ha il potere di creare piani narrativi che hanno un apparente effetto su delle vere persone umane. Dall'altro la crudezza e l'epicità delle missioni di Caleb e Maeve e Bernard e Stubbs, che scopriremo essere parte dello stesso tracciato ad anni di distanza, con Maeve che potrebbe rivelarsi la nuova chiave per ribaltare ancora una volta le sorti di questa guerra. Chi siamo noi per giudicare il comportamento delle macchine in fondo dopo tutto ciò che hanno passato proprio per mano "nostra"? Chi è senza peccato... scagli il primo androide.
Conclusioni
Siamo proprio soddisfatti alla fine della nostra recensione del quarto episodio di Westworld 4 per come le storyline inizino finalmente a dipanarsi e a collegarsi tra loro, e che gli autori siano riusciti ancora una volta a sorprendere gli spettatori attraverso il personaggio di Bernand e i piani temporali diversi che lo contraddistinguono, con un plot twist costruito ad arte. Un poetico contrasto tra la purezza dei sentimenti ritrovati fra Christina e Teddy, senza sapere chi sia in realtà l’altro, e la crudezza dell’epilogo di Caleb e Maeve, con quest’ultima nuova chiave per i prossimi episodi.
Perché ci piace
- La storyline “romantica” fra Christina e il nuovo e ritrovato Teddy
- La storyline di Bernard e il plot twist che la accompagna
- L’epico epilogo della storyline di Maeve e il suo diventare protagonista della seconda metà di stagione
Cosa non va
- L’eccessiva complessità della narrazione potrebbe stancare gli spettatori più sfiduciati e smaliziati, ma arrivati a questo punto ci sono davvero tutte le carte in tavole per tornare alla magia delle origini