Waltzing with Brando, la recensione: l'attivismo ecologista di una leggenda in un biopic godibile ma innocuo

Billy Zane presta volto e corpo all'attore premio Oscar in una pellicola diretta da Bill Fishman che ne svela un lato meno conosciuto. Titolo di chiusura del Torino Film Festival.

Billy Zane è Marlon Brando

In una rassegna la cui immagine ufficiale è uno scatto di Eva Sereny del 1972 di Marlon Brando sul set di Ultimo tango a Parigi a cui sono dedicati una retrospettiva e una mostra per il centenario dalla nascita, è quantomeno naturale che il film di chiusura del Torino Film Festival fosse Waltzing with Brando. Presentata in anteprima mondiale e diretta da Bill Fishman, regista classe '58 con all'attivo anche svariati videoclip, dai Wilco ai Ramones, la pellicola è tratta dal libro di memorie Waltzing with Brando: Planning a Paradise in Tahiti scritto da Bernard Judge, architetto e amico dell'attore interpretato da Jon Heder.

Waltzing with Brando: l'attivismo ecologista del premio Oscar

Waltzing With Brando Billy Zane Sequenza
Billy Zane, un perfetto Brando

È lui la voce narrante del film che, in più occasioni, infrange la quarta parete e parla direttamente in camera rivolgendosi al pubblico per raccontare una storia che dal 1969 arriva al 1974. A prestare voce e corpo alla star di Hollywood Billy Zane, la cui somiglianza con Marlon Brando è impressionante. A sottolinearla ancor di più la ricostruzione - molto ben curata, tra effetti speciali e un'attitudine più artigianale - dell'intervista del 1973 al Dick Carvett Show e di alcuni dei film e ruoli più celebri dell'attore. Da Il padrino a Ultimo tango Parigi, passando per Apocalypse Now e Superman.

Raccontato dal punto di vista di Judge, Waltzing with Brando si concentra su una parentesi privata e specifica della vita dell'attore non molto conosciuta. A Tahiti, lontano dai flash di Hollywood e dalla sua autocelebrazione scintillante, Brando ha trovato il suo posto felice. Un'oasi di pace dove nuotare tra i pesci esotici e organizzare feste. Ma l'arrivo dell'architetto a cui è stata commissionata la ricerca di un luogo in cui far sorgere un albergo si trasforma prima in un'amicizia e poi nella messa in cantiere di una "folle e meravigliosa sfida": costruire un'abitazione nell'isola privata di Marlon Brando.

Waltzing With Brando Un Immagine Del Film
Nel ruolo cult de Il padrino

Un luogo abbandonato e difficilmente raggiungibile. Un "paradiso polinesiano" che doveva restare tale. Perché l'aspetto più singolare del film attorno a cui ruota l'intreccio di Waltzing with Brando è l'attivismo ecologista della star. Il suo desiderio di costruire la casa dei suoi sogni a Tetiaroa, dove potersi ritirare e tagliare i ponti con l'industria cinematografica, doveva andare di pari passo con la salvaguardia della biodiversità dell'isola, la scelta di energie rinnovabili e, persino, la ricerca di pesticida naturale per le zanzare e di acqua potabile derivata dalle urine.

Uno spirito anticipatore

Waltzing With Brando Billy Zane Frame
Una scena di Waltzing with Brando

È interessante notare come la discussione sul cambiamento climatico, oggi in cima alla lista delle priorità di buona parte dei paesi del mondo, sia un argomento sempre più urgente anche nel cinema. Waltzing with Brando racconta lo spirito anticipatore dell'attore, consapevole degli sforzi che gli uomini e i governi avrebbero dovuto attuare già cinquant'anni fa. Essendo basato sul libro di memorie di Bernard Judge, molto del film finisce per girare attorno a lui e alla sua impresa architettonica finendo per avere molto più spazio sullo schermo rispetto all'attore premio Oscar (che le statuette le usava come fermaporte).

Una cronaca delle difficoltà economiche, materiali e personali dell'architetto impegnato a costruire il sogno di un altro uomo diventato anche il suo. L'attore artigiano, come si definiva Marlon Brando, rimane in superficie e non basta la somiglianza sfacciata tra lui e Billy Zane per avere la percezione di aver davvero scoperto qualcosa di più profondo dell'interprete di Fronte del porto. Con un finale frettoloso e dal retrogusto didattico, Waltzing with Brando è un biopic innocuo. Una definizione che va in contrasto con il suo protagonista, uno degli uomini più sfaccettati ed enigmatici della storia del cinema. Un uomo appassionato, visionario e volubile che sapeva anticipare il futuro.

Conclusioni

In Waltzing with Brando Bill Fishman racconta un profilo inedito dell'attore de Il padrino. Un attivismo ecologista e un’attenzione per le sorti del mondo che anticipa di oltre cinquant’anni un tema diventato drammaticamente urgente. Lo fa portando sul grande schermo il libro di memorie dell’architetto Bernard Judge interpretato da Jon Heder che dal ‘69 al ‘74 lavoro sull’isola privata di Brando, in Polinesia, per creare un’abitazione che preservasse la bellezza e la biodiversità del luogo. Il risultato è che la sua impresa prende un po’ troppo il sopravvento rispetto alla figura di Brando interpretato da un Billy Zane dalla somiglianza impressionante. Un biopic godibile quanto innocuo.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • La ricostruzione di alcune scene celebri dei film di Brando.
  • L'incredibile somiglianza dell'attore con Billy Zane.
  • L'aver raccontato un lato poco conosciuto di Brando.

Cosa non va

  • Il finale frettoloso.
  • Lo sbilanciamento tra la figura di Brando e quella di Bernard Judge.
  • Alcuni passaggi sono “didattici”.
  • La figura di Marlon Brando rimane in superficie.