Dalla maternità al crimine, sempre attraverso un punto di vista rigorosamente femminile. Dopo Nove lune e mezza Michela Andreozzi torna alla regia con Brave ragazze. "Il film è tratto da un fatto di cronaca occorso ad Avignone, in Francia, negli anni Ottanta. Esiste anche un documentario al riguardo ma io sono venuta a conoscenza della storia delle cosiddette amazzoni della Vaucluse tramite un articolo di giornale", racconta la regista. "Si tratta del primo film che ho scritto e racconta la storia di quattro disgraziate che nel giorno più buio della loro esistenza decidono di travestirsi da uomini e vanno a derubare una banca".
Se nella storia vera le rapine sono state ben otto, il film si limita a tre. L'elemento più paradossale della storia è che nessuno avesse sospettato minimamente che a macchiarsi del reato fossero delle donne che hanno quindi continuato ad agire indisturbate fino a tradirsi a causa di un banale dettaglio. "A volte noi donne siamo costrette a fingerci uomini affinché la società ci prenda sul serio", sottolinea la Andreozzi che per interpretare le quattro disgraziate si è affidata ad Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi e Silvia D'Amico. "Le ho scelte esclusivamente per il loro temperamento".
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Il cast sul set del film, tra ricordi e ispirazioni
Il film è stato girato tra Roma, Fondi e Gaeta. Ma è ma è a quest'ultima location che la regista teneva particolarmente. "È qui che ho trascorso la mia infanzia, avevo negli occhi il ricordo di questo posto negli anni Ottanta, il periodo in cui ci ho vissuto". Ed è proprio a Gaeta che la raggiungiamo per una set visit presso la Chiesa di San Francesco. L'unica scena a cui assistiamo è quella dal tono tipicamente grottesco che caratterizza molte delle commedie italiane degli ultimi anni. Luca Argentero interpreta il commissario alle prese con le indagini, nel suo ufficio è presente un direttore di banca che piagnucola lamentando la rapina subita e la sua assistente Franca (un piccolo ruolo che la Andreozzi ha ritagliato per sé). "Ho scelto Luca pensando ai sex symbol degli anni Ottanta tipo Tom Selleck e a un punto di vista accogliente che facesse da contraltare ad una società ostile alle nei confronti delle donne - da qui il nome Morandi pensando al grande Gianni". Presenti nel cast anche Max Tortora, nei panni di un prete, e Stefania Sandrelli "che si è prestata con grande generosità". Quanto ai riferimenti cinematografici la regista dichiara il suo amore per Steven Soderbergh ma ammette di aver tratto ispirazione anche da The Italian Job.
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Luca Argentero, tra Tom Selleck... e papà!
Ed è lo stesso Luca Argentero a descriverci il suo personaggio in maniera bonaria. "Michela ha sempre avuto le idee molto chiare ma io ho pensato immediatamente a mio padre. Quando mi sono guardato allo specchio con gli abiti da scena ho rivisto l'immagine dell'uomo che è stato e che continua ad essere". E ci tiene a precisare. "Siamo abituati a pensare che se un uomo si mostra gentile nei confronti delle donne perde di virilità ma non è così. Il commissario Morandi non perde di fascino perché si comporta bene nei confronti delle donne. Ci tengo a trasmettere questo messaggio". Una commedia rock ma anche un film politico che tiene a ribadire come la condizione femminile non sia radicalmente cambiata dagli anni Ottanta ad oggi, sottolineano a più riprese attori e sceneggiatori. Se Ilenia Pastorelli dice invece di essersi ispirata a Occhi di gatto per il suo ruolo, Ambra Angiolini descrive le riprese di Brave ragazze come "un'esperienza indimenticabile. Se non lo sarà per gli spettatori lo rimarrà sicuramente per noi". "Ho già la nostalgia", le fa eco Serena Rossi. "Ogni volta che si conclude un film elaboro un piccolo lutto".
Il film, prodotto da Paco Cinematografica, Vision Distribution e gli spagnoli di Neo Art Producciones, arriverà in sala nella primavera del 2019.