Non è forse il programma che avremmo sperato, soprattutto perché uno dei film più attesi dell'anno - per lo meno dai cinefili incalliti - la terza prova alla regia dell'acclamato Steve McQueen, Twelve Years a Slave, ha scelto lo scenario nordamericano del Toronto Film Festival per il suo debutto - ma si tratta comunque di un cartellone di prestigio, caratterizzato oltretutto da una piacevole varietà. Annunciata ieri, la selezione competitiva include, tra le altre cose, i nuovi lavori del grande maestro dell'animazione nipponica Hayao Miyazaki, di un regista sempre originale come Terry Gilliam, del blasonato documetarista americano Errol Morris fino al giovane e incredibilmente promettente Xavier Dolan.
Non mancano naturalmente i cineasti di casa nostra, nella selezione competitiva come nelle rassegne collaterali, con Gianni Amelio con L'intrepido, Gianfranco Rosi con il documentario Sacro GRA e l'esordiente Emma Dante con Via Castellana Bandiera a rappresentare i nostri colori in concorso. Ma noi, per non farci influenzare in nessun modo dal campanilismo, abbiamo preferito escludere gli italiani dalla lista dei film più attesi del festival che abbiamo compilato - e che ci apprestiamo a condividere con voi per iniziare a entrare in clima lidense.
Ne abbiamo scelti venti; ovviamente non ne abbiamo visto nemmeno uno, e questo articolo è basato esclusivamente sulle aspettative della vigilia, sul curriculum di cineasti e interpreti coinvolti, sull'interesse particolare suscitato in noi da alcuni progetti, in qualche caso, su trailer e clip. Per una "classifica" dei migliori film veneziani non avete che da attendere la fine della kermesse, durante la quale la nostra redazione sara praticamente trapiantata al Lido per regalarvi una copertura coi fiocchi.
Vediamoli dunque, i titoli che attendiamo con maggiore trepidazione, con il consueto invito ai nostri lettori a partecipare raccontandoci l'attesa festivaliera dal proprio punto di vista.
Uno dei film più chiacchierati della Mostra: il regista Paul Schrader, chiamato tra l'altro dal direttore artistico Alberto Barbera a presiedere la giuria di Orizzonti, ha realizzato questa sua ultima opera sulla base di uno script del famigerato Bret Easton Ellis, con la diva scoppiata Lindsay Lohan e il pornoattore James Deen nei ruoli centrali. Sulla qualità del film non c'è da giurare, ma le proiezioni ufficiali saranno prese d'assalto.
19. Palo Alto (Orizzonti)
Gia Coppola segue le orme di sua zia Sofia per raccontare i guai degli adolescenti californiani: il film, interpretato tra gli altri da Emma Roberts e Val Kilmer, vede nel cast anche l'autore del libro su cui è basato il progetto, l'onnipresente James Franco.
18. Tracks (Concorso)
Già autore dell'interessante dramma d'impianto teatrale I giochi dei grandi e sceneggiatore del discusso The Killer Inside Me di Michael Winterbottom, John Curran racconta in Track la storia dell'esploratrice Robyn Davidson e del suo incredibile viaggio nel deserto australiano: la protagonista è la giovane e magnetica Mia Wasikowska, affiancata da quell'Adam Driver che è stato rivelazione di Girls, e, a Cannes, di Inside Llewyn Davis.
17. Why Don't You Play in Hell? (Orizzonti)
La rassegna Orizzonti ospita il regista di culto Sion Sono, con un film concepito dal regista di Love Exposure e Himizu all'età di 15 anni: le premesse sono quelle di un action ipersanguinoso e metacinematografico con accenti surreali che a qualcuno ricorda il tarantiniano Kill Bill.
Tra gli storici anime seriali del secolo scorso, Capitan Harlock resta uno dei più rimpianti. Un paio di generazioni sono cresciute subendo il fascino del pirata spaziale, ribelle, audace e misterioso: di questa versione filmica e stereoscopica di Shinji Aramaki abbiamo potuto gustare una preview a Cannes. Con la presentazione fuori concorso in Laguna, scopriremo finalmente se il risultato finale è all'altezza del mito.
15. Unforgiven (FC)
Basta la parola, quando la parola è Unforgiven, da noi noto come Gli spietati, capolavoro western di Clint Eastwood, rielaborato in versione nipponica da Lee Sang-il con l'affascinante Ken Watanabe nel ruolo di inarrestabile vendicatore - che da pistolero diventa samurai - che fu dello stesso Clint.
14. Locke (FC)
Un thriller in real time per la regia di Steven Knight - già sceneggiatore del gioiellino frearsiano Piccoli affari sporchi e de La promessa dell'assassino di David Cronenberg. L'aitante e bravissimo Tom Hardy è qui un ignaro manager di successo che ha novanta minuti per salvare la propria vita dopo aver ricevuto una misteriosa telefonata.
13. Moebius (FC)
Dopo aver accarezzato il tema scabroso dell'incesto nel Leone d'oro 2012 Pietà, Kim Ki-Duk lo affronta a viso aperto nella sua nuova opera, praticamente bandita in Corea prima che il regista de L'isola e Ferro 3 - La casa vuota accettasse di autocensurarne numerose sequenze particolarmente indigeste. Dopo gli anni del declino di quello che è stato uno dei registi più brillanti degli anni '0, l'autoanalisi di Arirang e l'acclamato ritorno dello scorso anno al Lido, siamo tutti curiosi di sapere cosa ci riserva l'eccentrico e tormentato Kim.
Già apprezzato all'ultimo Sundance Film Festival, questo film di John Krokidas racconta un fatto di sangue all'interno della cerchia di giovani studenti della Columbia University che sarebbero diventati i membri della Beat Generation, con cast di sicuro interesse che include Daniel Radcliffe nei panni di Allen Ginsberg, Ben Foster in quelli di William Burroughs, Jack Huston in quelli di Jack Kerouac e Dane DeHaan in quelli di Lucien Carr, oltre e Michael C. Hall e a Jennifer Jason Leigh.
11. Under the Skin (C)
Il regista di Birth - Io sono Sean, Jonathan Glazer, approva al Lido con una pellicola in cui Scarlett Johansson, più bella che mai in versione castana e con rossetto scarlatto, è un'aliena con sembianze umane che percorre le strade della Scozia in cerca di ignare prede per nutrire la sua specie. Il film è tratto dall'agghiacciante bestseller di Michel Faber Sotto la pelle.
10. Philomena (C)
Stephen Frears è un regista non infallibile, ma sempre da tenere d'occhio per chi ama l'understatement e lo humour all'inglese: in questo caso, Frears ha preso il timone di un progetto voluto da Steve Coogan, e basato su un singolare report giornalistico: la storia di una donna irlandese che parte per gli Stati Uniti alla ricerca del figlio che le fu tolto decine di anni prima perché illegittimo. Nel cast, oltre a Coogan, la splendida Dame Judi Dench.
9. Child of God (C)
Dopo l'adattamento faulkneriano presentato a Cannes, As I Lay Dying, ad un tempo viscerale e cervellotico, James Franco approda in competizione e Venezia con un'altra trasposizione letteraria; stavolta la fonte è un Cormac McCarthy targato 1973 particolarmente violento e disturbante, la storia di un sociopatico che, nell'isolamento di una caverna tra i monti del Tennessee, scivola gradualmente nell'assoluta abiezione. Sarà anche il divo del momento, il bel James, ma le sue opere da regista non sono per tutti gli stomaci.
Dopo la "dramedy" del riuscito Prince Avalanche, il regista trentottenne di Strafumati continua il suo percorso artistico esplorando territori meno ospitali: al servizio di David Gordon Green i talenti non comuni di Nicolas Cage e del giovanissimo Tye Sheridan per raccontare una storia perdizione, amicizia e redenzione ambientata nel sud degli Stati Uniti.
7. Parkland (C)
Destinato a uscire in autunno in occasione del cinquantennale dell'omicidio di John Fitzgerald Kennedy, il film dell'esordiente Peter Landesman, che proviene dal giornalismo investigativo, racconta i concitati eventi del novembre 1963 al Parkland Memorial, l'ospedale di Dallas dove il presidente degli Stati Uniti fu dichiarato morto. Nel nutrito cast del film i giovani Zac Efron e Tom Welling, ma anche i veterani Paul Giamatti, Jackie Earle Haley, Billy Bob Thornton e Jacki Weaver.
6. Night Moves (C)
La regista del soprendente western metafisico Meek's Cutoff, Kelly Reichardt, torna a far risuonare una voce originalissima nel panorama del cinema americano con un dramma dedicato all'impresa eco-terroristica di tre giovani ambientalisti, i quali hanno i volti dei talentuosi Peter Sarsgaard, Jesse Eisenberg e Dakota Fanning.
5. The Unknown Known: The Life and Times of Donald Rumsfeld (C)
Documentarista premio Oscar nel 2004 per The Fog of War, in cui raccontava il segretario alla difesa di Kennedy e Johnson Robert S. McNamara, Errol Morris affronta un'altra figura controversa della storia politica USA nella sua nuova opera di non fiction; Rumsfeld è stato sia il più giovane (sotto la presidenza Ford) sia il più anziano (sotto la presidenza Bush sr.) segretario alla difesa dell'amministrazione federale. Ancora una volta la guerra e i suoi atroci satelliti al centro delle rivelazioni di Morris: McNamara guidava il Pentagono durante la guerra in Vietnam, ma Rumsfeld ha avuto responsabilità altrettanto gravose.
4. The Wind Rises (C)
E' tratto da un romanzo, il nuovo lavoro di Hayao Miyazaki, ma è anche ispirato alla vita di un personaggio realmente esistito, un uomo e il suo sogno che attraversarono gli anni più drammatici della storia del Giappone. Con premesse come queste, e dall'autore che è la storia dell'animazione cinematografica, non possiamo che attenderci l'ennesima magia.
Ancora uno spunto decisamente sci-fi per l'ambizioso e innovativo progetto del messicano Alfonso Cuarón, film d'apertura fuori concorso con sontuosa presentazione in 3D. Solo due protagonisti nello spazio infinito: Sandra Bullock e George Clooney; per il resto, sono già stati rilasciati un paio di trailer di Gravity, e in casi come questo la cosa migliore è lasciar parlare le immagini. E che immagini.
2. The Zero Theorem (C)
La firma dell'ex Monty Python Terry Gilliam è sufficiente a garantire un film di fantascienza come non ne abbiamo mai visti. In The Zero Theorem, uno scienziato isolato e nevrotico interpretato dal doppio premio Oscar Christoph Waltz è impegnato nello studio del "teorema 0", destinato a dimostrare se la vita ha un senso. Nel cast accanto a Waltz ci sono Matt Damon, Mélanie Thierry e Tilda Swinton.
1. Tom at the Farm (C)
Ha 24 anni e ne aveva appena 20 quando debuttò con un film da lui scritto, diretto e interpretato, J'ai tué ma mère, alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, portandosi a casa ben tre riconoscimenti; da allora il canadese del Québec Xavier Dolan è considerato uno dei giovani cineasti più brillanti al mondo, e oggi, dopo gli ottimi Les amours imaginaires e Laurence Anyways, approda nella selezione competitiva di uno dei più importanti festival internazionali. Per noi il suo Tom at the Fam, storia del dramma di un ragazzo che sprofonda in un incubo dopo la tragica perdita e l'incontro con l'inquietante famiglia di lui, è in assoluto il film più atteso della 70. Mostra del cinema.