Vedi Capri e poi... t'innamori
Al pubblico televisivo più aggiornato l'associazione isola-serie indirizza subito la mente a uno dei prodotti americani seriali più seguiti degli ultimi anni, quello che ha ridimensionato il concetto di piccolo schermo perfino in Europa, con la sua unione perfetta di storia mozzafiato, immagine ad altissima definizione e interpretazione da statuetta. In Italia invece la televisione segue il trend lanciato da reality, soap e trasmissioni popolari per cui sacrifica l'azione all'emozione, sostituisce alle sospensioni tese sulla lama del rasoio gli episodi autoconclusivi e si concentra sulle relazioni amorose piuttosto che sulle complicate dinamiche tra numerosi personaggi. Probabilmente la voglia di un intrattenimento serale leggero è dettato anche dal desiderio sempre più forte di evasione da una quotidianità che neanche la televisione digitale è riuscita a raggirare. Nascono così fiction televisive che diventano casi mediatici: produzioni nate quasi per scommessa che raccolgono un consenso tale da prolungare nel tempo la programmazione e da essere definite "di lunga serialità". Sono serie che ottengono presto il favore delle famiglie e delle casalinghe italiane, che si riconoscono nelle storie raccontate sullo schermo e s'identificano nei personaggi affezionandosi come se fossero reali. Premesse queste che una fiction come Capri, ambientata sull'incantevole isola azzurra, doveva avere ben impostate quando approdò nel lontano 2006 fiduciosa che i suoi intrighi d'amore e le sue pericolose inimicizie sullo sfondo dei Faraglioni conquistassero il cuore delle spettatrici.
A cinque anni di distanza dalla messa in onda su Rai Uno, dove intanto sono cambiati gli assetti interni e di conseguenze le linee editoriali, e alla terza stagione consecutiva Capri non solo è attesa dal grande pubblico, ma rappresenta anche una scommessa della programmazione invernale. Se è vero infatti che gli ultimi successi firmati Rai Fiction sono state serie impegnate, capaci di affrontare temi storici o attuali d'inconsueta somministrazione agli utenti della televisione generalista, adesso è il momento di allentare la tensione, oltre al freddo. Ad appassionare il pubblico è la volta di una fiction consolidata che, lontana da certa spettacolarità e da sviluppi narrativi complessi, punta proprio sul sole e sul cuore. E non è un caso che il ritorno alla magia tutta naturalistica dell'isola dell'amore avvenga domenica 14 febbraio, la serata degli innamorati, dei cioccolatini, dei mazzolini di fiori e dei cuori rosso amore.
L'ultima stagione di Capri aveva avuto dei risvolti thriller e le storie si erano infittite di intrecci misteriosi e beghe familiari che oscillavano tra i rivoli sentimentali da soap opera e i casi contorti dei polizieschi più recenti; i personaggi con le loro trame affettive si erano rafforzati nell'immaginario collettivo, dalla coppia composta da Vittoria, psicologa ereditiera di Villa Isabella, e Massimo a quella del duo Reginella-Totonno, simpatiche canaglie della terza età. Adesso le dinamiche tra i protagonisti e le loro psicologie sono rinnovate: i cattivi sono stati travolti dalla bontà post-redenzione, i buoni hanno lasciato in qualche modo l'isola e a prendere il loro posto ci sono altre leve. Sono molte le novità di quest'anno e quella che probabilmente colpisce subito il pubblico riguarda il cast, rinfoltito e ringiovanito da new entry dai volti già noti.
A prendere il posto da protagonista di Gabriella Pession è Bianca Guaccero, che potremo riconoscere nel ruolo di Carolina Scapece, lasciata due anni prima in carcere a scontare le magagne che lei, spregiudicata e viziata, e la sua famiglia avevano perfidamente commesso ai danni della "fatata" Vittoria. Carolina arriva sull'isola per "puro caso", ma la galera l'ha cambiata e vuole rifarsi una vita. A modificare la sua direzione è stato un destino maldestro cui Reginella, la luminosa Isa Danieli, in qualche modo ha mescolato le carte nella sua dispettosa e innocua vendetta verso Donna Isabella, per la prima volta in carne e ossa alla Villa. A vestire le raffinate mise della donna che per anni si è goduta la vita e ha sperperato i suoi averi nel mondo Lucia Bosè, che torna sullo schermo italiano dopo la delusione de I Vicerè. Tinti i capelli di un biondo platino, che la rende meno stravagante ma ancora più signorile, e lanciata nella sua prima fiction italiana, la signora Bosè, perfettamente a suo agio nei panni lussuosi di una spendacciona indisponente, darà filo da torcere alla nemica di famiglia Scapece, che prova però a far rinascere dalle ceneri il resort, aiutata da Rossella (Antonella Stefanucci), Lucia (Miriam Candurro) e Gina, la brava Laura Barriales, le quali dopo le perplessità iniziali stringono un'alleanza tutta al femminile per vincere la sfida lanciata da Reginella prima di lasciare la scena. L'asse maschile prevede cambiamenti perfino maggiori, perché confermato il caro Totonno, l'imbattibile Carlo Croccolo, annovera numerosi nuovi attori: a far scattare il colpo di fulmine con la protagonista sarà un giovane lupo solitario della montagna, l'alpinista Andrea, interpretato da Gabriele Greco. Bravo ragazzo che ha per "padrino" l'istruttore Walter, un Giuliano Gemma d'altri tempi, sportivo e flemmatico, Andrea avrà modo di avviare la lunga serie di colpi di scena che caratterizzano l'intera stagione. Ad affiancarlo sono "il gatto e la volpe" Tony e Vittorio, che combineranno sull'isola marachelle divertenti ma anche pericolose, mine vaganti per il precario equilibrio che i personaggi vecchi e nuovi provano a stabilire. A portare una ventata di freschezza e bizzarria l'eccentrico zio Paperone Rudy, zio di Tony, nei cui vistosissimi panni country troviamo l'impareggiabile seduttore Lando Buzzanca.
Un parterre di prim'ordine dunque per una stagione che si appresta a misurarsi con il favore degli episodi precedenti, inanellando sei nuove puntate ricche di segreti, avventure, passioni e amori per un melò ben strutturato. Ad accontentare tutti i gusti e tutte le età, al di là del cast così ben articolato e differenziato, che forse ha inciso sul budget da 15 milioni di euro (mentre sono state meno numerose rispetto al passato le riprese in esterna a Capri), un perfetto equilibrio tra divertimento e sentimentalismo: alle mossette delle prime donne si alterneranno le ragazzate degli uomini, giostrando, come fanno le quattro giovani mani dei registi Francesca Marra e Dario Acocella, al sole cocente del sud un efficace mix che fonde il romanticismo affettato dei classici sceneggiati Rai e i lineamenti fumettistici delle serie più moderne.