Valerio Lundini e le sue Faccende complicate: "Lo storytelling mi affascina. L'ispirazione? Rompere le bolle"

L'autore nonché attore e umorista torna sulla Rai con la seconda stagione del suo (riuscito) format. E sul cinema ci dice: "Sto scrivendo il mio primo film, ma è tutto molto complicato!". La nostra intervista.

Valerio Lundini

Aggettivo d'ordinanza: surreale. In mezzo, "più di un normale programma, poco meno di un bel film". Il tutto, sotto l'emblema del vero - e più giusto - servizio pubblico. Torna Valerio Lundini, e torna con le sue Faccende complicate. Inchieste, racconti, storie di vita, e certe volte pure storie di resistenza. Un ritorno atteso, dato il successo della prima stagione: in giro per l'Italia dal 10 aprile in esclusiva su RaiPlay, e poi su Rai3 dal 12 a 23 maggio (con produzione di Simona Ercolani per Stand By Me).

Faccende Complicate Lundini Svezia
Lundini in Svezia per Faccende Complicate

Dieci appuntamenti spudoratamente disincantati, ma anche incalzanti, commoventi, divertenti e divertiti. Lundini affaccendato incrocia un po' tutto: Fleximan e gli autovelox, il fenomeno dell'overturism a Stoccolma, e poi il bullismo (e la retorica dei cortometraggi sul bullismo!), la comunità indiana a Roma, Che Guevara, Elijah Wood, Torre Spaccata e, addirittura, il wrestling.

Valerio Lundini: la nostra intervista

"Visto così, a pezzetti, sembra accattivante", scherza Lundini, dopo la presentazione del trailer, "La stagione scorsa è andata bene, c'era la puntata con gli America a Roma particolarmente apprezzata... Dieci puntate? Una cifra pulita. Ci sono tanti personaggi, dal sindaco Gualtieri a Milena Gabbanelli. E c'è Elijah Wood, capitato nella serie in un modo abbastanza particolare. È uscito il tema Signore degli Anelli, vedrete nella prima puntata, e Wood era in Italia proprio mentre giravamo". Un percorso lungo quello di Valerio Lundini, iniziato con i mitici VazzaNikki, quando suonavano per i pub di Roma. "Se pensavo arrivassi sulla Rai? No, devo dire di no", ci dice durante la nostra intervista "Però continuano ad esistere ancora i VazzaNikki, quindi non abbiamo abbandonato la strada vecchia per quella nuova, l'abbiamo perseguite entrambe".

Faccende Complicate Lundini Gualtieri
Insieme al Sindaco Gualtieri

In Faccende complicate, scritto, ideato e diretto da Valerio Lundini, c'è una ricerca del racconto, unita al fattore storytelling. "Un programma come il nostro, apparentemente simile al reportage, potrebbe fare a meno dello storytelling. Però sento di doverci sempre mettere una storia di fondo, poi magari è molto pretestuosa, spesso nelle puntate non è che si segue proprio il cosiddetto viaggio dell'eroe, sono più dei percorsi folli che a volte portano ad un finale sensato, a volte portano ad un nulla di fatto. Mi diverte anche che sia una parodia dello storytelling. È qualcosa che mi affascina in tutto ciò che faccio: negli sketch, nelle trasmissioni, lo storytelling ce lo metto sempre".

Faccende complicate e la zona di sconfort

Faccende complicate potrebbe essere l'altro lato del servizio pubblico, in un'epoca in cui fare informazione raccontata sembra diventata una sfida impossibile. "Sicuramente il nostro format è più servizio pubblico di altre cose, ma meno di altre", ci dice Lundini, a margine della conferenza. "Quando lavoro su qualcosa penso che dovrà piacere al pubblico, non solo rivolta a me stesso. Cerco di fare qualcosa che potrebbe piacere a me spettatore. Se con l'intrattenimento riesci a fare qualcosa, ben venga. Da osservatore esterno tutto questo mi fa vivere abbastanza sereno. È capitato raramente di aver fatto qualcosa per inseguire il bene placido del pubblico a cui piacciono determinate cose".

Faccende Complicate Lundini Ferrario
Lundini ed Edoardo Ferrario

Lundini, tra l'altro, arriva dal successo di Sconfort Zone, la serie Prime Video di Maccio Capatonda dove interpreta se stesso. Un'opera coraggiosa, sincera, libera nel cogliere lo spirito di un tempo asfissiante e nevrotico. "Il problema è reale: mancano le ispirazioni, tutti facciamo le stesse cose. Internet accoglie di tutto, ma tendiamo a vedere solo determinate cose, sempre gli stessi contenuti. Come se ci fosse una bolla che parla sempre delle stesse cose. E questo porta ad avere sempre un punto di vista analogo con dei riferimenti che sono identici. Bisogna uscire dalla bolla per riprendere le ispirazioni. Adesso mi sembra che anche le cose interessanti si perdano nel calderone, e si perde la percezione del valore. Meglio sapere tutto di poco, che tanto di nulla".

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E prosegue, "In questo, forse, il programma un po' m'aiuta perché per farlo devi andare a cercare cose che non conosci. Ho scoperto cose piccole, magari piccole realtà della provincia, che non avrei mai conosciuto parlando con gli amici o scrollando su Instagram. Quindi da un punto di vista è stato educativo per me, non per il pubblico, fare Faccende complicate".

In chiusura di intervista, un paio di rivelazioni: "Una Pezza di Lundini? Sarebbe bello rifarlo, il problema è Emanuela Fanelli che ha vinto 50 David... A parte gli scherzi, siamo tutti propensi a tornare. Magari tra un po' di tempo ritorniamo". Poi, una notizia, il suo primo film da regista: "Sto scrivendo, e vediamo quando uscirà. C'è in lavorazione una storia, però è sempre un processo molto lungo. È il primo che scrivo, e c'è pure la voglia di farlo in un certo modo, non avendo altre esperienze nel cinema".