Il Plot
In Awakening gli autori di Under the Dome scelgono ancora una volta di suddividere l'episodio in tre storyline, di cui soltanto una si svela essere interessante purtroppo. Abbiamo tre gruppi: Big Jim, Rebecca e Junior che combattono atti di vandalismo apparentemente ai danni di Rennie Senior; Barbie che a Zenith fa amicizie proficue che lo aiutano a comunicare con Julia e i Quattro dell'Apocalisse; ed in ultimo il brillante trio Pauline-Lyle-Sam che cerca un modo per rientrare nella cupola.
Scopriamo che in città sono in tanti ad avercela a morte con Big Jim, non proprio una rivelazione scioccante, visto che neanche cinque giorni prima gli abitanti di Chester's Mill hanno rischiato un'epidemia di influenza suina grazie a lui. Julia comincia a mostrare un po' di sano scetticismo, anche se a sproposito, visto che continua a trattare la Cupola come se fosse un essere senziente ma dubita che Barbie sia sopravvissuto alla caduta nell'abisso - certo, un tunnel spazio temporale è difficile da mandar giù, ma fantasmi e gente resuscitata invece sono del tutto plausibili. Sam sembra essere l'unico ad aver recuperato un po' di sanità mentale e vuole darsela a gambe da Zenith, ma sua sorella non ne vuole sapere, anzi vuole tornare a tutti costi a Chester's Mill per salvare suo figlio, comprensibilmente. Per scoprire come useranno il plot device/deus ex machina dell'episodio. La parte più sostanziosa dell'episodio ha a che fare con Papà Barbie che si scopre essere un bugiardo che mente a tutto spiano e tra poco vedremo perché.
Big Jim 3.0
Una nuova, ennesima versione di Big Jim, almeno questo è quello che vuol far credere dopo aver imbracciato la pistola e il distintivo di sceriffo della città, così come avevamo predetto. Dopo aver proclamato le sue sentite scuse a Rebecca per averla terrorizzata il giorno prima, Jim distribuisce delle radio a persone "chiave" tra i cittadini, in modo da essere aggiornato sulle inevitabili catastrofi giornaliere. Oggi però il bollettino di Chester's Mill prevede solo mediocri atti di vandalismo, il mulino abbattuto, un'auto in fiamme, che Jim prende come attacchi personali. Rebecca e Junior lo aiutano a scoprire il colpevole con questo impagabile scambio di battute:
Rebecca: Who do you think could be mad at you?
Junior: This could take a while...
La lista è effettivamente lunga, ma alla fine il colpevole non è altri che DJ Phil, che pochi giorni prima ha preso una pallottola alla spalla da Barbie ma non ha nessun problema a stare in piedi, tirare giù mulini di metallo, e fare a pugni con Jim e Junior per una buona manciata di minuti. C'è da chiedersi se la cupola non gli abbia dato un fattore di rigenerazione come quello di Wolverine... Questa inutile semi-crisi è servita solamente a ristabilire una sorta di tregua tra Jim, suo figlio e Rebecca.
Pauline, Lyle e Sam - c'è posta per te
Sam è pronto a fare i bagagli e a rifarsi una vita e lo dice chiaramente a sua sorella, la quale invece è preoccupata per suo figlio e insiste perché l'aiuti nel suo piano per ristabilire Lyle. Certo, perché il nostro barbiere è passato dal mormorare "Melanie" a "it's in the cards" e anche se noi ci siamo arrivati in cinque decimi di secondo, Pauline non comprende che Lyle si sta riferendo alle cartoline che lei gli ha spedito per anni con le premonizioni su cosa stava per accadere. A questo punto i due fratelli mettono in atto un piano per ridare all'amico debilitato la sua lucidità mentale, con un farmaco sperimentale che guarda caso funziona alla perfezione, senza effetti collaterali, senza gli esatti protocolli di somministrazione...
Questo escamotage supera perfino la presidenza di Joe del club di robotica dello scorso episodio. Lyle si risveglia dal suo mantra ossessivo e i tre capiscono che si tratta appunto delle cartoline dipinte da Pauline. Mentre le esaminano vediamo anche l'infame armadietto dove Angie è stata uccisa, un dettaglio che Sam tralascia di menzionare con molta nonchalance. La veggente svela che c'è un'ultima cartolina che non ha avuto modo di spedire, quella con la porta rossa, che ovviamente rappresenta l'entrata per Chester's Mill e che abbiamo visto nei boschi nella proprietà di Papà Barbie.
Barbie - salti tu, salto io... forse
Dale riesce a inviare un'e-mail a Julia avvisandolo di essere vivo grazie a suo padre. Papà Barbie è il proprietario della Aktaion Energy e, in breve, ha accesso a una backdoor nel firewall creato dai militari per tagliare fuori Chester's Mill dall'etere. Quello che Barbie non sa è che il paparino ha modificato la semplice mail - in codice - di Dale aggiungendo una frase sull'uovo. Mentre Barbie aspetta al parco giochi che la sua Julia "salti", lei è sprofondata nella depressione più profonda (il marito si starà rivoltando nella tomba) per la morte del suo amato e neanche l'e-mail ricevuta le da' un minimo di speranza. Ora, per carità, gioiamo del fatto che Julia si interroghi sull'autenticità del mittente, è un atteggiamento più che legittimo e razionale, tuttavia la mail conteneva un riferimento all'uovo: quante persone - dal suo punto di vista - potrebbero essere a conoscenza di questo fatto all'esterno della cupola? Nessuna, in teoria.
Per fortuna Hunter May, un hacker di buona volontà che lavora per il padre di Barbie accorre in aiuto di Dale, perchè anche se è sul libro paga della Aktaion rimane sempre un hacker e sta cercando di diffondere la verità sulla cupola con il sito Houndsofdiana.com - l'idea del website non è originale ma resta comunque uno strumento di marketing divertente per il pubblico. Hunter mette al corrente Barbie sull'e-mail modificata e i due lavorano insieme per mandare un nuovo messaggio in codice a Julia con il quale Dale le da' appuntamento nei pressi della fu casa di Joe. Barbie supera i controlli della National Guard e dell'esercito grazie a una falsa identità e, dimostrando di avere dei bicipiti di tutto rispetto, si fa 16 chilometri aggrappato al telaio inferiore di un camion militare per arrivare al confine con la cupola. Durante l'attesa Julia inveisce accorata contro la sfera malefica che la circonda, fino a quando non vede il suo adorato Barbie che le corre incontro come in una commedia romantica degli anni '80. L'incontro dura pochi minuti perchè l'ex militare ha attivato un allarme, ma bastano per avvisarla che il mondo esterno non è sicuro. Tutto questo grazie a un pennarello e all'abilità di Barbie di scrivere velocemente al contrario sotto stress. Mentre viene trascinato via da gente in divisa urla disperatamente a Julia "DON'T JUMP". La scena drammatica viene seguita con sguardo feroce e avvelenato da Big Jim: non fidandosi delle menzogne di Julia l'ha seguita da lontano e scommettiamo che userà quest'informazione a suo uso e consumo.
What's next
Cosa farà Big Jim? Informerà gli abitanti di ciò che ha visto per metterli contro Julia o terrà per sé la cosa al fine di sfruttarla al momento opportuno? Barbie non si trova in buone acque, chissà se il paparino interverrà per salvarlo dalla brace e se scoprirà che è stato Hunter ad aiutarlo. I tre moschettieri, alias Pauline & Co., riusciranno a trovare subito la porta o dovranno setacciare la città? Forse l'obelisco servirà a qualcosa in questo senso oltre ad essere un monumento turistico di Zenith.
Conclusioni
Gli autori di Under the Dome potevano tranquillamente risparmiarsi la storia di DJ Phil sul sentiero di vendetta perchè è risultata del tutto ridicola, improbabile e tediosa. Mostrare una possibilità di riconciliazione tra Junior e suo padre va bene, ma sarebbe bastato che Jim facesse quello che non fa mai, cioè dare ascolto a James e mostrargli un minimo di rispetto. Una volta scoperto che Papà Barbie è un uomo con amici in alto loco la storyline della cospirazione era inevitabile. Come hanno fatto a scoprire dell'uovo? Allo stesso modo di come hanno ottenuto tutte quelle foto di sorveglianza di Chester's Mill, probabilmente con un satellite o due puntanti costantemente sulla città. Prevedibile o meno, resta l'unico punto di interesse dell'episodio che rimane fermo sugli altri fronti narrativi.
Movieplayer.it
2.5/5