Una terapia di gruppo, intervista ai protagonisti: “Un film vitale per parlare delle nostre ansie”

Claudio Bisio, Margherita Buy, Ludovica Francesconi, Leo Gassmann, Valentina Lodovini e il regista Paolo Costella raccontano la commedia nella nostra video intervista: "Il cinema? Può aiutare le persone ad aprirsi". In sala.

Claudio Bisio, Margherita Buy, Ludovica Francesconi, Leo Gassmann, Valentina Lodovini e il regista Paolo Costella

Disturbi, tormenti e ossessioni che affrontiamo, quotidianamente, un po' tutti. Da questo spunto, e prendendo ispirazione da Toc Toc di Vicente Villanueva, Paolo Costella dirige Una terapia di gruppo, portando sullo stesso set un gruppo di affiatati interpreti: Claudio Bisio, Margherita Buy, Claudio Santamaria e poi ancora Lucia Mascino, Ludovica Francesconi, Leo Gassmann e Valentina Lodovini. La storia? Semplicissima: sei diversi pazienti si ritrovano allo stesso orario per una terapia con un rinomato psicologo. Il dottore, però, non sembra arrivare, e quindi, tra tic, patologie e ansie, metteranno in piedi una terapia condivisa. "Anche il cinema, silenziosamente, può essere cassa di risonanza del proprio malessere", spiega Paolo Costella "Il grande ostacolo è lo sguardo giudicante di chi trovi fuori lo studio di un terapista".

Una terapia di gruppo: intervista al cast

Una Terapia Di Gruppo Claudio Santamaria Valentina Lodovini
Claudio Santamaria e Valentina Lodovini

Tra i personaggi di Una terapia di gruppo c'è Bianca, interpretata da Valentina Lodovini. Ha un trauma passato, che l'ha portata a sfuggire ogni contatto fisico ed emotivo. "Sono molti i fattori che mi hanno fatto sposare il progetto", confida l'attrice. "Sono sempre affascinata dai testi teatrali. Poi condivido la scena con attori formidabili. Tra l'altro voglio molto bene al personaggio di Bianca. Nella nostra società esistono dei tabù, riguardante argomenti complessi. Ho trovato affascinante raccontare la ferita dei disturbi compulsivi attraverso il sorriso".

E prosegue: "Ho la fortuna di essere empatica. Ho sempre vissute le diversità come una ricchezza. Nel film ho visto tante cose, anche su come ti poni verso chi può essere vittima di qualcosa. Che fai? Ti giri dall'altra parte perché non vuoi essere coinvolto? Sarebbe bello si risvegliasse un minimo di coscienza morale. L'arte e il cinema sono modelli e formazioni, e bisogna insistere su questi punti. Tra l'altro, alla fine del film si ride con i personaggi, e non si ride di loro".

Una Terapia Di Gruppo Valentina Lodovini Claudio Bisi
Bisio con Valentina Lodovini

C'è poi Claudio Bisio nel ruolo di Federico, afflitto dalla sindrome di Tourette: "Essendo una commedia teatrale, in originale, abbiamo spinto molto sul lavoro dell'attore. Tra l'altro, ogni nostro personaggio è doppio, dando spessore alla sceneggiatura", dice Bisio. "Queste ossessioni compulsive ce le abbiamo tutti. Se superano una certa soglia, poi, non ci puoi convivere. Non calpestare le righe... può essere un gioco, se poi diventa ossessione bisogna affrontarla e parlarne. Penso anche alla sindrome di Tourette, si potrebbe calcare la mano nel film, ma poi, parlando con chi ne soffre, ho capito che l'importante è appunto parlare". Sul lavoro di adattamento del film, dalla versione originale a quella italiana, "Ci sono stati cambiamenti, soprattutto rispetto alle backstory dei personaggi. L'impianto teatrale ci ha permesso di lavorare in sequenza, aiutandoci a portare avanti questa terapia di gruppo. È stato un lavoro di gruppo, permettendo alcune cose che in sceneggiatura non erano presenti".

Una terapia di gruppo, la recensione: una commedia corale per farci sorridere delle nostre fisime

Sette personaggi in cerca di un... analista

Il Cast Di Toc Toc
I protagonisti insieme al regista, Paolo Costella

Nel gruppo c'è poi Sonia, la chiacchierona segretaria interpretata da una sempre grande Lucia Mascino. A Movieplayer.it racconta che "Questo è un film di sostanza, che riflette sulle mani e sulle ossessioni. Ogni mania per coltivata, però, può rendere migliori. Utilizzare i toni della commedia rende poi il tutto più potente. Il mio percorso parte da una traccia, mentre Paolo Costella mi ha lasciato libera di improvvisare. Mi sono sentita sicura, in mano ad attori forti. E non è stato difficile trovare il ritmo comico giusto, sfruttando la vitalità. Poi, sul set non ridere è stato complicato...". Poi, una riflessione su quanto Una terapia di gruppo abbia un tema se vogliamo attuale: "Si può guarire dalle sindromi e dalle malattie. Poi se sono sindromi che non passano è importante non etichettare la persona rispetto al problema che la identifica. Oggi c'è un forte bisogno di puntare il dito, anche da parte del solito branco".

Disagi, patologie, disturbi: un film per parlarne, sorridendo

Nello spazio scenico organizzato da Costella ecco ancora Margherita Buy, ossia Annamaria, maniaca del controllo, che prosegue sull'importanza di affrontare, parlandone, le proprie patologie. "L'idea di riconoscere un disagio è un grande passo. C'è tanta gente che questo passo non riesce a farlo. Nel racconto di una commedia viene fuori il messaggio giusto: parlare con qualcuno. Sono molto a favore di uno psicologo a scuola. Poi devi trovare anche il terapeuta giusto. La salute mentale deve essere messa sullo stesso piano della salute fisica".

Una Terapia Di Gruppo Leo Gassman
Leo Gassmann è Otto

Dello stesso pensiero Leo Gassmann, ossia Otto, un ragazzo terrorizzato dall'idea di essere tagliato fuori. "Importante parlare delle proprie paure e delle proprie ansie", spiega. "Valorizzando quelli che apparentemente possono essere dei problemi. Stiamo smettendo di confrontarci, e parlare invece rende il mondo assolutamente migliore. Veniamo schiacciati dalla realtà in cui viviamo. Molto spesso la differenza la fa a come reagisci alle notizie che ricevi, a come ti approcci alle difficoltà. Però dico, passare il tempo con persone simpatiche, questo fa abbassare l'ansia"_.

Una Terapia Di Gruppo Scena
Ludovica Francesconi e Claudio Bisio

In questo senso, per Ludovica Francesconi, che dà il volto a Lili, maniaca della simmetria, bisognerebbe seguire tre indicazioni: "Richiedere d'aiuto, normalizzare, parlare. Lo stare male si percepisce come qualcosa di disastroso, e può annidarsi anche in piccole cose che poi diventano gigantesche. Tutti noi abbiamo piccole increspature, ed è assolutamente naturale. Ho scelto di fare questo lavoro perché mi rilassa, mi fa abbassare l'ansia. L'ansia arriva quando non c'è controllo, concretizzare ciò che non ha forma ti porta poi a respirare".