Una relazione passeggera: le direzioni impreviste dell'amore

La recensione di Una relazione passeggera: una commedia romantica sottile, malinconica e ironica su un uomo e una donna che iniziano una relazione clandestina con il "semplice" obiettivo di farsi del bene senza complicarsi la vita. Protagonisti gli ottimi Vincent Macaigne e Sandrine Kiberlain.

Una relazione passeggera: le direzioni impreviste dell'amore

Da due decenni ormai Emmanuel Mouret con il suo cinema è particolarmente interessato a indagare le molteplici sfumature del sentimento amoroso e delle dinamiche alla base delle relazioni di coppia. Con Una relazione passeggera, che arriva nei cinema italiani grazie a Movies Inspired nove mesi dopo la presentazione in anteprima mondiale all'ultimo Festival di Cannes, come vedremo nel corso della recensione il regista e sceneggiatore marsigliese classe 1970 riesce nell'intento in maniera convincente, attraverso un approccio allo stesso tempo sottile, malinconico e ironico che cattura l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine.

L'amore tra Vincent e Charlotte

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Simon (Vincent Macaigne) e Charlotte (Sandrine Kiberlain) si incontrano in un locale per il loro primo appuntamento dopo essersi baciati ad una festa in cui si sono conosciuti. Lui è sposato con due figli, lei invece ne ha tre e da qualche anno si è separata dal suo compagno. Simon è teso e insicuro perché finora non ha mai avuto una relazione extraconiugale ed è preoccupato dalle conseguenze che una situazione di questo tipo potrebbe avere sulla sua vita, mentre Charlotte è più sciolta, libera da incertezze e autocondizionamenti, decisa a seguire il proprio istinto. Entrambi però si sentono fortemente attratti l'uno dall'altro e decidono, inizialmente soprattutto per iniziativa di lei, di dare il via a un rapporto clandestino con l'obiettivo di farsi del bene, sentirsi più vivi, senza impegno e senza incorrere in ulteriori complicazioni sentimentali. Naturalmente le cose non saranno destinate ad andare esattamente così.

Imprevedibilità della narrazione e qualità di scrittura

Una Relazione Passeggera

Nonostante la trama appena proposta molto sinteticamente possa far pensare il contrario, una delle cose che più colpisce del nuovo lungometraggio di Emmanuel Mouret è la capacità di muoversi su binari narrativi imprevisti, cambiando direzione proprio nel momento in cui si pensa di aver intuito come la storia evolverà e dove si andrà a parare. Scandita da didascalie che indicano le date dei giorni in cui i due protagonisti si incontrano e costruiscono progressivamente il loro rapporto (non a caso il titolo originale del film è Chronique d'une liaison passagère, vale a dire "Cronaca di una relazione passeggera"), la narrazione del film avanza giocando con abilità tanto sul detto quanto sul non detto tra Simon e Charlotte.

Una Relazione Passeggera 2022 Emmanuel Mouret 02

Ben scritto dallo stesso regista insieme a Pierre Giraud, inoltre, Una relazione passeggera si alimenta di dialoghi stimolanti, acuti e spesso anche ironici, con i quali si tratteggiano efficacemente la personalità e la psicologia dei protagonisti. Unico neo: un passaggio narrativo molto importante per l'evoluzione finale della relazione tra i due, che risulta non particolarmente approfondito e un po' troppo veloce.

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Ottime interpretazioni e regia essenziale

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In questo contesto complessivo, non si può non sottolineare la qualità delle interpretazioni di Vincent Macaigne e Sandrine Kiberlain, entrambi capaci di dare vita al rapporto tra Simon e Charlotte con estrema naturalezza, particolarmente abili nell'esprimersi per sottrazione, anche solo attraverso piccoli gesti, espressioni e toni. Da questo punto di vista convince anche l'essenzialità della regia, che senza fronzoli o virtuosismi è sempre funzionale alla narrazione, ponendo occasionalmente l'enfasi su alcuni momenti-chiave attraverso lenti movimenti di macchina di avvicinamento ai personaggi o semplici cambi di inquadratura (si veda ad esempio la scena a casa di Charlotte in cui Simon le racconta il punto di vista di un suo collega sul loro rapporto). Non a caso uscito al cinema nella settimana di San Valentino, Una relazione passeggera offre la possibilità di riflettere senza retorica, con una certa profondità e la giusta misura sulle dinamiche delle relazioni di coppia. Davvero una piacevole visione.

Conclusioni

Come argomentato nella recensione di Una relazione passeggera, Emmanuel Mouret realizza una convincente commedia romantica allo stesso tempo malinconia e ironica, che si muove piacevolmente su binari narrativi imprevisti e può contare su dialoghi molto ben scritti, nonché sulle ottime interpretazioni di Vincent Macaigne e Sandrine Kiberlain.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • L'approccio allo stesso tempo sottile, malinconico e ironico.
  • Le prove dei protagonisti Vincent Macaigne e Sandrine Kiberlain.
  • L'essenzialità della regia, sempre funzionale alle esigenze narrative.
  • L'alta qualità dei dialoghi e in generale della scrittura...

Cosa non va

  • … anche se un passaggio narrativo finale molto importante non risulta adeguatamente approfondito.