Nove anni dopo, è come se nulla fosse cambiato. Eppure sembrano (sono) così tanti gli anni trascorsi dall'epilogo di Una mamma per amica, serie di culto che per ben sette stagioni ci aveva tenuto compagnia, facendoci appassionare fin da subito alle vite incredibilmente (stra)ordinarie delle sue splendide protagoniste, Lorelai e Rory Gilmore, madre e figlia pronte a sostenersi a vicenda e a illuminare le proprie giornate - e le nostre - grazie a un'ironia contagiosa ed incrollabile.
Leggi la recensione di Primavera: Una mamma per amica: Di nuovo insieme, una primavera di crisi e scelte difficili per Rory
La stessa ironia con cui si apre la primissima sequenza di Una mamma per amica: Di nuovo insieme, in una Stars Hollow ammantata di neve... e non avrebbe potuto essere altrimenti: le chiacchiere nonsense a ruota libera, pronunciate a velocità incalzante, l'affetto viscerale ma mai lezioso, le battute folgoranti (una, quella sulla cabina telefonica, è già entrata negli annali: "E dove si cambierà Superman quando verrà a salvarci da Ben Affleck?"), e infine l'abbraccio fra Lorelai e Rory. Un abbraccio fra madre e figlia che si sono ritrovate dopo mesi di lontananza, ma idealmente anche l'abbraccio a noi spettatori... benché, in fondo, le ragazze Gilmore siano sempre rimaste con noi.
Profumo di neve a Stars Hollow
Il compito di Inverno, l'episodio d'apertura della nuova miniserie, era assai meno semplice di quanto si potesse pensare, considerando tutto il tempo trascorso e la necessità di riannodare i fili del racconto dopo un'ellissi di quasi dieci anni. Ma la sceneggiatura della creatrice e showrunner della serie, Amy Sherman-Palladino, la perfetta ricostruzione dell'immaginaria cittadina di Stars Hollow e la presenza dei suoi indimenticabili abitanti favoriscono un immediato coinvolgimento. Inclusi gli echi delle sette stagioni passate, a partire da quel "Sento profumo di neve" pronunciato in tono incantato da Lorelai (e noi fan di lungo corso ricordiamo bene il valore speciale della neve per mamma Gilmore).
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E proprio la super-mamma interpretata da Lauren Graham, pur nel sostanziale equilibrio delle varie componenti, risulta essere la vera protagonista di questo primo episodio: com'era naturale, la ritroviamo felicemente accasata con Luke Danes (e con il suo cagnolino Paul Anka), ma con un piccolo rimpianto che si fa via via più pressante. È il tema centrale della seconda metà di Inverno: il desiderio (non del tutto confessato) di Lorelai e Luke di crescere un figlio insieme, sebbene entrambi abbiano già una figlia da precedenti legami. Un desiderio che spingerà Lorelai a rivolgersi a una nostra vecchia conoscenza: Paris Geller, l'insostituibile nemica/amica di Rory, la quale nel frattempo dirige - con pugno di ferro, ça va sans dire - la clinica per la fertilità più rinomata del continente (con relativa sfilza di battute su Neil Patrick Harris), e che sceglierà di fornire assistenza a Lorelai e Luke nella scelta di una madre surrogata... ovviamente con i modi e la schiettezza tipici di Paris, tali da terrorizzare il povero Luke e turbare perfino Lorelai. La storyline sul concepimento o l'adozione di un bambino non viene risolta del tutto in questa puntata, e presumiamo che torneremo a sentirne parlare parecchio nelle tre successive 'stagioni' di A Year in the Life.
Scintille in casa Gilmore
L'altra, fondamentale linea narrativa di Inverno riguarda invece l'eterno conflitto che, fra alti e bassi, ha animato per anni le vicende delle Gilmore Girls, e in particolare di Lorelai: quello fra lei e sua madre Emily. Giunta a casa Gilmore in compagnia di un Kirk Gleason improvvisatosi tassista, naturalmente con tutti i disagi e le stranezze del caso (bentornato Kirk!) e costretto a farsi ospitare a cena, Lorelai non tarda a resuscitare l'acredine della madre: e l'occasione, stavolta, è offerta da un ritratto del compianto marito Richard, un ritratto a dir poco gigantesco. È uno degli esempi emblematici della capacità della Sherman-Palladino di coniugare commedia e dramma in una simbiosi impeccabile: la tristezza per la recente scomparsa di Richard (e l'episodio è dedicato alla memoria del suo interprete, Edward Herrmann) non impedisce di strappare alcune delle risate più fragorose della puntata tramite la reazione scioccata di Lorelai al cospetto di quel dipinto smisurato (la battuta sul Balrog de Il Signore degli Anelli è forse l'highlight comico dell'intera puntata).
La morte di Richard, tuttavia, non resta confinata a una breve parentesi: la figura del patriarca della famiglia Gilmore era troppo importante, e la sua assenza un peso non indifferente, pertanto l'episodio riserva un lungo flashback al giorno del funerale di Richard (con un gradito cameo di uno degli ex fidanzati di Lorelai, Jason Stiles). Questo flashback, però, serve pure a toccare uno dei nervi perennemente scoperti nella storia della serie: le differenze inconciliabili fra Emily e Lorelai, che esploderanno, durante il ricevimento funebre per Richard, in una scena al contempo esilarante e catastrofica, un'autentica apoteosi di tragicommedia. Ed è ancora la tragicommedia a caratterizzare i rapporti fra le due donne nel presente: dalle gag sulla famiglia di domestici di Emily con relativa prole, i quali si esprimono in una lingua a lei sconosciuta, alla temporanea riappacificazione tra madre e figlia, dopo l'ennesimo attacco di follia compulsiva di Emily (per la prima volta nella storia in jeans!).
Vecchi e nuovi amori per Rory
A restare parzialmente in ombra, perlomeno nella seconda metà di Inverno, a sorpresa è proprio Rory: una Rory ultratrentenne, giornalista freelance ancora immersa in una faticosa gavetta, con un'esistenza 'itinerante' per motivi di lavoro e un fidanzato, Paul (la new entry Jack Carpenter), tanto cordiale e gentile quanto, per sua disgrazia, 'dimenticabile'. Nel senso letterale del termine: una gag ricorrente dell'episodio risiede nel fatto che tutti, da Lorelai ed Emily alla stessa Rory, si dimentichino puntualmente dell'esistenza del povero ragazzo, la cui relazione con Rory ha un futuro già segnato. La domanda che rimane aperta, però, è questa: come e quanto è maturata Rory nell'arco del decennio appena trascorso? Se professionalmente non ha perso la sua grinta, a dispetto dell'instabilità lavorativa, sul piano sentimentale il personaggio di Alexis Bledel pare aver fatto più di un passo indietro: per pigrizia tiene allacciata una relazione per la quale non prova alcun coinvolgimento e tradisce Paul per occasionali "ritorni di fiamma" senza impegno con il più famigerato dei propri ex, Logan Huntzberger.
Un atteggiamento emancipato e 'spigliato' alla Sex and the City o piuttosto la ricaduta in un compromesso alla lunga logorante? Conoscendo Rory e i suoi travagliati precedenti con Logan, l'impressione è che si tratti del secondo caso: per ora non abbiamo ancora visto molto della 'nuova' Rory, e sarà interessante assistere a come (e se) la ragazza riuscirà a riprendere il pieno controllo della propria vita. Intanto, abbiamo avuto il piacere di rivedere altri volti noti di Una mamma per amica: Laine Kim, con tanto di marito, prole e immancabile band, gli Hep Alien al completo; un Taylor Doose che non ha perso un milligrammo della sua invadente pedanteria (per fortuna!); e un Michel Gerard sempre deliziosamente snob, ma adesso apertamente gay (finalmente!) e con un marito che preme affinché diventino genitori (Stars Hollow sarà rimasta uguale, ma in questi anni l'America ha fatto più di un passo avanti). Diversi nomi ancora mancano all'appello, ma la primavera è in arrivo... e per quanto ci riguarda, non potremmo essere più felici del nostro ritorno Stars Hollow!
Movieplayer.it
4.0/5