Una formula tutta made in Italy è pronta a portare una ventata di freschezza tra le storie di Un caso di coscienza, stagione 5, in onda da domenica 8 settembre su Rai Uno in prima serata. Le sei puntate, prodotte da Red Film e Rai Fiction, sono state infatti interamente girate nella Penisola per la prima volta, per dare un segnale forte agli spettatori e rinnovare la serie con Sebastiano Somma nei panni dell'avvocato Rocco Tasca. Le novità in arrivo non si fermano qui: le racconta il protagonista assieme al regista Luigi Perelli, agli sceneggiatori Andrea Purgatori e Laura Ippoliti e al resto del cast, che comprende Loredana Cannata (Alice) e il nuovo acquisto, Vittoria Belvedere, nel ruolo del magistrato Giulia Longo. La presentazione, a cura di Eleonora Andreatta (direttore di Rai Fiction) e di Antonio Rossini (amministratore unico di Red Film), tratteggia un nuovo panorama per la fiction tricolore.
Qual è la peculiarità di Un caso di coscienza 5?
Eleonora Andreatta: È l'unico legal drama italiano capace di costruire affezione nel pubblico e di parlare di casi di scottante attualità che toccano tutti cercando di risolvere i nodi ancora da sciogliere del nostro Paese. Tasca, infatti, usa la legge per difendere i deboli contro il potere male amministrato, i pregiudizi e le ingiustizie.
Eleonora Andreatta: Quello che ritorna è stato costruito su una buona base. Da un lato è fatto di elementi a cui il pubblico è legato, dall'altro punta su un rinnovamento. Qui si parla di giustizia ma anche di responsabilità individuale e possibilità di scegliere. E per farlo abbiamo scelto per la prima volta di girare interamente sul territorio nazionale, abbiamo puntato su un ritmo del racconto più moderno che non rinuncia ad un po' di leggerezza, affidata al desiderio di maternità di Alice.
Antonio Rossini: Abbiamo girato in 120 location della Penisola con oltre mille comparse e tutti attori italiani. Il racconto si è focalizzato su tematiche interessanti che rendono questa serie peculiare, con un'anima di verità in cui il pubblico si riconosce.
Luigi Perelli: La stagione cinque punta su una dinamicità diversa rispetto al passato, a partire dal montaggio e dal tipo di ripresa che porta il pubblico dentro l'azione. Racconta vicende di cui la nostra Italia in passato si è scandalizzata e che ora invece recuperano forza e danno qualche speranza.
Qual è la linea orizzontale del racconto?Eleonora Andreatta: Riguarda l'infiltrazione della malavita nel Nord Italia, un tema a cui è molto legato un nuovo personaggio, Giulia Longo, un PM che prima ha combattuto la Camorra al Sud.
Andrea Purgatori: Le storie sono state selezionate dalla realtà attraverso vari temi, dalla sanità all'immigrazione, ma non diventano un'inchiesta giornalistica. Al Nord la magistratura si è dovuta attrezzare, ad esempio, per far fronte alla penetrazione delle organizzazioni criminali. Lo stesso smaltimento di rifiuti tossici di cui ci occupiamo è stato trattato da Gomorra al cinema.
Laura Ippoliti: Da anni la TV riempie un vuoto di storie che un tempo venivano proposte dal cinema per raccontare il nostro Paese. La situazione in cui viviamo ce la siamo scelta, ma possiamo sempre cambiare le cose, anche guardando questa fiction con intelligenza.
Com'è cambiato Rocco Tasca?
Sebastiano Somma: Lo abbiamo conosciuto nella prima stagione in uno studio legale di avvocati cinici, senza alcuno scrupolo umano. Dopo il suicidio di una donna, però, decide di mettersi al servizio dei più deboli. Noi non vogliamo giustificare il male, ma capire cosa spinge una persona a gesti estremi, quale disperazione scatta dentro di sé.
Qual è il suo punto di forza?
Sebastiano Somma: La sua forza sta nell'umanità che dimostra e che ha conquistato anche l'America, dove la serie va in onda su MHZ. Per noi è motivo di soddisfazione sapere di essere apprezzati anche dal pubblico statunitense.
Andrea Purgatori: Dino De Laurentiis mi aveva anche chiamato da Los Angeles per parlarmi dell'idea di un remake a stelle e strisce, poi accantonata dopo la sua scomparsa.
Com'è Tasca nel privato?Sebastiano Somma: La serie non è solo drammatica, ma si basa anche sui buoni sentimenti, come il rapporto con Alice che si fa sempre più forte. All'inizio nel vecchio studio era fidanzata con Rocco, ma poi compie un percorso interessante.
Loredana Cannata: Alice vive una svolta: si trova ad affrontare in maniera moderna e inaspettata un desiderio. Lei, sempre precisa e inquadrata, viene invasa da un po' di follia. Dimostra comunque che ognuno può contribuire a rendere il mondo un posto più giusto e unisce in un solo personaggio il mio senso civico alla mia professione.
Come s'inserisce il nuovo magistrato Giulia Longo in questo scenario?
Vittoria Belvedere: Non è facile trovare un personaggio ben scritto e costruito in maniera solida come questo. Giulia è determinata e all'apparenza fredda, ma in realtà dietro alla facciata dura nasconde fragilità e sentimenti. Per il lavoro dimentica il privato, facendo l'esatto opposto di me che sono tornata in tv dopo tre anni in cui mi sono dedicata al mio ultimo figlio.