Fossimo Fred Rogers, il conduttore televisivo famoso per la sua trasmissione televisiva dedicata ai bambini di età prescolare "Il quartiere di Mister Rogers" e interpretato da Tom Hanks in questo film diremmo che questo è un bel giorno, proprio un bel giorno, per leggere la nostra recensione di Un amico straordinario.
Ed è proprio con la sigla del programma, ricostruita e reinterpretata, che il film ha inizio. Ispirato a una storia vera, Un amico straordinario si svolge come una fiabetta morale attraverso un interessante registro, anche se non sempre centrato. Ne parliamo subito, ma prima immaginate una felice canzone in sottofondo, indossate magari un cardigan rosso e le scarpe da ginnastica ed ecco, ora siete pronti a proseguire.
Una storia sul perdono
La trama del film si concentra su Lloyd Vogel, un cinico giornalista di Esquire, padre di famiglia amorevole seppur un po' disinteressato e con un lutto ancora da superare, che deve scrivere un articolo sulla rivista proprio su Fred Rogers. Spinto dalla sua visione disillusa della vita, Lloyd tenterà di decostruire la figura di Rogers che tutti conoscono, quella del perfetto gentiluomo amico dei bambini, sempre preciso ed educato. Ma forse sarà proprio Rogers a lavorare su Lloyd e, in qualche modo, cambiarlo. È chiaro fin dalla prima scena come il film rinunci a essere un biopic su Fred Rogers (che, infatti, non è il protagonista della storia), ma si proponga come una favoletta morale sul perdono, sull'altruismo, sul rispetto e sulle seconde possibilità, tanto da sottolineare più volte il concetto di unione e di famiglia. Un concetto e un messaggio universali che hanno fatto la fortuna di molti film e racconti. La storia in quanto tale, quindi, non propone nulla di nuovo o di imprevedibile e il tutto procede senza alcun tipo di sussulto o imprevedibilità.
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Un film ambientato nel quartiere di Mister Rogers
Scelta molto particolare è quella di utilizzare dei modellini artificiali per gli establishing shot, un po' come accadeva nel primo film di Donato Carrisi, La ragazza nella nebbia, anche se in questo caso la scelta appare più azzeccata grazie anche al registro linguistico che il film utilizza. Aprendosi con Mister Rogers che canta la sua sigla e presentandoci così il personaggio di Lloyd, Un amico straordinario introduce anche il tema del film, utilizzando tono, linguaggio e ritmo di una puntata dello show. Ci sono personaggi dello show che con una videocassetta ci portano alla scoperta del mondo editoriale di una rivista, i pupazzi animati da Rogers che rispondono all'intervista di Lloyd e non manca una straniante sequenza onirica che spezza l'equilibrio del film.
Sono trovate visive e linguistiche che rendono il film meno scontato, ma purtroppo sempre funzionano. Appare chiaro che raccontandone il cambiamento, il personaggio di Lloyd sia un bambino non ancora del tutto cresciuto e il linguaggio utilizzato da Rogers, lo stesso che usa nella trasmissione, sottolinea la forza dell'insegnamento dell'educatore televisivo. Quando lo stesso film se ne appropria tanto da farlo diventare il registro predominante è come se lo spettatore stesso sia il bambino che guarda "Il quartiere di Mister Rogers" e da cui ne deve trarre un insegnamento morale. Non sempre il gioco linguistico funziona al meglio lasciando, in certe occasioni, la sensazione di star assistendo a un film per bambini salvo poi trovarsi di fronte contenuti e dialoghi dedicati agli adulti.
Breve parentesi sull'edizione italiana
Inutile nascondersi dietro a un dito: l'importanza del personaggio e la familiarità che Fred Rogers utilizzava come biglietto da visita non può essere compresa appieno da noi italiani al contrario del pubblico americano. Si tratta di un personaggio e di una trasmissione televisiva che non è radicata nella nostra cultura come nella loro. Fortunatamente il film riesce a funzionare lo stesso, che si conosca o meno la storia di Fred Rogers, anche se l'edizione italiana presenta alcuni problemi che rischiano di complicare la visione. Il doppiaggio non sempre sembra particolarmente curato nel missaggio dando uno strano effetto posticcio che non sempre è sincronizzato con il parlato e, purtroppo, nonostante l'indubbia qualità del doppiatore storico di Tom Hanks, si viene a perdere tutte le inflessioni di voce di Fred Rogers trasformandolo in una persona che sembra avere un lato inquietante più che sereno. L'infelice scelta di non tradurre o sottotitolare le canzoni presenti nel film cantate dai personaggi e legate attraverso il testo alla narrazione potrebbe, inoltre, far perdere coesione nella visione dello spettatore meno a suo agio con l'inglese.
Il cast del quartiere
Matthew Rhys è ottimo nell'interpretare il disincantato giornalista alternando rabbia, disillusione, commozione e serenità. Il rapporto con il padre Jerry, interpretato dal premio Oscar Chris Cooper, è perfettamente riuscito grazie ai duetti degli attori. Ma è Tom Hanks il vero mattatore del film in un ruolo che conferma, a distanza di anni, l'incredibile talento dell'attore e che gli è valso una nuova nomination ai premi Oscar come miglior attore non protagonista. Nonostante possa sembrare un personaggio tutto d'un pezzo, perfetto e senza altre caratteristiche che non siano la bontà, l'altruismo e l'amore per il prossimo, Hanks riesce a dare al personaggio molte sfumature attraverso il linguaggio del corpo e il modo in cui utilizza la voce. Fred Rogers diventa così un vero vicino di casa amorevole, più che un insegnante diventa un amico. E non è male sentirsi un po' bambini e ricordarsi di alcune lezioni che con l'età adulta tendiamo a dimenticare.
Conclusioni
Concludiamo la nostra recensione di Un amico straordinario promuovendo il film che, nonostante qualche incertezza stilistica più o meno grave, riesce nel suo intento di farci entrare in una favola morale di buoni sentimenti facendoci sentire dei bambini da educare, senza avere però la sensazione di star assistendo a qualcosa di stupido (ma d’altronde, come diceva Fred Rogers, ai bambini bisogna insegnare anche le cose brutte della vita) e utilizzando l’eredità di un personaggio televisivo a noi sconosciuto. Non male.
Perché ci piace
- Il film sembra una puntata speciale del programma televisivo che rappresenta.
- Tom Hanks è un mattatore perfetto nell’interpretare Fred Rogers.
- È un film di buoni sentimenti con una forte morale ed è difficile possa deludere.
Cosa non va
- L’edizione italiana presenta delle scelte infelici che possono minare l’attenzione dello spettatore.
- A volte il tono utilizzato sembra troppo dedicato ai bambini nonostante si rivolga agli adulti.