Tutto può succedere 2: il ritorno dei fratelli Ferraro

Basata sul family drama NBC Parenthood, parte stasera 20 aprile su Rai 1 la seconda stagione della fiction Tutto può succedere.

La famiglia Ferraro, come promesso esattamente un anno fa, sta per tornare e a partire da stasera su Rai 1 debutterà la seconda stagione di Tutto può succedere. La serie TV, prodotta dalla stessa Rai Fiction insieme a Cattleya, è basata sull'acclamato family drama americano Parenthood, andato in onda dal 2010 al 2015 su NBC, a sua volta liberamente ispirato al film Parenti, amici e tanti guai di Ron Howard. Alla presentazione di questi nuovi 26 episodi (che andranno in onda due a due ogni giovedì in prima serata) era presente tutto il cast ma anche i registi Lucio Pellegrini e Alessandro Angelini, nonché il direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta e quello di Rai 1 Andrea Fabiano. A prendere per prima la parole è stata proprio la Andreatta secondo la quale Tutto può succedere "è una serie che rinnova il genere 'family' parlando semplicemente della vita attraverso una scrittura mai banale e sempre avvincente".

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Tutto può succedere: una scena presa dalla seconda stagione
Tutto può succedere: una scena presa dalla seconda stagione

Il futuro dei fratelli Ferraro

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Nella seconda stagione di Tutto può succedere gli attori principali riprenderanno in mano i loro ruoli e, in particolare, i fratelli Ferraro, Carlo, Sara, Alessandro e Giulia saranno ancora una volta interpretati rispettivamente dai talentuosi Alessandro Tiberi, Maya Sansa, Pietro Sermonti e Ana Caterina Morariu. Ma cosa accadrà loro nelle nuove puntate della fiction? A darci qualche dettaglio sono stati gli stessi protagonisti. Tiberi ha raccontato che finalmente il più piccolo dei Ferraro farà uscire la sua personalità e, a un passo dal matrimonio con la compagna Feven (Esther Elisha), "entrerà in crisi e il suo carattere verrà fuori".

Tutto può succedere: un'immagine della seconda stagione
Tutto può succedere: un'immagine della seconda stagione

Dal canto suo, come spiega la Elisha, "Feven, che si è sempre sentita superiore rispetto a Carlo, capirà di essere molto più simile a lui di quanto crede". La Sansa invece ha sottolineato che Sara, dopo essere tornata a vivere con i genitori, "aprirà di nuovo la porta al suo ex marito, si illude che ci possa essere una seconda possibilità mentre la relazione coi figli diventerà sempre più complessa". Per quanto riguarda Giulia, la Moriariu ha dichiarato: "Nella prima stagione era una brava lavoratrice, mentre in famiglia come mamma lasciava alquanto a desiderare. Ora affronterà altre difficoltà, entrerà in conflitto con i fratelli che la rinnegheranno e litigherà di più con suo padre". Infine ad Alessandro, il maggiore della crew, ha anticipato Pietro Sermonti "ne succederanno di ogni colore e, nonostante lui sia affidabile, innamorato di moglie e figli, è anche umano ed è per questo che alla fine lo vedremo deragliare", probabilmente anche a causa delle problematiche di sua moglie Cristina la quale, ci avverte l'attrice Camilla Filippi, "farà i conti con il fatto che per essere madre si è sempre dimenticata di se stessa".

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Nonni e nipoti

Tutto può succedere: un momento della seconda stagione
Tutto può succedere: un momento della seconda stagione

Ma i fratelli Ferraro non sono gli unici comprimari di Tutto può succedere, intorno alle loro esistenze, infatti, ruotano quelle dei genitori e dei figli, tutti protagonisti di una serie di storyline a se stanti. A interpretare anche in questa seconda stagione il pater familias Ettore è di nuovo un Giorgio Colangeli consapevole dell'importanza del suo personaggio per l'equilibrio narrativo (ed emotivo) dello show: "Io per i Ferraro sono un grosso punto di riferimento: rappresento tutto quello che non si deve essere, do grande sicurezza. Un po' come quando un depresso incontra un altro depresso e gli dice 'Su, fatti coraggio' e l'altro depresso sta già molto meglio".

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Ma il vero perno di questo nucleo rimane comunque la matriarca Emma che, come sottolinea la stessa interprete Licia Maglietta, "è una donna con la D maiuscola, sempre molto attenta e vigile si quel che succede intono a lei". Uno dei personaggi più belli della serie tv Parenthood è sempre stato quello della figlia di Sarah Braverman (Lauren Graham), Amber (Mae Whitman), e il suo alter ego in Tutto può succedere, ovvero Emma la figlia di Sara, mantiene intatte le originali caratteristiche della ragazza, grazie anche alla bravura dell'attrice Matilda De Angelis, affatto avara di anticipazioni: "Lo scorso anno avevamo lasciato Ambra reduce da una parentesi omosessuale che le ha confermato di preferire gli uomini. In questa seconda stagione Ambra crescerà, si renderà conto di non essere una bambina ma si trasformerà in un'adulta cinica che tende all'autodistruzione. Il suo rapporto con la musica si evolverà dopo un momento di totale rifiuto". Ma Ambra non sarà l'unica a crescere, anche la figlia di Alessandro e Cristina, Federica, si farà strada - rigorosamente a modo suo - nel mondo dei "grandi": "Lei è sempre stata molto protetta, soprattutto dal padre. Quest'anno spicca il volo, diventa una donna a tutti gli effetti, vuole indipendenza, finalmente si contra con i genitori" ha infatti preannunciato la sua interprete Benedetta Porcaroli.

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Una fiction al passo coi tempi

Tutto può succedere: un momento della seconda stagione della serie
Tutto può succedere: un momento della seconda stagione della serie

Tutto può succedere è stato uno dei più grandi successi Rai del 2016 e non solo perché gli episodi hanno toccato picchi del 18% di share - con una media di 4 milioni di telespettatori - ma anche, e soprattutto, perché la serie è stata molto seguita dai giovani che non si fanno attrarre facilmente dalle produzioni della rete pubblica. Il segreto secondo Lucio Pellegrini - che ha diretto i primi venti episodi di questa nuova stagione per poi passare il testimone ad Alessandro Angelini per gli ultimi sei - sta nel fatto che nella serie gli scrittori, gli attori e i registi "hanno sempre tentato di rendere veritiero e 'normale' ogni momento messo in scena e inoltre i ragazzi hanno approcciato alla recitazione come a un gioco, con una speciale naturalezza" che - a quanto pare - è stata colta e apprezzata dai coetanei.