Sono passati più di vent'anni da quando Steven Spielberg ha riportato in vita i dinosauri. Non l'ha fatto materialmente con la clonazione ipotizzata nel libro di Michael Crichton, e successivamente nel suo Jurassic Park cinematografico, ma quasi altrettanto magicamente su grande schermo, grazie ai mirabili effetti speciali della Industrial Light and Magic, al lavoro congiunto di artisti come Dennis Muren, Stan Winston, Phil Tiprimevppett e Michael Lantieri, che vinsero anche un Oscar per il risultato ottenuto.
Era il 1993 e dinosauri resi così bene su grande schermo ancora non ce n'erano stati. Difficile ora riprodurre quella stessa magia, pur con mezzi infinitamente superiori, un realismo ancor più evidente e potenzialità infinite. Difficile suscitare nello spettatore di oggi la stessa emozione che creava la prima apparizione del brachiosauro di Jurassic Park, che si sollevava su due zampe per nutrirsi delle foglie più alte di un albero. Difficile, forse addirittura impossibile; quindi è su altro che si deve puntare l'attenzione per colpire lo spettatore di oggi, abituato a miracoli di gran lunga più complessi, dal mondo creato per Avatar alla ricostruzione dell'universo tolkeniano delle due trilogie di Jackson. Eppure siamo sicuri che nel nuovo Jurassic World si cercherà ugualmente di colpire e per prepararci al ritorno su schermo dei giganti del passato, ripercorriamo tutte le specie preistoriche protagoniste dei film della saga.
I dinosauri di Jurassic Park
Il primo film della serie, nonché il romanzo da cui è liberamente tratto, ci portavano sull'isola che ospita il parco, Isla Nublar, per un tour esclusivo prima dell'apertura al grande pubblico. Non sono pochi i dinosauri presenti nella prima versione del parco ed il libro ce ne dà un'idea piuttosto precisa, ma nel film si è scelto di porre maggiormente l'enfasi su alcuni di essi, sia perché dotati di maggior appeal, sia per ovvi motivi produttivi e di budget (altri li vediamo apparire a livello puramente nominale e danno l'idea del lavoro più ampio svolto alla InGen e dietro le quinte del parco dei dinosauri di Hammond). In alcuni casi Spielberg si è preso delle libertà rispetto le teorie scientifiche più probabili, ed anche rispetto al romanzo di Crichton, ma le vedremo di caso in caso, quando sarà necessario.
Brachiosauro
Nome scientifico: Brachiosaurus altithorax
Periodo geologico: Giurassico superiore
Dimensioni: 26 metri di lunghezza, 12-13 di altezza
Dieta: erbivoro
Segni particolari: Allergico ai bambini
E' il primo dinosauro che vediamo in carne e ossa su schermo e ci sentiamo di comprendere e condividere l'espressione rapita e stupita di Sam Neil alla sua apparizione. Il primo incontro con il Brachiosauro, uno dei più grossi erbivori mai vissuti ma in generale tra gli animali più grossi che hanno abitato il nostro pianeta, è forse uno dei momenti più emozionanti di Jurassic Park, messo al 28mo posto della classifica delle scene più magiche mai realizzate da Empire. La particolarità del brachiosauro, il cui nome vuol dire lucertola braccio, è di avere le zampe anteriori più lunghe delle posteriori. Una rarità nel mondo dei vertebrati (e il tirannosauro lo sa bene!). Le sue dimensioni, ormai superate da altre razze scoperte successivamente, potevano raggiungere i 26 metri di lunghezza e si pensa che potesse sollevare la testa ad un'altezza di 12 o 13 metri. Oltre alla già citata prima apparizione suggestiva, il brachiosauro di Jurassic Park è protagonista anche di un faccia a faccia con il dottor Grant ed i nipotini di Hammond che ne parlano come di una grossa mucca, ed in effetti il dinosauro nel film mastica anche come uno dei moderni erbivori, ma in realtà la struttura della mascella dell'animale non gli avrebbe permesso un simile movimento (poteva andare solo su e giù). Uno dei tanti errori, o licenze poetiche, del film.
Dilofosauro
Nome scientifico: Dilophosaurus wetherilli
Periodo geologico: Giurassico inferiore (190 milioni di anni fa)
Dimensioni: 7 metri di lunghezza, 4 di altezza
Dieta: carnivoro (piccoli dinosauri erbivori... e programmatori obesi)
Segni particolari: Vistoso collare estensibile e capace di sputare veleno. Entrambe le caratteristiche assolutamente inventate
Il Dilofosauro è forse una delle razze con cui il mondo di Jurassic Park si è preso le maggiori libertà. A cominciare dalle dimensioni: quello rappresentato nel film è alto poco più di un metro, è evidente nel faccia a faccia con Nedry che vede il programmatore avere la peggio, quindi è possibile che sia ancora un cucciolo; inoltre è adornato da una specie di collare che espande nel fronteggiare la sua preda. E' improbabile che il Dilofosauro avesse quel tipo di collare, se ne vedrebbero indizi sulle ossa del collo, ed è ugualmente poco probabile che potesse sputare veleno come accade nella storia, anche se è possibile che la loro bocca ospitasse agenti patogeni e batteri dovuti all'ingerimento di carcasse, come accade per il Varano di Komodo (lo stesso Crichton ammise di aver essersi preso una libertà in tal senso). Questa tecnica di caccia di fantasia è quella usata dal dinosauro nell'uccidere il programmatore Dennis Nedry in fuga dall'isola nel primo film della saga.
Gallimimo
Nome scientifico: Gallimimus
Periodo geologico: Cretaceo (circa 70 milioni di anni fa)
Dimensioni: Circa 5,5 metri di lunghezza e 2,2 di altezza
Dieta: Onnivoro (piante, uova, insetti, lucertole, frutta...)
Segni particolari: Ottimo corridore grazie all'ampia falcata
Il Gallimimus, il cui nome significa finto gallo, ha (o meglio aveva) l'aspetto di un grosso struzzo e la sua struttura fisica lascia pensare che fosse un abile corridore. Allo stesso tempo, gli arti anteriori dotati di mani a tre artigli gli permettevano di disseppellire le uova dal terreno. Nella sua dieta, di base composta di piante, erano presenti anche piccoli insetti e lucertole che riusciva a catturare con il becco. Nel primo film li vediamo correre in branco in un'ampia pianura e circondare il dottor Grant ed i due bambini prima di essere attaccati dal T-Rex.
Parasaurolofo
Nome scientifico: Parasaurolophus
Periodo geologico: Cretaceo superiore (circa 85-70 milioni di anni fa)
Dimensioni: 10 metri di lunghezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Cresta tubolare sulla testa dall'uso incerto
Il parasaurolofo, un erbivoro di grosse dimensioni della famiglia degli adrosauri, aveva una grossa cresta tubolare sulla testa che poteva raggiungere i due metri di lunghezza (le dimensioni di un uomo alto, non una cosa da poco!). E' incerto l'uso che ne facesse, alcuni pensano che servisse ad emettere dei suoni, grida e vocalizzi, da usare come richiamo, altri in passato ipotizzarono che gli potesse servisse per respirare sott'acqua, ma questa ipotesi è stata scartata per mancanza di prove fisiche sui fossili ritrovati. Qualunque fosse la sua funzione, non crediamo che si possa sapere con certezza fino all'apertura di un vero Jurassic Park. Nel film diversi esemplari di questa specie sono visibili fin da subito, nella scena di massa che segue l'apparizione del primo brachiosauro, quella in cui un estasiato dottor Grant mormora "si muovono in branco..."
Triceratopo
Nome scientifico: Triceratops
Periodo geologico: Cretaceo superiore (circa 68 milioni di anni fa)
Dimensioni: 7-9 metri di lunghezza, 3 di altezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Corona ossea, lunghi corni minacciosi... e una salute delicata
Con le sue corna e la corona ossea che lo contraddistinguono, il Triceratopo è uno dei dinosauri più noti anche dal di fuori del gruppo di appassionati di questi animali preistorici. Inevitabile quindi la sua presenza da primadonna dei dinosauri in un film che per la prima volta li mostra in tutto il loro (presunto) splendore. Importante anche lo spazio datogli da Spielberg nell'economia del racconto del primo film (a dispetto del tormentone scoppiato sui social riguardo la foto dello Spielberg cacciatore), che ci mostra un esemplare malato di questa specie e la passione del dottor Grant per essa. E' una porzione di storia che non brilla certo per scrittura, non chiara sulle cause e le soluzioni del suo malessere che sono spiegati molto meglio nel romanzo.
Leggi anche: Spielberg il cacciatore: sul web scoppia il tormentone
Tirannosauro
Nome scientifico: Tyrannosaurus Rex
Periodo geologico: Cretacico superiore (70-65 milioni di anni fa)
Dimensioni: 12 metri di lunghezza, 4 di altezza
Dieta: Carnivoro (capre, raptor, gallimimus... e l'occasionale manager nascosto in bagno)
Segni particolari: Braccine atrofizzate e menomazione visiva
Se il Triceratopo è una delle primedonne tra i dinosauri, come possiamo definire il T-Rex? L'ultima parte del suo nome ci aiuta a trovare subito una definizione: è il Re dei dinosauri, almeno nell'immaginario comune, nella popolarità che ha sempre rivestito tra i giovanissimi ancor prima del romanzo di Crichton e il film di Spielberg. Eppure il regista di E.T. e Lo squalo ce l'ha messa un po' tutta a minimizzare il suo strapotere da uno dei predatori più grandi conosciuti, penalizzandolo con una vista assolutamente limitante, quanto poco realistica: se stai fermo, il T-Rex del film non ti vede. Negli ultimi tempi è stato vittima anche di bullismo telematico, vittima di un fiorire di meme che, senza alcun rispetto per la sua imponenza e storia, prende di mira le sue braccine sproporzionate e buffe. Resta comunque protagonista di sequenze di grande effetto, dall'assedio all'auto sotto la pioggia all'inseguimento all'auto in corsa, fino al finale di grande impatto che lo vede impegnato contro alcuni Velociraptor. In un film come Jurassic Park non poteva mancare!
Il Tirannosauro il cibo non l'accetta. Lui vuole cacciare. Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni.
Velociraptor
Nome scientifico: Velociraptor
Periodo geologico: Cretaceo superiore (85-71 milioni di anni fa)
Dimensioni: 2 metri di lunghezza, mezzo metro di altezza
Dieta: Carnivoro (ma in realtà prova gusto a cacciare e uccidere, più che mangiare)
Segni particolari: Un lungo artiglio di 25 centimetri sugli arti inferiori... e una grande intelligenza
Se ci si poteva aspettare il ruolo centrale del triceratopo e del tirannosauro in una storia che riporta in vita i dinosauri come quella di Jurassic Park, è assolutamente da outsider il ruolo del Velociraptor, impostato da Crichton e completato da Spielberg nell'adattamento. I raptor del Jurassic Park sono spietati killer, intelligenti, crudeli, organizzati, letali (e no, non sono esseri umani). Ed è probabile che fossero realmente così, capaci di uccidere con ragionata crudeltà. Ciò su cui sicuramente il film mente sono le dimensioni: nella realtà preistorica i Velociraptor erano ben più piccoli di un essere umano, mentre nel film arrivano alla loro altezza, molto più simili quindi a dei Deinonychus antirrhopus o degli Utahraptor che ne erano una versione maxi. L'inserimento ed uso dei Raptor è una delle scelte azzeccate di Crichton nella stesura del romanzo, che ha saputo trovare in loro quella spinta ulteriore per dare personalità e forza al suo parco tematico.
I dinosauri de Il regno perduto - Jurassic Park
Per l'evoluzione presa dalla saga con il secondo capitolo, sia letterario che cinematografico, il Jurassic Park in quanto tale non c'è e l'azione si sposta su un'isola adiacente che fungeva da laboratorio per la creazione e la prima crescita dei dinosauri, prima del loro inserimento nel parco vero e proprio. Per questo ci è possibile trovare nuovi dinosauri, ma è interessante anche vedere come alcuni di essi siano stati modificati rispetto al primo film.
Le nuove attrazioni
Anche se parte del cast è stato riconfermato, così come Spielberg alla regia del sequel, Isla Sorna è comunque animata da novità e da elementi aggiunti al secondo film ma presi dal primo romanzo di Crichton (come la sequenza di apertura che ci mostra il primo dei nuovi dinosauri aggiunti allo spettacolo). Importante in particolare l'aggiunta dello Stegosauro, grande assente del primo capitolo.
Compsognato
Nome scientifico: Compsognathus longipes
Periodo geologico: Giurassico superiore
Dimensioni: Un metro di lunghezza?
Dieta: Carnivoro (piccole lucertole... e braccine soffici di bambini)
Segni particolari: Grandi occhi e strani arti anteriori con sole due dita
Il nome compsognatus significa "mascella graziosa", ma non sarà d'accordo la bambina che ha il primo contatto con degli esemplari di questa specie all'inizio di Lost World. Ma alla ragazzina è andata bene, perché le dimensioni dei compy in Jurassic Park sono inferiori a quelle reali e lo rendono certamente meno letale: è infatti da molti ritenuto uno dei dinosauri più piccoli esistiti, ma in realtà il primo scheletro noto, della lunghezza di una sessantina di centimetri, è di un esemplare ancora immaturo e si pensa che da adulto arrivasse a dimensioni che sfioravano il metro di lunghezza. Con le sue ossa sottili, ad ogni modo, fa parte di quel ramo dei dinosauri che si è poi evoluto negli uccelli ed a lungo è stato considerato una delle razze più evolute in tal senso, prima di scoprire altre specie come l'Oviraptor, il Segnosaurus o il Deinonychus. E' comunque un'aggiunta indovinata alla lista di dinosauri del Jurassic Park, perché rende più completa la gamma delle attrazioni del parco.
Pachycefalosauro
Nome scientifico: Pachicephalosaurus wyomingensis
Periodo geologico: Cretaceo superiore (circa 70-66 milioni di anni fa)
Dimensioni: 4,5-5 metri di lunghezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Spessa calotta cranica alla sommità del cranio (insomma aveva la testa dura)
Si è ritenuto per molto tempo che il Pachicefalosauro potesse usare la spessa (9 cm) calotta cranica per affrontare i nemici, abbassando la testa allineandola con la colonna vertebrale e caricando come un ariete. Ed è in effetti quello che gli vediamo fare ne Il mondo perduto, nel corso di una drammatica sequenza che lo vede catturato dai bracconieri giunti sull'isola per prendere i dinosauri e portarli in una struttura diversa sulla terraferma. Ma è possibile che questa idea iniziale sia sbagliata, perché un'analisi al microscopio rivela una struttura porosa delle ossa che non gli avrebbe consentito quel tipo di impatto. Si pensa quindi che quell'escrescenza potesse essere usata a scopo riproduttivo (per esempio più colorata nei maschi) o per contese e lotte meno cruente, più un testa a testa simile a quello fatto dai cervi. Insomma, l'unica certezza è che le craniate alle jeep che gli vediamo dare nel film gli avrebbero creato non pochi problemi.
Stegosauro
Nome scientifico: Stegosaurus
Periodo geologico: Giurassico superiore e Cretacico inferiore (circa 150-99 milioni di anni fa)
Dimensioni: 6-9 metri di lunghezza, 4 di altezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Placche ossee sulla schiena e punte sulla coda
E' un altro dei grandi classici del mondo dei dinosauri, un altro di quelli che tutti i bambini sono capaci di riconoscere sin dall'originale silhouette, completata dalle placche sulla schiena ed i corni sulla coda. Non poteva mancare nel mondo di Jurassic Park con tanto di famigliola a corredo, perché il nostro primo incontro con questo animale lo viviamo insieme alla dottoressa Harding di Julianne Moore e comprende un paio di esemplari adulti pronti a dare sferzate robuste con la coda per difendere il proprio piccolo, in una sequenza che passa dall'emozione suscitata dal primo incontro con gli animali (non dissimile da quello del primo film con il brachiosauro) alla tensione generata dalla loro reazione per (auto)difesa contro gli intrusi.
Volti noti (o quasi)
Come in ogni parco che si rispetti, l'aggiunta di nuove attrazioni va ad affiancarsi a quelle già esistenti. Modificate e attualizzate o meno che siano. Ritroviamo quindi i Gallimimus, i Parasaurolofi e i Triceratopi, ma ovviamente anche i pericolosi T-Rex e Velociraptor. I Tirannosauri diventano due, e con prole al seguito, tanto che è proprio per recuperare e difendere il piccolo, ferito e condotto nel veicolo dei protagonisti, che i due adulti sono costretti ad attaccare. E lo fanno con grande veemenza e violenza, scaraventando il mezzo giù da una scogliera... non prima di aver salvato il piccolo, ovviamente. Diversi i Raptor, non più marroni, ma più tendenti all'arancio con striature verdastre e di dimensioni leggermente ridotte, quindi più vicine a quelle reali. Restano tra i protagonisti assoluti della pellicola, in ogni caso, e a loro si deve una delle sequenze più intense del film, quella in cui circondano gli intrusi umani rei di aver rubato delle uova.
Attrazioni minori
Un parco ambizioso come il Jurassic Park non può che avere anche attrazioni minori, di contorno, che completano l'offerta per il proprio pubblico. Nel secondo capitolo della saga, infatti, appare anche il Mamenchisaurus, un erbivoro dal collo lunghissimo tanto che 11 dei 16 metri di altezza erano costituiti soltanto da esso, e lo Pteranodonte, che appare però nella sola sequenza finale e per questo lo includeremo tra le novità del prossimo, e terzo, capitolo.
I dinosauri di Jurassic Park III
Con il terzo capitolo del film torniamo su Isla Sorna per una missione di recupero, anche se spacciata inizialmente per qualcos'altro: il dottor Grant viene reclutato, controvoglia ma a suon di soldi (peraltro inesistenti), da una coppia che vuole sorvolare l'isola per una gita fuori dal comune. Le cose non vanno come previsto, ovviamente, ma quello che conta è che ci dà la possibilità di vedere (e ri-vedere) i nostri amati e pericolosissimi dinosauri, comprese alcune novità impreviste.
Nuove attrazioni
Isla Sorna è sempre più un ecosistema a sé e vivo, ma tra le new entry del terzo film della serie quella più interessante e di punta, anticipata già dal poster di Jurassic Park III, è lo spazio dato ai rettili alati. Altro nuovo protagonisti di tutto rispetto è lo Spinosauro. Ma vediamoli nel dettaglio:
Anchilosauro
Nome scientifico: Ankylosaurus magniventris
Periodo geologico: Tardo Cretaceo (70,6 - 65 milioni di anni fa)
Dimensioni: Tra 7,5 e 10,7 metri di lunghezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Caratteristico osso usato per difesa all'estremità della coda
Zampe corte, cranio triangolare e piccolo, corazza sulla schiena e osso all'estremità della coda da usare come difesa, l'Anchilosauro era un piccolo cingolato tra gli erbivori e la sua aggiunta alle attrazioni del parco in Jurassic Park III contribuisce a creare una certa varietà alla fauna erbivora dell'isola. Dopo un primo incontro più ravvicinato tra gli alberi, infatti, ne vediamo un paio sulla riva del fiume mentre il Dottor Grant e la coppia che l'ha reclutato lo percorrono in barca e completano un incantevole paesaggio preistorico in cui questi dinosauri corazzati, alcuni Brachiosauri, Stegosauri e Parasaurolofi pascolano sereni.
Ceratosaurus
Nome scientifico: Ceratosaurus
Periodo geologico: Giurassico
Dimensioni: Circa 5,5 metri di lunghezza
Dieta: Carnivoro (ma capita di incontrarlo ormai sazio)
Segni particolari: Corna osseo sul cranio e vista non migliore del T-Rex
Carnivori di medie dimensioni, il Ceratosaurus non sembra questa grande minaccia, almeno a giudicare dall'incontro fatto dal dottor Grant e compagni di (dis)avventura su Isla Sorna: il dinosauro li sorprende di notte ma il gruppo resta immobile e lui appare incapace di notarli. Un po' come il T-Rex del primo film, che non poteva scorgere figure ferme. Caratteristica di questo carnivoro, i denti a forma di lame che rendevano le già possenti mascelle ancor più pericolose. Come il Tirannosauro, le zampe anteriori non spiccavano per dimensioni, al contrario delle posteriori potenti e muscolose che lo rendevano adatto alla corsa. Da notare il corno nasale, accompagnato da altre protuberanze a proteggere gli occhi e una fila di placche ossee a proteggere la schiena.
Coritosauro
Nome scientifico: Corythosaurus casuarius
Periodo geologico: Cretacico superiore (Circa 75 milioni di anni fa)
Dimensioni: Circa 10 metri di lunghezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Imponente cresta che usava per spaventare nemici ed emettere forti richiami
Il Coritosauro era probabilmente un animale poco aggressivo, privo di corazza, artigli, corna o altre potenziali armi di difesa che non gli lasciavano altra scelta che affidarsi ai suoi sensi per percepire, ed evitare, il pericolo. Aveva però una alta cresta, che forse gli serviva per spaventare il nemico ma che sicuramente gli permetteva di emettere una grande varietà di suoni, visto che al suo interno passavano canne che andavano dalle narici alla parte posteriore della gola. Ulteriore particolarità di questa cresta, è che ogni esemplare ne aveva una di forma diversa, che li rendeva differenti sia nell'aspetto che nel tipo di suono emesso.
Pteranodonte
Nome scientifico: Pteranodon
Periodo geologico: Cretaceo (70 milioni di anni fa)
Dimensioni: Apertura alare di 7 metri (e scusate se è poco)
Dieta: Pesci
Segni particolari: Lunga cresta sagittale e becco privo di denti
Appariva già nella sequenza finale su Isla Sorna, mentre si poggiava su un ramo ed aggiungeva un importante dettaglio ad un background preistorico d'impatto, ma è in Jurassic Park III che lo Pteranodonte acquisisce dignità tale da dargli un suo spazio, visto che anima un'intera sequenza del film in cui i protagonisti si ritrovano nella gabbia di tali rettili volanti ed ovviamente non se la passano bene (Billy è anche costretto a salvare Eric portato nel nido per cibare i cuccioli). Perché lo Pteranodonte è uno dei rettili volanti di maggiori dimensioni e dallo studio sulla sua possibile muscolatura si pensava che potesse sbattere le ali per volare. É ugualmente probabile, però, che usasse lanciarsi dalle scogliere in picchiata per catturare prede acquatiche con il becco privo di denti, per poi deporlo nella sacca posta all'interno del becco, come i moderni pellicani. Aveva anche una cresta dietro il capo che sembra servisse come timone e stabilizzatore durante il volo.
Spinosauro
Nome scientifico: Spinosaurus aegyptiacus
Periodo geologico: Cretacico superiore (circa 113-71 milioni di anni fa)
Dimensioni: 15-17 metri di lunghezza
Dieta: Carnivorissimo! (Erbivori, intrusi umani e non disdegna un occasionale morso anche ai T-Rex)
Segni particolari: Enorme vela dorsale
Il tempo di una suggestiva panoramica a volo d'uccello su branchi di erbivori al pascolo e subito ci troviamo, in Jurassic Park III, faccia a faccia con un maestoso e letale Spinosauro, new entry più importante del terzo capitolo della saga. Letale al punto da affrontare e malmenare anche il fin qui minaccioso Tirannosauro. É una sorpresa anche per i protagonisti, perché questa specie, oltre a non essere presente nei romanzi e nei primi capitoli, non era neanche nella lista della InGen e quindi ci mette fin da subito nelle condizioni di poterci aspettare di tutto dalla storia narrata nel film. Quello che possiamo dire dello Spinosauro vero, invece, non è certo o definitivo, perché ne sono stati rinvenuti solo scheletri parziali. Anche la lunghezza indicata sopra è una delle stime che sembrano più veritiere, quasi un compromesso tra i 12 che ipotizzano alcuni studiosi ed i 18 a cui arrivano altri. Insomma, accontentiamoci di vedere quello proposto dal regista Joe Johnston nel film! Per quanto riguarda la vela dorsale, si pensa che potesse essere un sistema di controllo della temperatur, assorbendo la radiazione solare e propagandola lungo tutto il corpo dell'animale.
Volti noti (o quasi)
Anche in questo caso ci sono volt... ehm musi già noti, dinosauri già visti nei precedenti capitoli, seppur con qualche differenza. I raptor, per esempio, acquisiscono una certa varietà, con il maschio che si presenta blu scuro-seppia, con tanto di cresta piumata dietro la testa, e la femmina appare grigia con macchie nere; inoltre perdono gli occhi stile serpente e presentano pupille circolari. Sono anche rappresentati con un'intelligenza superiore a quanto visto in precedenza, tanto che nel film se ne parla come una specie che sarebbe diventata dominante sulla Terra, se non si fosse estinta. Vediamo tornare anche lo Stegosauro, l'immancabile Tirannosauro, branchi di Brachiosauri, Triceratopi e Parasaurolofi, oltre ai piccoli e vivaci Composgnati.
I dinosauri di Jurassic World
Con il quarto capitolo, il Jurassic Park muta anche nel nome, con un Jurassic World che sembra richiamare un grande parco universalmente noto come DisneyWorld. É sicuramente un modo per iniziare un nuovo percorso per il franchise, pur mantenendo una continuità con l'opera di Crichton/Spielberg che l'ha inaugurato. Ma in questi casi bisogna alzare la posta in gioco e quindi viene introdotto il primo dinosauro geneticamente modificato, o meglio la prima razza totalmente creata in laboratorio e non clonata da specie realmente esistite. "Non una buona idea", come ci dice il personaggio di Chris Pratt sin dal primo trailer.
Nuove attrazioni
Nuovo parco, nuova vita, nuove attrazioni. Non sono pochi i dinosauri mai visti aggiunti in Jurassic World, ma è da notare un'aggiunta in particolare: il primo dinosauro acquatico della saga, il Mosasauro. A distanza di tanti anni dal primo capitolo, però, ci si sarebbe aspettata una maggior apertura verso le nuove conoscenze, e teorie, scientifiche, invece si è deciso di restare ancorati all'immaginario comune riguardo i dinosauri, probabilmente per venire incontro al grande pubblico e non rischiare di spiazzare lo spettatore medio.
Leggi anche: Lego Jurassic World: il ritorno dei dinosauri, anche nel mondo dei videogame
Apatosauro
Nome scientifico: Apatosaurus
Periodo geologico: Giurassico superiore (circa 150 milioni di anni fa)
Dimensioni: 24 metri di lunghezza, 8 di altezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Collo e coda particolarmente lunghi
Un altro sauropode molto popolare e di dimensioni rispettabili, pur essendo superato in stazza da altri erbivori che hanno calcato il nostro pianeta. Quello che però lo rende noto ai più è la serie di errori che hanno caratterizzato la sua storia, da un cranio sbagliato (inizialmente gli fu attribuito quello che invece era di un Camarasauro) alla celebre sovrapposizione con il Brontosauro: per oltre vent'anni, infatti, Apatosauro e Brontosauro furono considerate due specie diverse e solo nel 1903 si stabilì che si trattava dello stesso animale, facendo decadere il secondo nome, seppur più conosciuto, perché attribuito dopo il primo. Questo affascinante erbivoro è incluso in Jurassic World nell'attrazione valle dei Gallimimus ed è protagonista di una delle sequenze più toccanti, quando un branco di essi resta vittima dell'Indominus Rex fuori controllo ed un esemplare di questa razza si spegne mentre teneramente consolato da Owen e Claire. Inoltre sembra un cucciolo di Apatosauro quello che nell'area per bambini viene abbracciato, e visibilmente infastidito, da uno dei piccoli visitatori del parco.
Dimorfodonte
Nome scientifico: Dimorphodon
Periodo geologico: Giurassico inferiore (195-190 milioni di anni fa)
Dimensioni: 1 metro di lunghezza, 1,45 di apertura alare
Dieta: Carnivori (probabilmente pesci, lucertole, rane e piccoli mammiferi)
Segni particolari: Due tipologie di denti nel becco, caratteristica molto rara
Il Dimorfodonte ha caratteristiche piuttosto primitive come il cranio grosso e una ridotta apertura alare, oltre che la prima falange del dito più lunga dell'intero braccio, per sostenere la membrana alare. Non è un fossile molto diffuso, e per questo non si hanno grosse certezze sulle sue abitudini, ma ora i paleontologi tendono a pensare che trascorresse gran parte del tempo nel sottobosco o sui rami degli alberi, spiccando brevi voli per sfuggire ai predatori. La sua struttura fa pensare ad un buon arrampicatore grazie agli artigli ricurvi, ma non ugualmente abile nel volo, a causa della ridotta apertura alare. Ed è ovviamente compreso nella voliera del quarto film, quindi protagonista della fuga di massa dei rettili volanti che è centrale nella parte finale di Jurassic World, seminando il panico tra i visitatori del parco insieme ai già noti Pteranodonti.
Microcerato
Nome scientifico: Microceratus
Periodo geologico: Cretaceo
Dimensioni: Circa 60 cm
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Due minuscole corna e collare osseo
Ce lo dice già il nome: il Microcerato era piuttosto piccino! Pur appartenendo alla stessa categoria del Triceratopo, non superava i 60 centimetri ed era bipede. Aveva però due piccole corna, un collare osseo ed il becco a pappagallo come i suoi cugini di stazza ben superiore. Anch'esso fa parte della crociera cretacea del Jurassic World, ma sono forse esemplari di questa razza che vengono cavalcati tipo pony nell'area per bambini del parco?
Mosasauro
Nome scientifico: Moasaurus
Periodo geologico: Cretaceo superiore (80 - 70 milioni di anni fa)
Dimensioni: 18 metri di lunghezza
Dieta: Pesci e molluschi
Segni particolari: Ottimo nuotatore
Il Mosasauro è un rettile marino, un mosasauro appunto, e non è quindi un dinosauro in senso stretto. É però un essere preistorico e per questo ha perfettamente senso la sua inclusione in un parco che riporta in vita tali esseri. Il suo inserimento nel quarto capitolo acquisisce maggior importanza proprio perché si tratta del primo rettile marino della saga (era però già apparso al cinema/tv in precedenza, per esempio in un episodio di Primeval) ed è protagonista in Jurassic World di un'attrazione tutta sua: lo show del pasto, durante la quale i visitatori del parco possono vederlo mentre si ciba di grandi squali bianchi... una esibizione che si ripete ogni due ore. Per aggirare le ire degli eventuali degli animalisti, nella finzione cinematografica, si tratta di squali clonati appositamente con lo scopo di diventare pappa per mosasauro. Brutta fine per un animale che ha seminato terrore sul grande schermo! Per completare lo show del pasto, le gradinate che ospitano il pubblico si abbassano e scendono sotto il livello dell'acqua, per mostrare anche il Mosasauro che si muove agile nel suo habitat naturale. L'importanza di questa razza nel nuovo film viene enfatizzata anche dalla sua partecipazione al plot, con il ruolo fondamentale che gli viene affidato nella battaglia finale contro l'Indominus Rex.
Attrazioni minori
Il Jurassic World, ormai lo sappiamo bene, è un vero parco a tema sviluppato ed in linea con i più moderni e famosi realmente esistenti. Articolato ed esteso più di quanto si possa vedere nel dettaglio nel corso del film, tanto che diverse specie di dinosauri presenti (14 erbivori e 6 carnivori) non trovano spazio nel corso del film a cui fa da sfondo.
Barionice
Nome scientifico: Baryonyx walkeri
Periodo geologico: Cretaceo inferiore (circa 120 milioni di anni fa)
Dimensioni: Circa 8,5 metri di lunghezza
Dieta: Carnivoro
Segni particolari: Numero di denti doppio rispetto ad altri carnivori
É un carnivoro diverso da quelli più popolari che abbiamo imparato a conoscere, con muso lungo e basso più simile a un coccodrillo ma con una protuberanza in cima, un lungo artiglio sul primo dito delle zampe anteriori, insolitamente curve, ed un numero di denti doppio rispetto ad altri predatori. Quello che aveva in comune con i suoi concorrenti è la coda lunga, usata per bilanciarsi durante la corsa su due zampe. Resti fossili dimostrano che si cibasse anche di pesce e si pensa che il lungo artiglio potesse essere un'ottima arma per pescare. In Jurassic World è incluso nell'attrazione crociera cretacea, un tour in canoa che lungo il fiume che attraversa l'isola e permette ai visitatori di avvicinarsi ad alcuni degli animali del parco.
Edmontosauro
Nome scientifico: Edmontosaurus regalis
Periodo geologico: Cretaceo superiore (circa 70 milioni di anni fa)
Dimensioni: 9-12 metri di lunghezza
Dieta: Erbivoro
Segni particolari: Sacca nasale e bocca piena di denti
All'Edmontosauro piaceva mangiare, o sarebbe più corretto dire che aveva bisogno di farlo in abbondanza. Ma rimediava ad un becco privo di denti con una bocca che ne ospitava migliaia in file parallele con cui triturare anche le fibre vegetali più dure e legnose. Sembra probabile che avesse anche un'altra bizzarra caratteristica: una sacca nasale che poteva essere gonfiata e che serviva sia come segnale visivo che sonoro, un po' come quando si lascia uscire l'aria da un palloncino gonfio. Da alcuni ritrovamenti fossili si è capito che aveva la pelle coperta di squame. Nella preistoria condivideva lo stesso periodo geologico con i più popolari Triceratopi ed in Jurassic World è uno degli ospiti della valle dei Gallimimus.
Metricantosauro
Nome scientifico: Metricanthosaurus parkeri
Periodo geologico: Giurassico superiore
Dimensioni: circa 8 metri di lunghezza
Dieta: Carnivoro
Segni particolari: Vela dorsale
Altro nuovo carnivoro presente in Jurassic World, si tratta di un dinosauro dalla stazza piuttosto grossa, vagamente assimilabile ad un drago (o al già citato Spinosauro) a causa della vela dorsale che però non era accentuata come nell'altro animale citato (le singole spine non superavano i 26 cm, contro i due metri dello Spinosauro). É un'altra delle attrattive della crociera cretacea.
Sucomimo
Nome scientifico: Suchomimus tenerensis
Periodo geologico: Cretaceo inferiore (110 milioni di anni fa)
Dimensioni: Fino a 13 metri di lunghezza?
Dieta: Carnivoro (soprattutto pesci)
Segni particolari: Gran numero di denti e bassa vela ossea
Il Sucomimo era una specie di Allosauro con il cranio particolarmente lungo, che lo rendeva simile ad un coccodrillo, ma aveva anche una bassa vela formata dall'allungamento delle vertebre all'altezza del bacino. Per molte delle sue caratteristiche, si pensa che fosse un abile pescatore ma non si esclude che si potesse nutrire anche di altri dinosauri. Nella comunità scientifica c'è chi pensa che in realtà il Sucomino non esista, ma che sia sovrapponibile al già citato Baronice, quindi non ci stupisca che nel parco del quarto film sia incluso, come il suo sosia, nella Crociera cretacea.
Special Guest: Indominus Rex
Di questo dobbiamo necessariamente scrivere a parte e senza dettagli scientifici, perché si tratta dell'ibrido creato appositamente per il quarto film della serie con l'intento (degli sceneggiatori nella nostra realtà e dell'Hammond Creation Lab nella finzione filmica) di renderlo il dinosauro più spaventoso del Jurassic World. Simile ad un T-Rex, lungo, per ora, 12 metri e con corna sopra le orbite oculari, è sicuramente un tipo minaccioso. Tra i suoi segni distintivi ci sono la capacità di mimetizzarsi, il possente ruggito, rumoroso come un 747 che decolla e atterra, ed il cambiare costantemente i denti... come gli squali. In Jurassic World ha quindi un ruolo fondamentale: villain d'eccezione!
Una curiosità, prima di fare una panoramica degli altri ritorni nel mondo di Jurassic Park dopo apparizioni nei film precedenti: l'ibridazione di dinosauri potrebbe non fermarsi all'Indominus Rex per i prossimi capitoli della saga (sicuri dopo l'incredibile successo ottenuto dal film ed il record nel primo week-end). Spulciando il catalogo di giocattoli realizzati dalla Hasbro per accompagnare l'uscita di Jurassic World troviamo un bizzarro Stegoceratops, metà Stegosauro, metà Triceratopo... lo vedremo in uno dei prossimi sequel?
Volti noti (o quasi)
Ancora più che per le new entry vale il discorso fatto in precedenza: la scelta è stata quella di mantenere una continuità rispetto ai film precedenti e non si è adattato l'aspetto dei dinosauri a quanto di nuovo si sa riguardo ad essi (e una rapida consultazione del sito ufficiale ci fa notare che anche altre variazioni rispetto alla realtà, da vari punti di vista). Un esempio su tutti: è molto probabile che i Velociraptor avessero almeno parti del corpo coperte di piume, ma in Jurassic World sono rappresentati come in precedenza, come grosse lucertole nude (riguadagnano però gli occhi da serpente dei primi due capitoli). Quel che c'è di diverso sui raptor, rispetto al passato, è che non sono direttamente inclusi tra le attrazioni del parco ma gestiti da Owen Grady, addetto alla sicurezza del parco ed interpretato da Pratt, che con loro sembra avere un rapporto a dir poco particolare. I raptor sono di quattro tipi diversi, hanno pelle blu, verde, grigia e marrone e rispondono ai nomi di Blue, Charlie, Delta ed Echo. Insomma, più cani poliziotto che dinosauri ed al centro dell'interesse dell'esercito che vorrebbe usarli per i propri scopi bellici grazie al (relativo) successo del lavoro di Grady. Inutile dire che la loro presenza ha molta importanza anche in relazione allo sviluppo dell'intreccio del film.
Altre razze che tornano nel quarto film sono l'Ankylosaurus (che ha molto spazio nella sequenza che porta all'incontro tra i ragazzini del film e l'Indominus), il Gallimimus, il Parasaurolophus ed i popolarissimi Stegosaurus, Triceratops, raccolti nell'attrazione chiamata valle dei Gallimimus dove poter ammirare mandrie di questi grandi erbivori; i Pachicephalosaurus, che hanno un'attrazione tutta loro, un'arena in cui si scontrano testa a testa, ma inseriti nel film solo di sfuggita; lo Pteranodon, che anima la voliera con i Dimorfodonti, ed è protagonista del già citato attacco degli esseri volanti; ed il Tyrannosaurus rex, protagonista assoluto del regno del T-Rex nonché dell'intenso finale. Su quest'ultimo, una nota importante è stata resa nota nel corso del periodo di promozione pre-uscita: si tratta dello stesso esemplare visto nel primo Jurassic Park e diciamo che un po' tutti abbiamo pensato la stessa cosa all'annuncio: ma quanto vive un dinosauro?!
Leggi anche:
La recensione di Jurassic World: Il parco è (ri)aperto
Jurassic World: 8 elementi per un sequel di successo