Tremors: Shrieker Island, la recensione: il settimo capitolo della saga

La recensione di Tremors: Shrieker Island, film che vede tornare per l'ennesima volta il personaggio di Burt Gummer, impegnato ad affrontare nuovamente la sua acerrima nemesi su un'isola deserta. Su Italia2.

Tremors: Shrieker Island, la recensione: il settimo capitolo della saga

Certo agli inizi degli anni Novanta, quando vide la luce delle sale il primo Tremors (1990), nessuno si aspettava che quell'istant-cult portasse alla creazione di una saga che è durata oltre trent'anni, con tanto di ben sei sequel e una serie televisiva che hanno proseguito la storia di uno dei personaggi cardine, ovvero il Burt Gummer interpretato da Michael Gross, impegnato di volta in volta nella caccia a questi vermoni giganti e alle relative evoluzioni mostruose in ogni angolo del pianeta.

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Tremors: Shrieker Island - Michael Gross in una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Tremors: Shrieker Island, ci troviamo davanti al settimo capitolo della saga, uscito come la pressoché totalità dei suoi predecessori - originale naturalmente escluso - direttamente per il mercato home video. Un nuovo episodio improntato ancora una volta su quella verve autoironica e citazionista che ha ormai caratterizzato il franchise nel corso degli ultimi vent'anni, all'insegna di una sana anima da b-movie per la gioia di tutti gli appassionati del cinema di genere.

Prede e predatori

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Tremors: Shrieker Island: Richard Brake in una scena

Bill, esperto cacciatore nonché proprietario della compagnia Avex Bio Tech, ha messo in piedi su Dark Island, isola deserta e selvaggia, delle battute di caccia per ricchi partecipanti, nella quali i suoi facoltosi clienti possono dare la caccia ai Gabroid. In un vicino atollo lavora la dottoressa Welker, a capo di un team che sta conducendo delle ricerche sulla biodiversità della zona, ed è proprio lei insieme al collega Jimmy a scoprire il losco affare organizzato da Bill e dalla sua banda di mercenari. Quando un altro collaboratore perde la vita, ucciso da uno Shrieker, la dottoressa decide di contattare una sua vecchia conoscenza, ovvero il leggendario Burt Gummer - colui che ha dedicato tutta la propria vita allo sterminio di queste orribili creature. L'uomo ormai vive come una sorta di novello Robinson Crusoe su una spiaggia della Papa Nuova Guinea ma dopo un'iniziale reticenza accetta di ritornare in azione per affrontare, forse per l'ultima volta, la sua acerrima nemesi bestiale.

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Chi si rivede

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Tremors: Shrieker Island - una scena del film

C'è subito una grossa assenza che salta all'occhio a chi non si è perso un tassello della saga, ovvero l'assenza del personaggio di Jamie Kennedy che nei capitoli cinque e sei aveva vestito i panni di Travis B. Welker, figlio del protagonista. Protagonista che per l'appunto ritroviamo con un look insolito, barba e capelli lunghi, a condurre una vita da eremita prima che l'atavica battaglia lo richiami sul campo, con il palcoscenico della disputa rappresentato in quest'occasione da un'esotica isoletta sperduta in mezzo al mare. Un palcoscenico che permette al regista e co-sceneggiatore Don Michael Paul di inanellare una copiosa serie di citazioni a tanti classici, a tema e non: nel corso dell'ora e mezzo di visione infatti si moltiplicano i rimandi a opere del calibro di Jurassic Park, King Kong, Predator, Apocalypse Now, Aliens, Evil Dead e molte altre ancora, in una sorta di gioco per lo spettatore che si troverà così a fare i conti con la propria conoscenza cinefila.

Of monsters and men

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Tremors: Shrieker Island - Sahajak Boonthanakit, Richard Brake, Cassie Clare, Matthew Douglas, Bear Williams

Il tutto all'insegna di un divertimento senza pretese, grottesco ed esagerato, con sequenze d'azione improbabili e spesso rallentate, a sottolineare ancor più la spudorata "potenza di fuoco" di armi come lanciafiamme e mitragliatrici, determinanti nelle fasi più cruente della lotta tra gli umani e shrieker prima e graboid poi, fino a quell'epilogo che lascia come una sorta di commiato ma è sempre aperto a probabili colpi di scena per un ulteriore prosieguo del franchise. Michael Gross è ormai un tutt'uno con il personaggio e Burt Gummer è sempre lo stesso, battute pronte e carattere da duro, a tratti irresistibile nelle sue sortite contro i cattivi della situazione, a qualsiasi specie questi appartengano. E i discreti effetti speciali rendono gradevole un intrattenimento ad ogni modo circoscritto a quella ristretta cerchia di fan, che sanno già cosa aspettarsi e difficilmente resteranno delusi.

Conclusioni

Burt Gummer è tornato ancora una volta, pronto a sfidare shrieker e graboid su un'isola deserta dove un losco uomo d'affari ha organizzato pericolose battute di caccia per facoltosi clienti; ovviamente le cose andranno storte e toccherà al cacciatore per eccellenza risolvere la situazione prima che sia troppo tardi. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Tremors: Shrieker Island, il settimo capitolo della saga nata negli anni Novanta nel film cult con Kevin Bacon vede ritornare per l'ennesima volta l'ormai iconico personaggio interpretato da Michael Gross, sempre sopra le righe e irresistibile intrattenitore. Citazioni in serie per un divertimento senza troppe pretese, perfetta summa di quel cinema di serie b che sa dove andare a parare senza cercare altro.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Michael Gross nei panni di Burt Gummer è ormai iconico.
  • Un intrattenimento semplice e scorrevole, cinema di serie B puro e genuino.
  • Notevole numero di citazioni.

Cosa non va

  • L'anima trash dell'operazione non è ovviamente per tutti.