Gli anni '80, si sa, non hanno una grande reputazione in ambito filmico. Sarà l'essere succeduti a quello straordinario decennio di magnificenza e impegno cinematografico che sono stati, invece, i '70, negli Stati Uniti e non solo; sarà il fatto che hanno visto imporsi un cinema dall'impronta più commerciale, e sono stati testimoni del sorgere del mercato cinematografico come lo conosciamo oggi, quello che ha trasformato la Hollywood dell'epos e dei sogni nella Hollywood dei franchise e degli steroidi.
Non che siano stati pochi, i grandi film degli anni '80. Lo scopo di nostra classifica, tuttavia, non è individuare i migliori film di questo bistrattato decennio, ma quello di provare a raccontare una delle caratteristiche più tipiche della sua anima cinematografica più memorabile: la capacità di colpire l'immaginario collettivo, di regalare icone e momenti di cinema che sono rimasti nel cuore di una generazione di spettatori, e che sono stati rievocati, citati e omaggiati fino a divenire in qualche modo un prezioso patrimonio anche per chi negli anni '80 non era ancora nato.
Questa non è dunque la nostra ideale top 50 del cinema americano anni '80, ma un viaggio giocoso nella memoria alla ricerca delle indimenticate cult scenes che hanno caratterizzato quel periodo. Il viaggio inizia con le ultime 10 posizioni; seguiranno altri quattro articoli con le rimanenti 40. Il nostro augurio, nel frattempo, è che possiate divertirvi ed emozionarvi nel riscoprirle quanto ci siamo divertiti noi a selezionarle.
Top 50 Anni '80: i nostri film e momenti cult del cinema USA - parte 2
Top 50 Anni '80: i nostri film e momenti cult del cinema USA - parte 3
Top 50 Anni '80: i nostri film e momenti cult del cinema USA - parte 4
Top 50 Anni '80: i nostri film e momenti cult del cinema USA - parte 5
50. Saranno famosi
Cominciamo questa nostra lunga panoramica con il film di Alan Parker, che nel 1980 portò sul grande schermo gli studenti della High School of Performing Arts di Manhattan, scuola che sarebbe poi diventata il setting della celebre ed omonima serie TV. Fame è anche il nome della canzone, premio Oscar e Golden Globe, che la cantante e attrice Irene Cara intona in una delle sequenze più celebri del film quella che coinvolge con un travolgente ballo l'intera scuola e una strada newyorchese. La stessa cosa che succede anche nella mensa durante l'ora di pranzo e che diventa così la performance simbolo Hot Lunch Jam.
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49. Big
Continuiamo il nostro viaggio con un film "piccolo", in confronto a tante pellicole ipertrofiche della decade che lo ospita: la storia del giovanissimo Josh Baskin che desidera di diventare grande e di fatto lo diventa nel giro di una notte. Non è l'unico film del periodo che tratta questo argomento, ma ha dalla sua la fortuna di avere un interprete perfetto per mettere in scena la purezza dell'infanzia in un corpo adulto: Tom Hanks. La scena cult è quella in cui Josh coinvolge il presidente della ditta in cui lavora in una forsennata sessione di gioco nel reparto giocattoli di un grande magazzino, con duetto musicale conclusivo.
48. TRON
Se oggi siamo circondati da immagini generate al computer di ogni tipo, è grazie ad un film ambizioso come Tron, che nel lontano 1982 ci ha introdotti a quel mondo. Beh, forse "grazie a" è un po' eccessivo, ma è certo che il progetto firmato Disney sia stato il primo ad essere ambientato in parte in un universo virtuale ed abbia lasciato un segno profondo nell'immaginario collettivo, tanto da essere citato in film, serie e ogni altro ambito artistico. La scena cult, quella che siamo sicuri che tutti abbiano visto almeno una volta, è quella dello scontro con le Light Cycle, le motociclette virtuali guidate dai protagonisti.
47. Un pesce di nome Wanda
Cosa ci fanno tre membri dei Monty Python in una classifica sui film americani? Il film di Charles Crichton oltre ad essere una coproduzione, non è giustamente ed ufficialmente considerato come un film del gruppo inglese, sono però presenti alcune caratteristiche tipiche del loro humour britannico. La parte dei leoni però la fanno i due criminali americani Kevin Kline e Jamie Lee Curtis, soprattutto nelle scene più passionali, quelle che hanno reso il film un vero e proprio cult. La nostra scena memorabile mostra dei preliminari un po' particolari, arricchiti da un italiano improvvisato e turistico, che si trasforma in spagnolo nel doppiaggio nostrano.
46. Trappola di cristallo
Quando il poliziotto John McClane giunge a Los Angeles per passare le vacanze con moglie e figli di certo non immagina cosa gli riserverà la sua giornata. Per esempio combattere e sconfiggere un piccolo esercito di criminali della Germania Est, ma anche diventare il protagonista di una delle saghe action per antonomasia, Die Hard. Si potrebbe stare a disquisire all'infinito su cosa sia più cult tra la canotta bianca di Bruce Willis o l'irresistibile supercattivo Alan Rickman, ma dovendo scegliere una singola scena noi propendiamo per quella in cui McClane esprime il suo spirito natalizio e annuncia di essere finalmente armato.
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45. Chi ha incastrato Roger Rabbit?
"Non sono cattiva, è che mi disegnano così". A volta basta una frase per restare nella storia. Basta a Jessica Rabbit, prorompente, avvenente, ed improbabile, compagna del coniglio che dà il titolo al film di Robert Zemeckis che fonde in modo originale e brillante riprese dal vivo con animazione tradizionale. Una prima sperimentazione del regista, che ritroveremo più su in classifica, prima di quelle degli ultimi anni con diverse e più moderne tecniche d'animazione. Indimenticabile proprio la prima apparizione di Jessica ed il suo numero musicale nel club Inchiostro e Tempera, dove lavora.
44. Beverly Hills Cop - Un piedipiatti a Beverly Hills
C'è chi resta nella storia per una frase e chi ci riesce con una semplice risata. E' quello che fa Eddie Murphy nel film di Martin Brest, ma sarebbe riduttivo limitare a questo il fascino di un film che fonde alla perfezione commedia e poliziesco, dando di fatto vita ad un genere. Risata e tema musicale (Axel F, un altro cult della pellicola) a parte, la scena che ci piace ricordare è quella in cui Murphy infila una banana nel tubo di scappamento dell'auto che è sulle sue tracce per impedirle di seguirlo. Trucco, scena e film riuscitissimi.
43. Una pazza giornata di vacanza
In Italia non ha mai raggiunto la stessa enorme popolarità di cui può godere d'oltreoceano, anzi dei film di John Hughes dalle nostre parti è forse uno dei meno conosciuti, ma Ferris Bueller's Day Off è a tutti gli effetti uno dei film simbolo del cinema anni '80, così come il suo protagonista Matthew Broderick. La storia del giovane studente che finge di star male per saltare la scuola e passare un'intera giornata in giro per Chicago insieme all'amico e alla fidanzata è semplice ma indimenticabile. Tra le tante avventure, la più spettacolare è quella ambientata e filmata durante una vera parata cittadina, con Ferris che canta e balla al ritmo di Twist And Shout dei Beatles.
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42. La storia fantastica
Oggi il nome di Rob Reiner non fa più grande effetto, ma in passato, e in particolare per tutti gli anni '80, come regista non sbagliò un colpo e infatti lo rivedremo spesso in queste classifiche. Il film in questione poi, scritto da William Goldman, autore anche del romanzo omonimo, divenne immediatamente un classico sia come fantasy, che come film romantico che come commedia. Il personaggio simbolo anche di questa poliedricità è quello interpretato da un giovane Mandy Patinkin e la sua celebre frase: "Hola. Mi nombre es Iñigo Montoya. Tu hai ucciso mi padre preparate a morir."
41. 1997: Fuga da New York
La vetta di questa classifica, o almeno di questa prima parte, è occupata da un regista che ritroveremo in seguito più di una volta e questo fa capire quanto forte sia stata la sua impronta sugli anni '80. Si tratta di John Carpenter che insieme a Kurt Russell dà vita ad un personaggio iconico di quel decennio, l'antieroe Snake Plissken, italianizzato in Jena, che si muove sullo sfondo di una Manhattan completamente circondata da mura e ridotta a carcere di massima sicurezza. La scena che tutti ricordano è quella in cui l'attore pronuncia la fatidica frase "Chiamami Jena" ("Call me Snake" nell'originale americano).
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