Con Thor: Love and Thunder l'eroe interpretato da Chris Hemsworth raggiunge un importante risultato: il quarto film a lui dedicato nel Marvel Cinematic Universe. Un traguardo che conferma quanto sia amato il personaggio e quanto ancora ci sia da raccontare su di lui. Un nuovo capitolo che segna due importanti ritorni, oltre a quelli del cast consolidato: il primo è quello di Natalie Portman nel ruolo di Jane Foster, qui anche la potente Thor; il secondo è quello di Taika Waititi dietro la macchina da presa, dopo aver adottato il personaggio con Thor: Ragnarok. Ma il quarto film sul dio del tuono presenta anche alcune novità: la prima è un villain d'eccezione, un magnetico e inquietante Christian Bale; la seconda è la presenza nel film dei Guardiani della Galassia, così come nel precedente era stato Hulk ad accompagnare il personaggio di Hemsworth.
Essere il dio del tuono
Quello di Chris Hemseorth con Thor è stato un percorso lungo, trattandosi di uno dei primi personaggi presentati dall'MCU e ancora attivi nell'universo cinematografico Marvel. Cosa ha guidato l'attore nel portare su schermo il dio del tuono? "Soprattutto da quando è arrivato Taika" ha spiegato l'attore, "è venuto fuori l'aspetto più giovane e immaturo. È fresco ed eccitante, rappresenta quella che è la mia stella polare nel fare film: divertirsi, esser catturato dalla meraviglia e il fascino di questa esperienza. Se faccio film, soprattutto questo tipo di film, deve essere un divertimento. È quello che mi sta guidando ed è quello su cui Taika ha insistito."
"Non ho dovuto far altro che rendere Thor più Chris" ha spiegato Taika Waititi, che ha poi aggiunto, scherzando che "non è un film, è un documentario!" Quello del personaggio è stato un percorso complesso, dalla "Origin Story che è quella più ovvia per lui, con la quale il pubblico potesse relazionarsi" alla sfida di "ricreare il personaggio", che è stata portata avanti anche con le idee dello stesso Hemsworth e il lavoro con diversi registi e membri del cast che "hanno fatto emergere aspetti diversi." Un percorso al termine del quale "il personaggio ha finito per somigliare sempre di più a me."
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Al pubblico piace Chris Hemsworth
Ma cosa piace tanto di Thor al pubblico, tanto da renderlo l'unico personaggio dell'MCU ad aver avuto quattro film dedicati? "Penso che la gente risponda a Chris Hemsworth" ha spiegato Kevin Feige, "al pubblico piace quello che Chris può fare e l'arrivo di Taika ha fatto emergere un'altra dimensione, caratteristiche che si notavano anche in precedenza, andando ad alcune scene di Ultron per esempio." Sono infatti evidenti i suoi tempi comici, una caratteristica che ha colpito Taika Waititi, che propose a Feige di non limitarsi all'eroe col martello e i fulmini, ma aggiungere questa ulteriore chiave di lettura più leggera, sfruttando le capacità dell'attore. "Abbiamo passato molto tempo a chiederci come permettere al pubblico di identificarsi con lui, che è una divinità norrena, e in questo modo ci siamo riusciti."
Il ritorno di Jane Foster, la potente Thor
Ma nel film c'è un altro personaggio amato dal pubblico che fa ritorno: Jane Foster, o meglio Natalie Portman, la cui storia è importante nell'economia narrativa ed emotiva di Thor: Love and Thunder. Un ritorno in veste più super, perché Jane nel nuovo film è anche la potente Thor, come ci è stato annunciato sin dal Comic-Con di qualche anno fa e il cui aspetto abbiamo visto già dai trailer. Ma come è stato indossare un costume da eroina? "È stato incredibile!" Ha raccontato l'attrice, "dopo aver visto Chris indossare quel costume per tanti anni, mettersi in forma e poterlo provare su di me è stato surreale la prima volta." E l'attrice ha preso molto sul serio il mettersi in forma, come ha dichiarato lo stesso Hemsworth, scherzando: "Natalia ha dato la carica in palestra!" Un impegno che le ha fatto capire a fondo le difficoltà che risiedono dietro la realizzazione delle scene d'azione, a cui nei primi film non aveva preso parte.
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Il fascino di Gorr
Non ci sono solo eroi in Thor: Love and Thunder, ma anche un antagonista di tutto rispetto, che si avvale dal valore aggiunto di essere interpretato da Christian Bale. "Prima si parlava di quello che permette al pubblico di entrare in sintonia con Thor e penso che per Gorr si cercasse l'opposto" ha spiegato Bale, "qualcuno con cui fosse difficile identificarsi, un solitario, una persona raccapricciante che nessuno vorrebbe intorno. E l'hanno trovata in me! C'è molta soddisfazione nell'interpretare un cattivo, è molto più semplice dell'interpretare l'eroe. Tutti sono affascinati dal cattivo. E la cosa fantastica, in questo caso, è che Taika sa rendere tutto divertente e allo stesso tempo commovente."
Anche da Bale, quindi, parole di elogio per l'approccio e lo stile di Taika Waititi. "Si arriva a comprendere le sue motivazioni, a capire il perché questo personaggio prenda decisioni così terribili. È un mostro, è un macellaio, ma si arriva a comprendere almeno in parte come sia arrivato a essere così." E per essere così, ma dal punto di vista estetico, Bale si è dovuto sottoporre ogni giorno a quasi quattro ore di trucco, tanto da considerare gli artisti del make-up responsabili per la riuscita del personaggio almeno quanto lo è lui.
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Tra musica e costruzione visiva
"Volevamo spendere quanti più soldi possibile sulle canzoni" ha scherzato Taika Waititi nel commentare la selezione musicale, in cui hanno un ruolo di primo piano i Guns & Roses, come si intuiva sin dal primo trailer, "è un mio sogno! È una delle mie band preferite e rispecchia il tipo di folle avventura che andiamo a raccontare." Ma si tratta in realtà di una scelta legata all'impostazione generale di Thor: Love and Thunder: "volevo che l'estetica del film fosse chiassosa, colorata, con una palette che richiamasse le fiancate dei furgoni degli anni '80 e le copertine degli album rock." Una scelta estetica che si spinge ai titoli, "che ricordano le scritte che facevo sui quaderni in classe, quando non ascoltavo. Ricordo che passai mesi a perfezionare il logo dei Metallica!"
Musica che, a detta del cast, ha accompagnato tutti i giorni sul set, perché è questa l'atmosfera che Taika Waititi costruisce durante le riprese. Riprese che sono state aiutate dalle ultime tecnologie per lo sviluppo degli effetti digitali. Il Volume Studio, già provato dallo stesso Waititi in The Mandalorian, che è essenzialmente un cerchi di schermi al LED che circonda la scena e su cui vengono proiettati i fondali. Meno Green Screen, insomma, più vicinanza tra gli attori e quello che li circonda nella scena finale. "Gran parte della scena è presente e gli attori possono vedere l'ambiente in cui si muovono e allo stesso tempo lo scenario illumina la scena, quindi è possibile vedere riflessi di esso sugli oggetti di scena." Un passo avanti importante per creare una maggior integrazione tra live action e aggiunte in CGI.