La premiere della sesta stagione ci aveva lasciato con un clamoroso cliffhanger - un gigantesco gregge di zombie diretto ad Alexandria a causa di un misterioso suono, simile ad un corno - ma ancora una volta gli autori di The Walking Dead dimostrano di essere diventati sempre più bravi nel gestire i tempi e i ritmi narrativi e ci regalano così un nuovo episodio molto solido e ricco di emozioni. Un episodio in cui la, pur importante, spiegazione del "mistero" e del colpo di scena precedente quasi si perde in una quantità di tragici (ma va?) accadimenti che sono quasi contemporanei a quanto mostratoci la settimana scorsa.
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Il che vuol dire che gli zombie sono ancora in cammino e la comunità di Alexandria è ovviamente ancora in pericolo, ma nel frattempo è già arrivato, se possibile, qualcosa di ancora peggiore; sono arrivati i tanti attesi Lupi (Wolves) che, senza alcun tentennamento o spiegazione, hanno attaccato gli abitanti di Alexandria, massacrandoli senza alcuna pietà e soprattutto con una ferocia che stupisce e colpisce perfino in uno show come The Walking Dead che ci ha abituato a violenze di ogni tipo.
Lupi di nome e di fatto
A colpire è soprattutto il modo in cui i Lupi si presentano a noi spettatori: come Carol stiamo semplicemente osservando una donna che fuma fuori la sua casa, ed istantaneamente questa banalissima sequenza di vita quotidiana si trasforma in un vero e proprio assalto, con un uomo armato di machete che sembra sbucare dal nulla e senza alcuna esitazione massacra la donna. Si tratta di una scena disturbante che non sfigurerebbe in un film horror, e non stupisce che alla regia di questo episodio ci sia Jennifer Chambers Lynch, figlia di David, uno che di che sequenze inquietanti se ne intende.
Per tutto il resto dell'episodio i Lupi vengono mostrati sempre come belve: uomini e donne che inseguono, uccidono per poi continuare a infierire sui cadaveri; "mostri" arrivati solo per terrorizzare e portare morte e distruzione (o "libertà" come dice uno di loro) e che non sembrano avere nessun altro interesse. Colpisce anche il fatto che non abbiano armi da fuoco e che invece brandiscano coltelli, catene e spade, un elemento che li rende di certo non meno pericolosi ma certamente più selvaggi e spaventosi. Sicuramente li rivedremo nelle prossime puntate e sarà interessante capire come si evolverà questa minaccia, anche perché i Lupi di questa puntata sono effettivamente molto diversi da come ci erano stati presentati nella scorsa stagione, quando sembravano certamente più subdoli e tattici piuttosto che feroci e brutali.
Carol e Morgan, scontro filosofico
Al centro dell'episodio comunque ci sono soprattutto due figure tra le più affascinanti della serie, Carol e Morgan: due personaggi che, quando si erano incontrati nel precedente episodio, avevano già lasciato intuire un rapporto dalle grandi potenzialità, e anche un possibile incontro/scontro, e che subito in questo JSS si devono confrontare con l'uno con l'altro, sulla spinosa questione della necessità di uccidere o meno per sopravvivere. Si tratta in fondo del tema principale della serie (e già diventato elemento chiave anche del suo spinoff Fear the Walking Dead), ma è un tema che finora aveva visto come suo principale interprete il protagonista Rick, ma che anche nelle annate precedenti proprio in Carol aveva dimostrato importanti ed imprevedibili sviluppi.
Morgan invece è un personaggio ancora "vergine", un personaggio che è stato catapultato insieme a Rick e gli altri in un momento di grandi cambiamenti e difficoltà: Morgan sembra essersi (auto)candidato fin da subito come nuova coscienza del gruppo ma ovviamente fa fatica a portare avanti i suoi stessi insegnamenti in un situazioni così difficili come lo scontro dei Lupi. Ed è davvero bello il finale dell'episodio in cui Carol e Morgan si incontrano nuovamente per le strade di Alexandria ma non si vedono e non si parlano, ognuno è alle prese con nuove domande e nuovi dubbi e nuove difficoltà che dovranno metterli alla prova non solo fisicamente ma che dal punto di vista morale e filosofico.
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Spazio alle riserve
Tra le particolarità di questo episodio, che per certi versi di The Walking Dead ha ben poco, c'è anche il fatto che gran parte dei protagonisti più amati (Rick su tutti ovviamente, ma anche Daryl, Michonne, Glenn, Abraham etc etc) è assolutamente assente, perché il gruppo che stava cercando di allontanare la "zombie parade" è ovviamente tutto lontano da Alexandria con l'esclusione di Morgan che era stato inviato come messaggero.
Questo vuol dire che in JSS, oltre ai due già citati, c'è più spazio per personaggi che normalmente ne hanno poco - come Carl, Tara, Maggie o i più recenti Ron e Jessie - ma anche per una importante new entry come quella di Denise (il premio Emmy Merritt Wever), che arriva direttamente dal fumetto e diventa così il nuovo dottore di Alexandria. Anche la giovane Enid, a cui è dedicato un cold open affascinante e misterioso che rimane in sospeso, ha finalmente un po' di spazio, tanto che è proprio alla sua storia che è legato l'acronimo JSS che da il titolo all'episodio e che significa "Just Survive Somehow".
Cosa succederà nel prossimo episodio?
Riusciranno in qualche modo a sopravvivere gli abitanti di Alexandria o i Lupi torneranno all'attacco, magari meglio organizzati? Si tratta di una domanda legittima ma la cui risposta dovrà probabilmente attendere un po', perché il prossimo episodio (6x03 Thank You) tornerà dalle parti di Rick e dell'immenso e pericolosissimo gregge. Questa moltitudine di zombie arriverà nella già piegata Alexandria o verrà deviato durante il suo cammino?
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Movieplayer.it
4.0/5