The Stolen Girl, recensione: agghiacciante, avvincente e ben congegnato il thriller al femminile di Eva Husson

Analizziamo i pregi della vorticosa serie thriller diretta dalla francese Eva Husson che, in cinque episodi, svela i retroscena di un rapimento. Dal 16 aprile su Disney+.

Jim Sturgess e Denise Gough col piccolo Georgie

Le donne che invadono le storie di Eva Husson sono forti, volitive e capaci di prendere in mano il proprio destino. Dopo la breve parentesi di Hanna, la regista di Secret Love e Les filles du soleil torna al piccolo schermo confezionando la prima serie completa basata su una sceneggiatura di Catherine Moulton. E sono ancora le donne a tessere i fili di The Stolen Girl, thriller che si apre con il rapimento di una bambina di nove anni, figlia di una hostess alta, bionda, bella ed elegante che risponde al nome di Elisa Blix. Ben presto appare chiaro che il rapimento della piccola Lucia è collegato a segreti sepolti nel passato di Elisa e del marito Fred, avvocato che si occupa di criminalità organizzata.

The Stolen Girl Denise Gough Holliday Grainger Casa
Holliday Grainger discute con Denise Gough mentre le bambime giocano

Composto da cinque episodi, disponibili su Disney+ a partire dal 16 aprile, The Stolen Girl è ispirato al romanzo mistery di Alex Dahl del 2020, Playdate. Bastano pochi minuti del primo episodio a catturare lo spettatore in una morsa di tensione e curiosità non appena l'incubo di ogni madre si materializza davanti ai suoi occhi. Indaffarata e frettolosa, Elisa (Denise Gough) cede alle pressanti richieste della figlia Lucia di farla andare a giocare a casa della sua nuova amichetta Josephine. Su richiesta della madre di Josie, Rebecca (Holliday Granger), Lucia resta a dormire da loro, ma quando all'indomani i genitori allarmati la vanno a riprendere, la casa è vuota e la figlia è sparita.

La famiglia prima di tutto

The Stolen Girl Ambika Mod
Ambika Mod segue la conferenza della polizia

"Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo" scriveva Tolstoj in Anna Karenina. The Stolen Girl corrisponde perfettamente all'osservazione. La scomparsa di Nina genera un terremoto nell'unione tra Elisa e Fred (Jim Sturgess) portando a galla segreti e bugie. Perché quello che al primo livello si presenta come un thriller avvincente e mozzafiato, scandito dallo stile immediato e nervoso di Eva Husson, è al tempo stesso una disamina del nucleo familiare tradizionale, una riflessione su senso di colpa, perdono e responsabilità e uno spaccato dell'universo femminile esplorato nelle sue varie sfaccettature.

The Stolen Girl Denise Gough Jim Sturgess Pianto
Denis gough piange abbracciata al marito Jim Sturgess

Nell'universo di The Stolen Girl gli uomini ricoprono ruoli secondari o sono comunque sempre un passo indietro rispetto alle loro controparti femminili. Confuso e inefficiente Fred, il marito di Elisa la cui corazza da avvocato di grido si scioglie come neve al sole a confronto del pragmatismo della moglie. Nella famiglia al centro della storia i ruoli sembrano quasi capovolgersi, con Fred destinato a stare a casa a occuparsi dell'altro figlio, Georgie, mentre Elisa sfida le autorità in un viaggio disperato dall'Inghilterra alla Francia per ritrovare la figlia. Altrettanto accade nella relazione tra la rampante Selma (Ambika Mod), giornalista inarrestabile e intuitiva, e il suo caporedattore (Michael Workeye), le cui prudenti indicazioni cadono nel vuoto di fronte alla tenacia della giovane (immigrata di seconda generazione e omosessuale, un bell'esempio di diversità perfettamente integrata nella società dinamica dell'Inghilterra odierna). Donne, infine, anche le poliziotte che seguono il caso sia da un lato che dall'altro della Manica.

Personaggi credibili e una struttura episodica varia e fantasiosa

The Stolen Girl Denise Gough Holliday Grainger Figlie
Holliday Grainger prova a impedire a Denise Gough di fotografare sua figlia

The Stolen Girl è un thriller, uno dei più avvincenti e ingegnosi visti di recente, per altro, e come tale l'intreccio è essenziale. Eva Husson trova il perfetto compromesso tra il passo da imprimere alla narrazione e le informazioni da condividere con lo spettatore che, a differenza della povera Elisa, costretta a brancolare nel dubbio, viene messo al corrente di quanto accade alla piccola Lucia aderendo sia al punto di vista della bambina che della sua rapitrice. Varia e fantasiosa la struttura dei cinque episodi, che evitano la ripetitività con trovate sempre diverse. In uno script che colma le lacune attraverso teaser e flashback ben dosati, la reporter Selma ricopre un ruolo essenziale grazie alle sue intuizioni che permettono all'inchiesta di avanzare.

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The Stolen Girl Ambika Mod Conferenza
Ambika Mod nei panni di Selma

A generare la tensione non è solo la gestione del racconto. L'attenzione di Eva Husson nei confronti dei personaggi punta a offrire al pubblico figure a tutto tondo in cui immedesimarsi evitando una rappresentazione manichea o superficiale, bensì soffermandosi sulle motivazioni sia dei buoni che dei "cattivi". Nonostante il passo sostenuto di un plot a tratti risulta quasi troppo denso per essere esaurito in cinque episodi, la regista trova il tempo di approfondire caratteri complessi rendendoli riconoscibili.

Nei panni di Elisa, Denise Gough fornisce una performance solida, mai sopra le righe. La sua madre e moglie imperfetta conserva dignità anche nei momenti di massima sofferenza legati alla scomparsa della figlia, ma anche alla sua backstory, di cui non anticipiamo niente per evitare il rischio di spoiler. Ambigua e inquietante quando basta la misteriosa rapitrice interpretata da Holliday Granger, mentre la figura più intrigante ed enigmatica, tra le protagoniste, risulta essere la Selma di Ambika Mod, la cui determinazione, che a tratti sfiora l'invadenza, non le impedisce di disconnettersi dal suo lato umano.

Conclusioni

La nuova serie di Eva Husson si rivela una bella sorpresa, come rivela la nostra recensione di The Stolen Girl, thriller a sfondo familiare che indaga le reazioni di una famiglia dopo il rapimento della figlia di nove anni. In una trama avvincente e arguta che si snoda per cinque avvincenti episodi viene approfondito il ritratto di personaggi femminili forti, volitivi e realistici.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Una serie che cattura lo spettatore fin dai primi minuti.
  • La tensione non cala mai grazie alla struttura episodica ben congegnata.
  • I colpi di scena non sono mai banali.
  • L'approfondimento psicologico delle figure femminili.
  • Convincenti tutte le interpretazioni, soprattutto quelle di Denise Gough e Ambika Mod.

Cosa non va

  • La trama è talmente densa che alcuni aspetti vengono appena accennati senza il necessario approfondimento.