Ci sono storie che sembrano troppo assurde per essere vere. Eppure sono reali proprio per questo. Possiamo annoverare tra queste sicuramente il furto allo sciroppo d'acero canadese (per perpetrare in modo auto-ironico uno stereotipo) avvenuto una decina d'anni orsono nelle riserve nazionali del Quebec ad opera di un trio tanto improbabile quanto adorabilmente fuori posto. Ora quella vicenda diventa una serie per Prime Video, The Sticky, appiccicosa-mente divertente fin dal titolo. Ma forse non per tutti i palati.
The Sticky - Il grande furto dello sciroppo d'acero canadese
A raccontare questa storia surreale ci ha pensato il duo di showrunner Brian Donovan & Ed Herro che ha scelto un approccio alla Fargo (tanto il film cult quanto la serie), con una leggera variante: premettere fin da subito che quella raccontata nello show non sarebbe stata assolutamente la storia vera accaduta nel 2012. Questo stabilisce subito il tono del racconto, tra il farsesco e il grottesco per raccontare l'inettitudine umana di tre improbabili ladri, che nel voler cambiare il proprio destino potrebbero fare più danni che se l'avessero passivamente accettato, in una visione quasi divina del Fato già scritto per noi.
Ruth Landry (il Premo Emmy Margo Martindale, sempre meravigliosa), una tenace coltivatrice di sciroppo d'acero di mezza età che, quando le autorità minacciano di portarle via tutto ciò che ama, decide di darsi al crimine; Mike, un mafioso di Boston dal carattere irascibile (un sempre divertente Chris Diamantopoulos); Remy, una gentile guardia di sicurezza franco-canadese (Guillaume Cyr). Tutti e tre sono accomunati da un elemento: sono underdogs, sfigati che non vengono presi sul serio dalla propria comunità e vogliono a tutti i costi una rivincita per se stessi e per i propri cari.
Una serie Prime Video dai buoni sentimenti (con un pizzico di cattiveria)
Ruth infatti lo fa per il marito, costretto a letto da tempo da un coma che sembra irreversibile mentre deve far quadrare i conti dell'azienda di famiglia, che era intestata a nome dell'uomo; Remy lo fa per il padre, volendo provando a dare una svolta alla propria vita familiare apportando alcune migliorie; Mike infine a suo modo vuole dimostrare il proprio valore alla propria famiglia "lavorativa" e si fa coinvolgere da due persone comuni in un colpo tutt'altro che ordinario.
La chimica tra i tre interpreti è papabile e le situazioni cui vanno incontro sono sempre più paradossali ed è proprio su questo tipo di comicità (non per tutti) che gioca The Sticky - Il grande furto. Anche perché dall'altra parte della barricata ci sono la poliziotta locale e l'agente dell'FBI che si ritrovano a lavorare insieme che non possono non ricordare i personaggi-tipo dell'universo di Fargo. A completare il cast variegato e azzeccato ci pensa una delle produttrici, Jamie Lee Curtis, che dopo il cameo in The Bear sembra aver abbracciato definitivamente le comparsate nella serialità. Il ruolo che le è stato cucito addosso è profondamente sopra le righe come tutti gli altri personaggi, a partire dal signorotto del paese insieme al figlio, che tiene sotto scatto tutti gli abitanti e produttori di sciroppo d'acero. Una comicità decisamente non per tutti.
Tutto e il contrario di tutto
La heist series gioca con gli stilemi ed archetipi del genere ma li riporta ad una dimensione molto più umana del racconto, con delle motivazioni profondamente sentimentali: come ci insegna Ocean's Eleven, del resto, è proprio quel punto di partenza e arrivo a rendere un furto incredibile, una storia avvicinabile a tutti. Non mancano i colpi di scena e soprattutto le svolte sanguinolente, sempre in ricordo di Fargo con un efficace contrasto tra il bianco del Quebec e il rosso del sangue, coadiuvato da una regia e un montaggio che aiutano a mantenere dinamica la narrazione, e da una colonna sonora perfettamente in tono col racconto.
Conclusioni
The Sticky è una heist series sui generis che per scelta non vuole raccontare la storia vera a cui si ispira ma una libera interpretazione della stessa, che da subito fa entrare nell’atmosfera tragicomica che prende a piene mani dai Fratelli Coen. Un trio improbabile di sfigati, mosso per la maggior parte da sentimenti familiari di vario tipo, decide di compiere il furto più assurdo mai fatto. Funzionano i tre interpreti anche se l’atmosfera costantemente sopra le righe potrebbe stancare qualche spettatore, così come il finale. D’impatto la colonna sonora e il montaggio dinamico. Ciliegina sulla torta il cameo di Jamie Lee Curtis.
Perché ci piace
- La citazione a Fargo per raccontare l’inettitudine umana.
- Margo Martindale, Chris Diamantopoulos, Guillaume Cyr: un gran bel trio.
- La guest star Jamie Lee Curtis, anche produttrice.
- La colonna sonora e il montaggio che giocano con gli stilemi dell’heist series.
Cosa non va
- Il tono grottesco e farsesco potrebbe non piacere a tutti.
- Il finale potrebbe lasciare perplessi.