Con una scelta che non ci aspettavamo, alcuni momenti della serie che vi raccontiamo nella recensione di The Pogmentary, dedicata a Paul Pogba, in streaming su Prime Video dal 17 giugno, sono realizzati in animazione. Un'animazione semplice, ma molto curata ed efficace. Così quello che sarebbe un classico documentario di quelli che, nell'era dello streaming, spopolano sui grandi player, acquista un tocco in più. E ci fa capire che cosa sia, in fondo, Paul Pogba. Nel complesso, The Pogmentary è un classico documentario sulla vita di un personaggio pubblico, che può interessare ai suoi tifosi e agli appassionati di calcio, ma non acquista lo status di "opera" vera e propria. L'animazione dà quel tocco in più che non lo fa apparire scontato.
Da Le Havre a Manchester, al Mondiale
The Pogmentary segue in parallelo la vita e la carriera di Paul Pogba. Il tempo presente è quello di un anno fa, il maggio e il giugno del 2021, quando Paul sta per concludere la sua stagione al Manchester United, credendo che sarebbe stata l'ultima. E sta per avvicinarsi agli europei con la nazionale del suo paese, la Francia. Il passato ripercorre la sua carriera fin da bambino, il passaggio dal Le Havre al Manchester United e alla Juventus, per poi tornare al Manchester United, e i successi in nazionale, con il campionato mondiale vinto dalla Francia nel 2018.
All Or Nothing: Juventus, la recensione: La "last dance" di Ronaldo e tanti altri
Paul Pogba, cartone animato e supereroe
Torniamo per un attimo a quegli inserti di animazione. Come detto, sono ingenui ma efficaci, sono qualcosa che sta a metà tra certi disegni africani e certi prodotti più mainstream dedicati ai supereroi. Questo ci dà la cifra di cosa sia Pogba. Da un lato un cartone animato, con quel sorriso da ragazzino, con quell'espressione simpatica e un po' stralunata, ma anche con quel fisico, quelle lunghe leve che arpionano palloni, compiono ampie falcate, e lanciano tiri imprendibili, che sembrano sfidare le leggi fisiche. Come accade, appunto, nel mondo dei cartoni animati. Gambe lunghissime che arrivano ovunque, sì; un po' come il Mr, Fantastic dei Fantastici 4, un uomo che ha il corpo così elastico capace di allungarsi e arrivare dove vuole. Oltre che un cartone animato, Paul Pogba ha proprio l'aria del supereroe: ne ha lo spirito, sempre positivo, l'indole, che è quella di risolvere con un colpo da eroe i problemi della sua squadra, ne ha i colori, dalle acconciature per i capelli agli abiti che indossa, che sono immediatamente pop come il personaggio di un (cine)comic.
Mino Raiola e Rafaela Pimenta all'opera
Ma ci sono altri motivi di interesse per vedere The Pogmentary. Ad esempio, vedere all'opera due personaggi, uno molto discusso e l'altro ancora poco noto. Parliamo dei suoi procuratori, figure chiave del calcio moderno che nei documentari sportivi non appaiono quasi mai. Il primo è un personaggio famosissimo, Mino Raiola, scomparso di recente. Fa un certo effetto vederlo ancora in vita, combattivo, con il suo solito stile. In una videochiamata Pogba lo prende in giro per i suoi occhiali da sole, dicendogli che sembra Elvis. L'altra è Rafaela Pimenta, avvocato che ha sempre seguito da vicino Pogba per conto di Raiola, ed ora ha ereditato il suo impero. È un personaggio che, a differenza di Raiola, in molti ancora non conoscevamo, ed è l'occasione per conoscerla. A stupire è il rapporto confidenziale con Pogba - è spesso a casa sua come una zia, un'amica di famiglia - e anche il suo approccio, una dolcezza che sembra opposta alla ruvidità di Raiola, con cui ha lavorato sempre a stretto contatto.
All Or Nothing: Juventus: Bonucci e Chiellini: "La Juve ha voglia di riaprire un ciclo"
Andrà alla Juventus?
I giornalisti italiani si sono gettati a capofitto sulle prime anticipazioni di The Pogmentary, cercando di intuire da qualche passaggio qualche indizio di quello che sarà il suo nuovo club, probabilmente la Juventus. I segnali del bisogno di essere valorizzato, come calciatore e a livello umano, sono una costante della serie, e potrebbero in effetti essere un segnale. Ma la docuserie potrebbe piacere molto anche ai tanti giovanissimi che vedono in Pogba un idolo. Il fatto di esserlo, di essere un modello, è qualcosa che lui sente molto forte.
Essere superati dagli eventi
Alla fine, restano da fare due riflessioni. La prima è che è sempre più complicato girare delle docuserie legate al mondo del calcio, perché i tempi tecnici per confezionare un prodotto del genere sono lunghi, e si rischia di venire superati dagli eventi. Ad esempio, lo scorso autunno, proprio su Prime Video, è arrivata una docuserie sulla Juventus, che era incentrata sulla stagione precedente, in cui c'erano Andrea Pirlo come allenatore e Cristiano Ronaldo come giocatore simbolo della squadra. Arrivata sugli schermi quando entrambi ormai non c'erano più, sembrava davvero che fosse passata un'era geologica, e non pochi mesi. Così, vedere Pogba a Manchester nel momento in cui mancano pochi giorni alle foto con la sua nuova maglia, ha lo stesso sapore. Così, proprio nel momento in cui scriviamo, sono arrivate delle foto del suo ritorno in Guinea, dove è stato accolto come un eroe nazionale, Sarebbe stato un bellissimo nuovo capitolo per questo racconto, che però è già montato e on line.
Mi chiamo Francesco Totti, la recensione: È il nostro The Last Dance
Una lunghissima storia da Instagram
L'ultima riflessione è che questo tipo di prodotti, che si tratti di documentari dedicati a calciatori, cantanti, o influencer, sono dei documentari approvati da loro, e quindi delle agiografie. Più che al documentario classico, in cui c'è un autore che scava in un personaggio, in un problema, che ne dà una sua visione, che ci racconta fatti scomodi e ignoti, questi prodotti sono una sorta di emanazione della presenza social di questi personaggi, una sorta di selfie lungo e in movimento, una lunghissima storia di Instagram che ci racconta quello che loro vogliono. È bene distinguere, quando si parla di documentario. Detto questo, il personaggio Paul Pogba ci è piaciuto, O, almeno, ci è piaciuto quello che ha deciso di farci vedere.
Conclusioni
Come vi abbiamo spiegato nella recensione di The Pogmentary, è un classico documentario sulla vita di un personaggio pubblico, che può interessare ai suoi tifosi e agli appassionati di calcio, ma non acquista lo status di "opera" vera e propria. L'animazione, però, dà quel tocco in più che non lo fa apparire scontato.
Perché ci piace
- L'idea di corredare il documentario con inserti di animazione dona un tocco fantasioso.
- Il protagonista, Paul Pogba, ha una simpatia innata..
- Vedere la serie in questo momento, di passaggio è interessante per capire dove andrà la sua carriera...
Cosa non va
- ...ma, allo stesso tempo, un'opera così rischia di essere superata dall'attualità.
- Si tratta comunque di un prodotto approvato dal protagonista, quindi una sorta di agiografia.