Nel momento dell'annuncio dei primi titoli del Capitolo 1 del DC Universe, James Gunn ha confermato che The Flash avrebbe azzerato ogni cosa, cancellando in buona sostanza ogni continuity finora esistita. Il multiverso persisterà ma si potrà cominciare a raccontare nuove storie, su dimensioni differenti, con protagonisti inediti, il tutto intaccando il passato per eterizzarlo in una sorta di bolla concettuale che insieme definisce e cancella.
Una mossa che era chiaro sin dai primi annunci avrebbe affondato le proprie radici ispirazionali in Flashpoint di Geoff Johns, una delle run a fumetti dedicate alla Saetta Scarlatta DC più amate e applaudite di sempre. Ora che il trailer di The Flash è finalmente approdato online in tutta la sua grandiosità, si comincia a intravedere in forma empirica tutto ciò che ci era stato promesso e anticipato in teoria e idealmente dai diretti interessati. E al netto di ogni problematica esistente ed evidente legata al progetto, quello che vediamo ci entusiasma alquanto.
Distruggere o sistemare?
Impossibile non aver temuto il peggio per il film diretto da Andy Muschietti. Non bastasse infatti la drammatica situazione giuridica e psicologica di Ezra Miller fino a qualche mese fa, The Flash appartiene di fatto alla vecchia guardia del DCEU, quella ormai smantellata dello Snyderverse e dunque senza futuro. Partendo da questi presupposti, sia per liberarsi di un'ingombrante e caotica continuity, sia per sfruttare l'apertura al Multiverso del titolo, Gunn ha convenuto con David Zaslav e Peter Safran di salvare il progetto innanzitutto perché ben confezionato e incoraggiante, ma poi per utilizzare lo stesso come reset dell'intera timeline cinematografica.
In termini narrativi, sembra tutto partire dalla volontà di Barry Allen di viaggiare "nel tempo" per salvare sua madre. "Certi mondi, certi universi, si attirano come calamite", sostiene lo stesso protagonista nel trailer, e a quanto pare è proprio cavalcando questa regola di fisica teoretica che Flash riesce a raggiungere una dimensione dove sua madre è ancora in vita. Quando vediamo il nostro Barry Allen parlare con il Batman di Ben Affleck (che tornerà in una corposa partecipazione), quest'ultimo suggerisce che l'intento del Velocista DC sia quello di "viaggiare nel passato" con l'intenzione sia di rivedere il genitore scomparso sia di "sistemare le cose".
Non è chiaro come, ma il piano fallisce e anziché tornare indietro Flash si sposta di lato - per così dire -, piombando in un mondo uguale ma completamente differente, all'apparenza privo di meta-umani conosciuti e minacciato dall'attacco alieno del Generale Zod (Michael Shannon). Interessante notare come la domanda esistenziale alla base del motore narrativo - distruggere o sistemare - sia anche lo stesso motore narrativo del cinecomic di Muschietti, che almeno all'apparenza sembra destinato a mettere in atto entrambe le opzioni. Da vero supereroe, anziché abbandonare un mondo alla sicura rovina e cambiare timeline, Barry decide di salvarlo perché unico universo in cui è viva la madre, mettendo insieme una squadra per combattere la minaccia di Zod.
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Vecchi pipistrelli e donne d'acciaio
La presenza di più Batman era già stata assicurata, così come quella di Sasha Calle nei panni di Supergirl, ma vederli tutti insieme su schermo in un apoteosi di distruzione e combattimenti lascia per il momento soddisfatti. È soprattutto il Batman di Michael Keaton a generare incontenibile euforia negli appassionati, specie perché appare ancora in formissima nel ruolo, comunque rivisitato in chiave moderna per aderire in pieno ai canoni del film. "Sì. Sono Batman" è la frase con cui si presenta nel trailer prima di entrare in azione, e al pari della muscolarità di Ben Affleck anche il Pipistrello di Keaton non sembra da meno, anche se tornato sul campo di battaglia dopo anni di pensionamento al motto di old but gold. Discorso diverso per Supegirl, invece, imprigionata in una struttura di confinamento in un panorama innevato dalla quale saranno proprio Batman e Barry ad aiutarla ad evadere per arruolarla nel team.
Anzi, i Barry su schermo saranno due: il nostro e quello della timeline al centro del racconto, più giovane e inesperto. Intrigante anche questo aspetto, a dire il vero, perché si potranno esplorare in qualche modo le origini della Saetta Scarlatta e ammirare poi due velocisti insieme in azione (probabilmente il costume dell'Altro Barry sarà nero, come si vede nel dettaglio dello stivale in una scena a fine trailer). Al netto di sequenze action estremamente allettanti (vedi Batman all'attacco o l'evasione di Supegirl), il rischio è che possa sussistere un eccesso fisiologico di rallenty legato ai poteri di Barry, ma starà tutto all'utilizzo delle prestazioni cinematiche degli stessi a fare la differenza.
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Sorpresa delle sorprese - lasciata da noi come dulcis in fundo - è però il possibile ritorno del Batman di Christian Bale. Potrebbero magari essere sfruttate vecchie sequenze al posto di materiale completamente nuovo e non girato, così da sopperire all'effettiva partecipazione di Bale). Detto ciò, già la promessa di due Batman in un solo film è la stessa di tre Spider-Man in No Way Home, anche se con intenzioni differenti. Rispettarla potrebbe essere la chiave di svolta del film anche in termini economici, motivo per cui i piani alti Warner si dicono felici del prodotto. Speriamo di esserlo anche noi, alla fine.