Forse The Crown 5 è stata la stagione meno riuscita della serie Netflix, come abbiamo spiegato nella nostra recensione, ma è anche vero che ha offerto le più variegate metafore legate alla Corona inglese nel momento raccontato dai nuovi dieci episodi. Siamo negli anni '90, durante la tempesta legata al naufragio del matrimonio tra Carlo e Diana, i Principi del Galles, e la parabola discendente che allora (e forse anche oggi) aveva raggiunto la monarchia inglese come istituzione agli occhi del popolo, per un mondo che aveva un disperato bisogno di andare avanti e un simbolo che forse era rimasto irrimediabilmente indietro. Come dice ad un certo punto Carlo alla madre Elisabetta II, avendo paura di ereditare un regno su cui potrà fare ben poco per salvarlo dalla caduta nell'abisso e nell'oblio. Allo stesso tempo la stagione ha una struttura mai così circolare e sempre attraverso una metafora, come andremo ad analizzare in questa nostra spiegazione del finale di The Crown 5.
Il Britannia
La quinta stagione di The Crown inizia e finisce col Britannia, lo yacht reale, ideato e varato dalla stessa Elisabetta da poco incoronata (una Claire Foy che ai fan fa sempre piacere rivedere, come accaduto nelle stagioni con protagonista Olivia Colman). Uno dei pochi elementi che, per ammissione della stessa "nuova" Elisabetta di Imelda Staunton, ha potuto creare da sola senza ereditarla da qualcuno in precedenza. Lo yacht dà oramai importanti segni di cedimento, tanto da essere messo in discussione il suo stesso senso di esistenza. Andrebbe restaurato con costi altissimi per il popolo e per i contribuenti, come simbolo imperituro della monarchia britannica, oppure dismesso per sempre? È una domanda che Elisabetta si trova a fare al nuovo Primo Ministro John Major (Johnny Lee Miller), sottolineando come non abbia mai avanzato richieste per ciò a cui teneva. Filippo e la famiglia reale ovviamente vorrebbero mantenerlo a tutti i costi, ma si ritroveranno a fine stagione a doverlo dismettere, capendo loro malgrado che la richiesta di addossarne le spese alle casse dello stato era oltremodo fuori luogo, in un periodo di crisi economica e soprattutto di ideali. Il Britannia si rivela anche la sede dell'incontro "clandestino" tra il Carlo di Dominic West e il Tony Blair (un altro Primo Ministro) di Bertie Carvel, durante la sua "vacanza" insieme alla nuova consorte Camilla Parker-Bowles (Olivia Williams). Sede e simbolo della definitiva scelta di Elisabetta di essere l'ultima a fare un viaggio a bordo prima che venga definitivamente mandato in pensione. Immagine con cui ci lascia la stagione, insieme alla Diana di Elizabeth Debicki che si trova su un altro yacht, quello degli Al-Fayed, e mancheranno quindi poche settimane alla sua tragica morte.
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La televisione e la BBC
L'altra grande metafora che attraversa tutta The Crown 5 è quella della televisione di servizio pubblico inglese, la BBC, corrispettivo della nostra RAI, che in quegli anni vive un periodo di profondo cambiamento ai vertici dirigenziali. Vertici che vogliono guardare al nuovo piuttosto che al vecchio e forse ossidato, scegliendo di trasmettere l'intervista esclusiva alla Principessa del Galles dopo la sua separazione da Carlo, in cui avrebbe sbugiardato la monarchia, piuttosto che un omaggio alla Regina, per ringraziarla di quanto fatto fino a quel momento nei suoi oltre 40 anni di regno. Proprio come lo storico tubo catodico del salotto di Buckingham Palace, a cui Elisabetta è affezionata, abituata come la vetusta Regina Madre a quell'unico canale, proprio la BBC, che ha sempre scandito le loro giornate a palazzo e le notizie del giorno. Ora però c'è un mondo che si sta facendo strada, tra i canali satellitari come Channel 4 e ITV, o ancora quello dedicato alle corse di cavalli, che potrebbe appassionare la Regina.
La visione contrapposta di vecchia e nuova dirigenza della BBC è incredibilmente speculare a quella di Elisabetta e Carlo, che si troveranno a scontrarsi più volte su questo durante la stagione. La televisione diviene anche il perfetto contrappasso della famiglia reale: se inizialmente era stata il megafono dell'incoronazione di Elisabetta (1953), fortemente voluta da Filippo, in una telecronaca della BBC, dell'amore tra Carlo e Diana, con il loro matrimonio trasmesso in tv con ascolti record (1981), così come anni prima quello tra la Principessa Margaret e il fotografo Antony Armstrong-Jones (1960), diviene in seguito lo specchio della loro frattura. Non solo la crisi della monarchia come istituzione e come simbolo (uno Stato lascia ufficialmente il Commonwealth senza tanti complimenti), ma anche dei matrimoni appena citati: Carlo e Diana tornano ad essere protagonisti in tv, ma con le rispettive interviste pubbliche rilasciate in momenti diversi, quasi come fossero state l'una la ripicca dell'altra. A proposito dei matrimoni reali, è attraverso il tribunale dei divorzi, in cui vengono trattati alla stregua di qualsiasi altra unione civile, che se ne mostra la profonda crisi: non solo Carlo e Diana, ma anche Anna e Mark Phillips, Andrea e Sarah Ferguson.
La carrozza
Dopo non poter più giocare a polo, il suo sport preferito, a causa di un incidente il Filippo attempato di Jonathan Pryce ritrova nuovo vigore ed energia grazie alla passione per le carrozze, imparando a restaurarle, curarle e portarle in giro insieme ai cavalli. Una passione che cerca di trasportare alla moglie del suo figlioccio, Penny Knatchbull (Natascha McElhone), rimasta senza la figlia di soli cinque anni, tragicamente scomparsa per un cancro. Una relazione la loro, mai esplicitata come vero e proprio tradimento nella serie, ma che rappresenta il rinvigorire della passione del Duca di Edimburgo, nonostante la differenza d'età o forse proprio per quella, poiché questa Elisabetta di The Crown 5 è invece stanca, provata, vorrebbe un po' di serenità e invece diviene pedina in balia degli eventi che le accadono intorno. I due coniugi reali, in un confronto-riassunto delle precedenti stagioni, esplicitano i così pochi interessi che hanno in comune insieme all'indole diametralmente opposta, quella di Filippo alla disperata ricerca di nuovi stimoli dovuti anche al suo ruolo di eterno sottomesso alla moglie, da sempre più incline ad abbassare la testa. Gli scossoni che la famiglia reale subisce negli anni '90 e quindi in questa quinta stagione sono perfettamente rappresentati dai viaggi in carrozza, pieni di trasalimenti, strade dissestate e cambi di rotta all'ultimo minuto. La carrozza che Filippo decide di ristrutturare piuttosto che dismetterla, per donarla a Penny e insegnarle a guidarla, per riuscire a trasmettere qualcosa come eredità, è una metafora simile al Britannia ma più sottesa, e alla fine risplenderà davvero a nuova vita. Non tutti i mezzi di trasporto, come i personaggi, come le persone nella vita reale, avranno la stessa sorte. Per questo aspettiamo la sesta ed ultima stagione di The Crown.