I fan di The Shield possono finalmente tornare a gioire: Shawn Ryan, l'ideatore della serie, torna sul piccolo schermo con un nuovo action drama.
La scena si trasferisce e dalla torrida costa ovest di Los Angeles, stavolta ci si ritrova fra le strade di Chicago, sulla costa est, dove Teresa Colvin (l'indimenticabile Jennifer Beals di Flashdance) è appena diventata il nuovo Sovrintendente capo della Polizia di Chicago e ha un solo scopo: abbattere il regno di corruzione istituito da Ronin Gibbons (Delroy Lindo), uno degli uomini più potenti e influenti all'interno dell'amministrazione comunale.
In quella che si prospetta una lunga battaglia contro il sistema corrotto, Teresa trova un valido alleato nel partner di un tempo, Jarek Wisocky (Jason Clarke, Tommy Caffee in Brotherhood), un detective di origine polacche, una sorta di leggenda della Omicidi a cui nessuno riesce a tenere il passo visti i modi duri: il suo ultimo partner Caleb Evers (Matt Lauria già apparso in Lipstick Jungle e High School Team - Friday Night Lights), però, sembra decisamente più determinato a dimostrare il proprio valore e accetta di lavorare insieme a Wisocky, malgrado i rischi e il caratteraccio dell'uomo.
Occasionalmente nel corso delle indagini si affiancheranno a Wisocky, anche la nipote del detective, Vonda Wisocky (Devin Kelley) e il suo partner Isaac Joiner (Todd Williams, In Plain Sight - Protezione testimoni): il padre della ragazza, nonché fratello di Jarek, era anche lui un poliziotto ed è stato ucciso in azione in circostanze poco chiare. Si scoprirà che è proprio lo spirito di vendetta nei confronti del fratello che spinge il detective Wisocky a scendere in campo per svelare al mondo cosa si nasconda sotto la superficie del sistema amministrativo di Chicago. Abbandonata una regia sincopata e frenetica che sembra muoversi da sopra le spalle dei protagonisti e archiviate le gang di una L.A. lasciata al degrado, Shawn Ryan non si separa però un tema che gli sta particolarmente a cuore: la corruzione nel mondo della polizia e della politica. Se in The Shield assistiamo alle vicende di una squadra di poliziotti corrotti che nonostante tutto cercano di fare il loro mestiere, in The Chicago Code ci vengono presentati agenti che vogliono sgominare lo spettro terribile di una corruzione che lascia affogare la città e i suoi abitanti.
Il detective Wisocky porta dentro di sé un po' di Vic Mackey, ricordandoci che il confine tra ciò che è giusto e ciò che è necessario può essere sottile quanto una corda di violino, mentre Teresa Colvin rievoca la granitica e integerrima Claudette Wyms.
Malgrado le somiglianze, si ha subito l'impressione di non essere di fronte a semplici cloni di personaggi storici, bensì a persone reali che, è vero, possono anche avere dei punti in comune, ma che di fronte a decisioni che possono cambiare destini e percorsi intraprendono scelte completamente differenti.
Ancora più che in The Shield, la città sembra acquisire un ruolo fondamentale, molto più di un semplice campo da gioco, ma quasi un personaggio aggiunto al cast: non è un caso infatti che Shawn Ryan sia cresciuto Rockwood, cittadina non lontana da Chicago. Si percepisce così, fin dalle prime battute del sovrintendente Colvin, che è l'amore nei confronti di questa città a muovere i personaggi e farla apparire come una mela marcia diventa più un'opera di denuncia che un atto di accusa fine a sé stesso.