Il finale di The Boys 4, in streaming dal 18 luglio, si è rivelato pericolosamente profetico: al punto che Prime Video ha cambiato il titolo dell'episodio, rinunciando all'originale Assassination Run, e precedendo la puntata con un avviso che mette in chiaro come i fatti raccontati non siano ispirati a eventi reali. Nell'ultima puntata della quarta stagione di The Boys si mette infatti in scena l'attentato al Presidente degli Stati Uniti, per sostituirlo con la Supes sotto copertura Victoria Neuman (Claudia Doumit). Incredibilmente, pochi giorni prima, il 14 luglio, c'è stato un vero attentato a Donald Trump.
Vediamo infatti Patriota (Antony Starr) sempre più machiavellica dal punto di vista della strategia politica e comunicativa, grazie soprattutto all'aiuto di Sister Sage (Susan Heyward), che ha come superpotere proprio l'intelligenza. Dal lato dei Boys di Butcher (Karl Urban) invece la situazione è sempre più difficile. Un aiuto inaspettato viene però da A-Train (Jessie Usher), che si ribella alla linea sempre più folle del capo dei Sette.
Abisso (Chace Crawford) invece non riesce a sottrarsi all'influenza di Patriota. I due attori nella realtà sono molto più sorridenti e simpatici rispetto ai loro personaggi: nella nostra intervista ci hanno parlato di come la serie di Eric Kripke si giochi sapientemente con la zona grigia delle cose. E di come il potere possa creare dipendenza.
The Boys 4: intervista a Chace Crawford e Jessie Usher
Butcher dice che la popolarità è potere. Di che tipo? Per Jessie Usher: "La popolarità ti dà influenza, è questo a cui si riferisce. Più le persone ti conoscono e ascoltano la tua voce, soprattutto quelle a cui piaci, più le puoi condizionare. La serie parla spesso di questo potere della celebrità. Questo è il dramma interiore di Patriota. Si preoccupa di essere popolare per essere amato e adorato dai fan, perché capisce che in questo modo controlla chi è sotto di lui. È una cosa trasversale: è una cosa che succede anche al liceo. I ragazzi popolari decidevano cosa fosse cool. Erano conosciuti e quindi quello che dicevano diventava fico".
L'autopromozione e il self branding però possono portare al Lato Oscuro. Come si riesce a non farsi prendere troppo la mano? Secondo Chace Crawford: "Come attori siamo esposti a questo aspetto e rischi di diventare egocentrico ed egoista. Diventa un lusso e senti di dover sempre piacere alle persone. Finisci per metterti sempre in mostra. Instagram e i social ti fanno pensare di essere speciale e può essere mentalmente corrosivo. È la grande capacità di Kripke e della serie parlare di questi problemi attraverso i supereroi. Lo fa dall'inizio ed è questo che rende la serie così attuale".
Chi è il vero cattivo di The Boys?
Potremmo dire che il razzismo e la mascolinità tossica siano due dei villain di The Boys. Una serie come questa, che tratta questi argomenti e infatti è arrivata a essere quasi profetica, può aiutare il dibattito pubblico? Per Usher sì: "Penso sia interessante vedere questi due personaggi così coinvolti nella loro storia e dalla loro vita da non riuscire a vedere il resto. Grazie a loro la serie diventa una gara a chi ce l'ha più grosso. Sono in cima alla catena e si preoccupano di cose insignificanti. Perché hanno un punto di vista egocentrico. E purtroppo la loro incapacità di vedere oltre influenza la vita di moltissime persone. Purtroppo la serie riflette ciò che succede nel mondo reale e le persone al potere. Persone popolari, famose e ricche, con potere politico si comportano così continuamente. La serie fa un grande lavoro nel raccontare e questo, mostrando quanto possa essere stupido. E quanto però questo possa avere conseguenze sugli altri, che se ne rendano conto o no".
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I Supes sono eroi o villain?
Il potere, e in questo caso i superpoteri, cambiano le persone o semplicemente rivelano la loro vera natura? Crawford: "Entrambe le cose. Il potere cambia le persone: quando lo assaggi ne vuoi di più. Può rivelare un lato oscuro. Manipolare le persone diventa una forte tentazione, come per Patriota. Per questi personaggi è così: i superpoteri e il potere politico li corrompono. La natura umana è così".
A-Train e Abisso sono più eroi o villain? E se sono i cattivi, cosa li rende tali? Sempre Crawford: "È interessante perché la nostra serie gioca con la zona grigia. C'è la mascolinità tossica. Abisso e anche Patriota si sentono incompresi. Abisso è una persona fragile. Non pensano di fare nulla di sbagliato. Pensano di avere il diritto di comportarsi così. Patriota ha nascosto la sua insicurezza, quando esplode il suo bisogno ti attenzione si manifesta in modi diversi. Nella serie esploriamo quest'area grigia".
Per Usher invece: "A-Train è corrotto, ma penso che creda ancora di essere un supereroe. A prescindere che faccia qualcosa di giusto o sbagliato, pensa di farlo con le giuste intenzioni, pensando di essere il male minore. Penso sia così corrotto che la sua percezione della realtà è completamente sballata. Non vede più il quadro generale e questo può essere molto pericoloso. Spero che un giorno se ne renda conto".
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Vedremo mai il musical di The Boys?
The Boys è pieno di scene musicali. Nella quarta stagione abbiamo avuto anche un numero di pattinaggio sul ghiaccio. Se si facesse il musical di The Boys, che cosa vorrebbero fare gli attori? Crawford non ha dubbi: "Abisso avrebbe un numero di nuoto sincronizzato! Sarebbe bello. Direttamente da La Sirenetta. In fondo al mar! Mi toccherei i capelli, come una sirena!". Usher invece: "Se facessimo il musical di The Boys penso che A-Train potrebbe avere una canzone sentimentale. Si è costruito questo muro, non fa capire agli altri cosa pensa e prova. Sarebbe bello se cantasse una ballad al piano! Solo lui e il piano. Black Noir potrebbe suonare la melodia".