Ci sono anche le opere di tre artisti italiani - Matteo Morelli, i gemelli Van Orton e Alessandro Pautasso - alla The Big Bang Theory Exbition, mostra ispirata a Sheldon & Co. allestita in occasione del Fuori Salone della Games Week a Milano. Resta solo pochi giorni - fino al 23 ottobre presso lo spazio Energolab di Milano dalle 10 alle 19 - a cui si aggiunge una serata - il 22 ottobre alle 20 e alle 22 al cinema Apollo - di proiezioni in anteprima dei primi due episodi dell'ottava stagione della sitcom di Warner che approderà in televisione sul canale premium Joi il prossimo 8 gennaio.
Una mostra pop che ha fatto il giro del mondo, invitando gli artisti di ciascuna nazione ospite a unirsi ai colleghi internazionali con le proprie opere ispirate ai personaggi e alle loro idiosincrasie: c'è la Penny supereroina, lo Sheldon hipster tutto tatuato e quello che si stampa la L di Loser sulla fronte, c'è tutto il gruppo riunito immancabilmente nel salotto di Leonard e di Sheldon per cena e i quattro geek nello spazio. Ogni tecnica e ogni soggetto è lecito, basta che evochi i quattro scienziati e le compagne in tutta la loro originalità.
Made in Italy
I tre artisti italiani menzionati sono in realtà quattro: il graphic designer Alessandro Pautasso (alias Kaneda) - che ama ritrarre i divi del passato (ha scelto come soggetto Penny appunto perché "la vera diva di The Big Bang Theory") -, gli amanti della cultura anni 80 Van Orton - due gemelli che hanno scelto il nome d'arte ispirandosi al personaggio di Michael Douglas in The Game - Nessuna regola e che per il loro contributo alla mostra si sono ispirati alla premiere della terza stagione La fluttuazione dell'apriscatole elettrico - e l'illustratore, bibliofilo (colleziona e restaura libri antichi) e grande estimatore del fumetto britannico satirico di primo 800 Matteo Morelli. Presente al vernissage, ha spiegato come si è guadagnato un posto nella mostra: "Ho un sito internet che fa parte di una piattaforma di artisti e grazie a questo sono stato contattato da Wade Buchanan, il curatore americano della exhibition. Mi ha chiesto di eseguire un'opera ispirata a The Big Bang Theory e io ho accettato perché mi permetteva di unire due passioni che non pensavo di poter mettere insieme. Adro la serie, infatti ho seguito, appassionandomi, soprattutto le prime stagioni poi, causa tanti viaggi e impegni, non ho potuto essere altrettanto assiduo nella visione, ma continua a piacermi tantissimo".
Tanta libertà creativa e una sola regola, ispirarsi alla serie, giusto?
Matteo Morelli: Sì, mi hanno dato carta bianca - da soggetto, a tema, a contenuti: l'ispirazione della mia opera deriva in parte dalla sigla, e da lì ho inserito quasi tutti gli elementi scientifici della serie, da matematica a geometria a fisica e astronomia, prendendoli da libri antichi del 700 e dell'800 e corredandoli con disegni miei. Ho fatto in modo che fosse difficile distinguere cosa è originale e cosa no e mi piace che resti un segreto.
Quanto ci è voluto?
Un bel po'. La parte più impegnativa è stata reperire e scegliere i materiali da inserire, un lavoro di ricerca piuttosto lungo. In questo quadro ci sono una ventina di disegni scelti da libri antichi dalle incisioni spettacolari che spesso finiscono dimenticati nelle biblioteche. Io li restauro e digitalizzo donando loro nuova vita. Per creare l'ufo rappresentato nel quadro ho unito vari elementi grafici: quello di una cupola bizantina cui ho attaccato a una lente di un trattato di ottica, mentre le quattro lucette sono i diamanti di una corona e infine ho aggiunto un fondo di bottiglia. Il risultato è molto omogeneo.
Altre ispirazioni?
L'orso che vedi è preso da un libro francese di metà 800: per non riprodurlo tale e quale ho inserito la testa di un pesce al posto di quella dell'animale, volevo che ricordasse le illustrazioni fantascientifiche dei B movie degli anni Cinquanta e quindi fosse in tema con le passioni dei personaggi della serie. La mano indica Pasadena, la città dove vivono Sheldon e gli altri, e nella mongolfiera-cervello si possono vedere i protagonisti, mentre a terra Penny grida loro "Hey!" perché è rimasta giù e si sente esclusa.
Sei un fan di The Big Bang Theory: confessa, è la tua serie preferita?
La adoro, ma a dir la verità la mia serie preferita è piuttosto sconosciuta: è Flight of the Conchords. Amavo la sua impronta ironica e surreale e il personaggio del manager fallito che fa tutto per farsi odiare. E poi c'era la mitica attrice interprete di Xena, Lucy Lawless, irresistibile.
Siamo certi che anche l'ingegnere senza dottorato più geek del mondo, Howard Wolowitz - come l'artista Morelli - sarà d'accordo con quest'ultima affermazione.