The Big Bang Theory si conclude dopo 12 stagioni e quasi 280 episodi ed è impossibile non far trapelare nella recensione del finale di serie di The Big Bang Theory 12 un po' di malinconia per l'addio a una delle sitcom di maggior successo degli ultimi anni, avvenuto in particolare con un ciclo di puntate non privo di passaggi a vuoto che, per la gioia degli spettatori, vengono però messi in secondo piano da un doppio episodio finale davvero emozionante e convincente.
Per oltre un decennio si sono seguite le disavventure di Sheldon, l'ormai iconico personaggio interpretato da Jim Parsons, della bella e un po' svampita Penny e degli amici dello scienziato, seguendone amori, problemi sul lavoro, difficoltà a rapportarsi con una società e la passione per i fumetti, Star Trek, Star Wars e, ovviamente, la scienza.
The Big Bang Theory, che ha regalato grandi successi al network CBS, nel corso della sua permanenza sugli schermi, ha conquistato ben 52 nomination agli Emmy e ha dato vita allo spinoff-prequel Young Sheldon, gettando sicuramente le basi con il proprio successo per altri progetti e lasciando aperta la porta per un possibile ritorno di Sheldon Cooper e degli altri personaggi principali. L'ultima stagione ha pagato un po' la stanchezza di una formula che si è rinnovata senza troppi scossoni, puntando maggiormente alle emozioni rispetto alle sorprese usate solo per tenere alta l'attenzione, non evitando nemmeno in più passaggi stereotipi che avrebbero forse potuto essere gestiti meglio in una realtà televisiva che si è proposta quasi come una versione geek e nerd di Friends, diventando un appuntamento fisso nelle serate di milioni di spettatori di tutto il mondo che si sono appassionati ai racconti di questo gruppo di amici che si è ampliato introducendo personaggi in grado di far evolvere e maturare le figure centrali di Sheldon e Leonard, ruoli affidati a Parsons e Johnny Galecki, e di Penny.
La stagione di addio si conclude in bellezza
La dodicesima stagione di The Big Bang Theory prende il via dall'inizio della luna di miele di Amy (Mayim Bialik) e Sheldon (Jim Parsons), situazione non priva di qualche problema per la coppia di sposi a causa dell'abitudine dello scienziato di pianificare ogni aspetto della propria vita. Leonard (Johnny Galecki) e Penny (Kaley Cuoco) si sono invece ritrovati a confrontarsi con i coniugi Fowler, riflettendo così sulla propria relazione. Stuart (Kevin Sussman) e Denise (Lauren Lapkus) decidono di iniziare a frequentarsi seriamente, mentre Raj (Kunal Nayyar) comincia a sentire la pressione causata dall'essere rimasto l'unico single del suo gruppo di amici e decide di accettare la proposta di un appuntamento combinato dal padre, conoscendo così Anu (Rati Gupta). Howard (Simon Helberg) e Bernadette (Melissa Rauch) devono poi fare i conti con un nuovo vicino, la stanchezza suscitata dal doversi occupare dei figli e del lavoro, e la complicata gestione dei propri amici.
La colonna portante della trama delle puntate è inoltre un'importante scoperta compiuta da Sheldon e Amy che devono affrontare la rivalità di alcuni colleghi, pregiudizi da parte dei superiori, una difficoltà evidente nel relazionarsi con il prossimo e il possibile infrangersi di tutti i loro sogni di gloria nel mondo scientifico.
Leonard, nel frattempo, si confronta con il proprio desiderio di paternità: Penny gli rivela che non vuole avere figli poco prima che gli venga fatta una proposta che potrebbe mettere in crisi il suo matrimonio.
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Una conclusione fedele all'inizio
Considerando che ci si trovava di fronte a un'ultima stagione permane un po' di delusione nell'assistere al modo in cui lo show creato da Chuck Lorre e Bill Prady si è avvicinato all'epilogo della storia che, per fortuna, ritorna all'atmosfera delle origini lasciando soddisfatti e alimentando le ipotesi di un possibile ritorno in futuro della sitcom. Le ultime due puntate, The Change Constant e The Stockholm Syndrome, non hanno cercato di sorprendere i propri spettatori fedeli, continuando in modo organico la storia della rincorsa al premio Nobel, svelando in che modo tutti i personaggi reagiscono alla possibile svolta nella vita di tutti, dando spazio anche ad alcuni cambiamenti che mandano in crisi il protagonista, così legato alle sue abitudini, tra ascensori finalmente funzionanti e cambiamenti di look. Penny riprende un ruolo centrale e quasi materno nei confronti del suo amico, mentre Leonard si mantiene una costante, anche dal punto di vista comico.
Uno degli elementi più apprezzabili dell'epilogo di The Big Bang Theory è la capacità degli autori di far riflettere sull'evoluzione dei protagonisti avvenuta nel corso della serie, in particolare sfruttando un dialogo ben costruito e sviluppato tra Sheldon e Penny e un divertente scambio di ricordi tra Leonard, Raj e Amy. Gli ultimi ventiquattro minuti celebrano il legame tra i protagonisti e introducono un altro cambiamento, piuttosto prevedibile considerando la prima metà della stagione, enfatizzando l'importanza dell'amicizia con un discorso memorabile, seppur prevedibilmente ricco di buoni sentimenti, e un'ultima inquadratura sulle note del tema musicale della serie che sembra quasi un arrivederci più che un addio.
L'epilogo non punta su momenti che sorprendono i fan e, in un panorama televisivo così competitivo e ricco di proposte, è piacevole scoprire che i creatori hanno voluto mantenersi fino all'ultimo fedeli alla natura alla base di The Big Bang Theory sottolineando il valore della famiglia composta dai propri amici, le persone che sanno accettare difetti e pregi per scelta e non per obblighi di sangue.
Un'evoluzione personale che lascia il segno
Il team di autori guidati da Chuck Lorre e Bill Prady, nel corso di questi dodici anni, hanno accompagnato i protagonisti nell'età adulta dopo aver inserito nella trama dei personaggi femminili dotati in egual misura di realismo e stranezze, conducendoli alle nozze e alle gioie e dolori dell'essere genitori con la giusta dose di ironia e cuore. Jim Parsons, aiutato dalla bravura degli altri membri del cast, ha sostenuto la struttura della serie con grande intelligenza e talento: il suo Sheldon ha saputo rinnovarsi rimanendo sempre se stesso, lati negativi compresi, e ha trovato modo di far emergere le proprie emozioni nonostante una corazza che, all'esordio della sitcom, sembrava impenetrabile. Gli spettatori, come i suoi amici e coinquilini, hanno imparato passo dopo passo a individuarne i lati più sensibili e le debolezze, e l'attore non ha mai forzato la sua interpretazione, delineando la figura di uno scienziato costruito sugli stereotipi ma reso umano, adorabile ed esilarante grazie alle sfumature che gli ha donato proprio la star del piccolo schermo.
La coppia composta da Galecki e Cuoco ha saputo equilibrare la "follia" geniale di Sheldon fin dalle prime puntate e il feeling che si è stabilito immediatamente nel trio ha poi permesso la graduale introduzione di altri personaggi che hanno arricchito il mondo di The Big Bang Theory e ampliato i punti di vista sugli eventi portati in scena, rendendo poi la narrazione ancora più accattivante e coinvolgente grazie all'uso di numerose guest star che hanno impreziosito anche la stagione dell'addio, in cui c'è stato spazio per un epico torneo "segreto" che ha messo a rischio amicizie e persino matrimoni pur di ottenere un invito esclusivo, e la puntata finale in cui si è realizzato uno dei sogni di Raj, senza nemmeno dimenticare la favolosa performance di Kathy Bates che ha regalato alcune delle scene memorabili degli ultimi ventiquattro episodi.
Mayim Bialik, Melissa Rauch, Simon Helberg e Kunal Nayyar sono stati assolutamente essenziali per mantenere viva l'attenzione degli spettatori così a lungo e ampliare la gamma di tematiche ed emozioni portate sullo schermo, ritagliandosi anche nei quaranta minuti di addio un proprio spazio in cui ribadire che i loro personaggi sono solo sulla carta secondari, avendo compiuto un percorso in grado di renderli protagonisti in più casi in modo indipendente dal resto della narrazione.
The Big Bang Theory saluta così i fan, che difficilmente non crederanno ci sia la possibilità di un revival tra qualche anno, con un ultimo monologo che diverte e fa scendere qualche lacrima, senza privarli per l'ultima volta di aver assistito a ninne nanne "feline", bazinga in vasche per bambini piene di palline colorate, ritorni al bar dove lavorava Penny, battute sarcastiche e tanto affetto per un gruppo di amici in grado di insegnare ed essere presenti nei momenti di gioia e in quelli più dolorosi.
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Conclusioni
La recensione del finale di serie di The Big Bang Theory 12 non può ignorare la presenza di alcune puntate apparentemente "riempitive" che non aggiungono molto alla narrazione generale, tuttavia l'epilogo della sitcom riesce a centrare il proprio obiettivo e colpire al cuore i fan che da dodici anni seguono la vita di Sheldon e dei suoi amici. L'evoluzione personale dei personaggi li ha portati naturalmente a vivere esperienze professionali e personali progressivamente sempre più mature e significative, sfruttando il senso dell'umorismo ricco di sarcasmo per celebrare con grande forza l'importanza dell'amicizia, sentimento in grado di cambiare totalmente la vita di chi la fortuna di poter contare sul sostegno di chi sa riconoscere il valore delle persone che fanno parte della propria esistenza andando oltre difetti, comportamenti sopra le righe e abitudini quasi ossessive. Lo scienziato portato in tv da Jim Parsons fa un ultimo regalo ai propri fan con un monologo emozionante e sincero, una degna e rispettosa conclusione per una delle sitcom che ha scritto pagine importanti della storia della televisione contemporanea.
Perché ci piace
- La scelta di non allontanarsi nemmeno sul finale dalla formula che ha portato al successo la sitcom.
- La bravura del cast che ha dato vita a personaggi memorabili e già iconici.
- L'ottimo equilibrio tra umorismo e riflessioni sociali.
- L'evoluzione dei personaggi che sono arrivati alla vera età adulta tra ostacoli e problemi di ogni tipo.
- La presenza di guest star che hanno regalato scene cult.
Cosa non va
- L'ultima stagione non ha mantenuto alta la qualità dall'inizio alla fine.
- Gli stereotipi alle volte perdono il loro effetto comico.
- Il finale non sorprende, risultando piuttosto prevedibile.
- Alcuni personaggi secondari sono stati messi in ombra nelle puntate conclusive.