That Christmas, la recensione: un racconto corale ben pensato, ma forse non del tutto compiuto

Richard Curtis debutta nel mondo dell'animazione al fianco del regista Simon Otto, costruendo il suo solito racconto corale in modo funzionale ed elegante. Tuttavia, manca un po' di cuore. Su Netflix.

Una scena di That Christmas

È difficile pensare ad un autore che ha influenzato più di Richard Curtis la commedia e la commedia romantica britannica moderna, ecco perché quando esce un nuovo film (che sia da regista, produttore o sceneggiatore) della firma dietro Quattro matrimoni e un funerale, Il diario di Bridget Jones, Notting Hill, Love Actually - L'amore davvero e I Love Radio Rock non può che sorgere un più che giustificato interesse.

That Christmas Babbo Natale
Babbo Natale in That Christmas.

Nel caso di cui stiamo per parlarvi c'è anche qualche altro motivo in più, visto che si tratta del debutto per l'autore nel mondo dell'animazione, in collaborazione con l'invece navigato Simon Otto, con un adattamento della sua trilogia di libri per bambini dal titolo uguale a quello del film, That Christmas.

La notte di Natale come evento catalizzatore di una narrazione corale che intreccia varie vicende pescate da Curtis da vari racconti di amici e conoscenti e che, nel loro intrecciarsi, segnalano quali sono le cose veramente importanti che la festività ha la capacità di risvegliare nelle persone. Un racconto epico sulle relazioni, alla maniera tipica dell'autore, ma che stavolta pensa anche a misura del bambino contemporaneo. Impresa tutt'altro che facile.

That Christmas: un viaggio a Wellington, Inghilterra

That Christmas Protagonisti
Le gemelle migliori di Wellington.

L'ambientazione in cui si svolgono tutte le storie di That Christmas è quella della cittadina costiera di Wellington, in Inghilterra, e il voiceover che ci introduce alla narrazione è proprio quello di Babbo Natale. Come una sorta di onnisciente deus ex machina, è proprio lui a raccontare la storia, anzi, le storie e i protagonisti allo spettatore.

Innanzitutto c'è Danny, un bambino appena arrivato in loco con la madre single, infermiera e super indaffarata, che vorrebbe solo passare il Natale col papà. Danny, a cui piace moltissimo Sam, la gemella geniale di Charlie, che invece relegata al ruolo della cattiva di turno, anche se è quella pronta a dare sempre forza alla sorella, che spesso va in ansia, tipo come le è capitato alla recita scolastica diretta da Eve, la più grande di una nidiata che dovrà passare le feste senza i rispettivi genitori. Oltre loro c'è un guardiano del faro e una professoressa dall'aria integerrima.

That Christmas Una Scena
Danny e Sam in una scena di That Christmas.

Una moltitudine di personaggi, un villaggio e una tempesta di neve che arriva a distruggere i piani di tutti, isolandoli l'uno dall'altro e creando degli ostacoli tali che lo stesso Babbo Natale farà fatica a compiere il suo annuale compito. Si sa però che, specialmente in letteratura, il ruolo delle tempeste non è solamente negativo, anzi, spesso il loro passaggio si rivela spesso il più rivelatorio tra tutti.

Una grande impalcatura, ma con poca verve

That Christmas Personaggi
Eve e la sua banda.

L'idea di Richard Curtis con That Christmas è molto ambiziosa, perché, nonostante il punto di partenza rientri esattamente nella sua comfort zone (che è la più classica geografia dei sentimenti, a metà tra ironia e malinconia, sognante ed elettrico), ma declinata sul versante natalizio, l'autore si prefigge come scopo quello di parlare a generazioni lontane da lui e di usare le festività come una sorta di grande Macguffin.

In questo senso raccontare tutto secondo il punto di vista di Babbo Natale sembra quasi provocatorio, perché di fatto egli rappresenta l'agente dell'evento / snodo in cui passano tutti i fili delle trame. Il senso del film non è il Natale, ma tutto quello che si muove in sua funzione. Ecco allora a cosa serve la tempesta: ha il compito fondamentale di rivelare le persone e i loro passati, in modo da permettere una connessione reale tra loro, che è poi, il vero scopo delle feste.

That Christmas
Le cene di Natale.

Il lavoro di scrittura che fa That Christmas è sottile, ma riesce a creare un'impalcatura estremamente funzionale. Il resto lo fanno le storie, che sono storie di vita normale, quotidiane, senza mai essere drammatiche o sdolcinate, perfettamente inquadrate dall'atmosfera e dalla regia di Otto, cangiante e funzionale. Quello che manca alla pellicola è però un po' di verve, soprattutto per quanto riguarda il contenuto morale, che alla fine è messo in scena nel modo più basilare e semplice ci sia, e mirato interamente alla restituzione di un senso di comunità. Un antidoto contro la solitudine. Una manciata di sentimento in più però non avrebbe certo guastato.

Conclusioni

Su Netflix c'è That Christmas, il debutto nel mondo dell'animazione per Richard Curtis, che adatta la sua trilogia di racconti per il film diretto da Simon Otto. Si tratta della solita narrazione corale in cui l'epica è usata per raccontare le vite quotidiane. Manca però paradossalmente un po' di sentimento e le modalità con cui arriva il messaggio morale, importante, sono molto basilari e, peggio, sgamate troppo presto.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • L'impalcatura è intelligente e funzionale.
  • L'uso del Natale e della tempesta.
  • Un paio di personaggi sono molto profondi.

Cosa non va

  • Manca un po' di verve e di sentimento.
  • Il messaggio morale arriva in modo banale.