Ted 2: l'orso è tornato e lo show stavolta è tutto suo

Il ritorno dell'orsacchiotto irriverente creato da Seth MacFarlane. Più scorretto e sboccato che mai, conserva la passione per gli scherzi idioti, le droghe leggere e le pin up, meglio se bionde... E ora vuole anche un figlio, ma prima deve dimostrare di essere una persona e non solo un giocattolo.

Quale modo migliore per Seth MacFarlane di riprendersi dall'imprevista batosta di Un milione di modi per morire nel West che riportare sullo schermo il personaggio grazie al quale ha conquistato a sorpresa la popolarità e i botteghini di mezzo mondo? Il creatore de I Griffin infatti solo tre anni fa ha letteralmente fatto centro sdoganando anche al cinema la sua comicità fatta di sarcasmo e irriverenza all'insegna del politically incorrect, grazie all'irresistibile orsacchiotto Ted.

Ted 2: Ted pronto per le sue nozze in una scena del film
Ted 2: Ted pronto per le sue nozze in una scena del film

Un'idea geniale quella del teddy bear, simbolo di purezza e innocenza per antonomasia, che per magia prende vita, e nonostante sia un tenero peluche si rivela il più arrapato, scorretto e strafattone dei fancazzisti, con uno spiccato orientamento nerd e una predilezione per la sottocultura trash e pop fatta di cinema e serie TV cult. E per di più, il ragazzino che gli ha dato la vita, "Marky" Mark Wahlberg diventa da grande non solo il suo migliore amico ma anche il degno compagno di merende, festini, bevute e quant'altro di politicamente scorretto ci sia da fare in giro. La classica coppia di adorabili sfigati col quale non vedresti l'ora di cazzeggiare.

One Ted show

Ted 2: Ted al computer
Ted 2: Ted al computer

Si capisce sin da subito che questo numero due, a differenza del primo capitolo, sarà un vero e proprio one man... anzi one Ted show: la lunga scena che accompagna i titoli di testa (e che invero non lasciava ben sperare, della serie "Oddio m'hanno istituzionalizzato l'orso!"), dove il nostro teddy bear balla in stile avanspettacolo con cilindro e bastone contornato di ballerine, fa appunto un po' preoccupare, così palesemente fuori contesto e per niente in sintonia con lo spirito dissacrante del Ted che conosciamo. Salvo poi renderci conto che è stata messa lì simbolicamente per avvertirci che il protagonista assoluto di Ted 2 non è più John Bennet come nel primo episodio, ma proprio il nostro orso che ne frattempo è diventato una superstar. E che fortunatamente ricomincia immediatamente dopo la sigla a farsi di erba dal bong, sbevazzare, fare scherzi idioti e straparlare, allegramente anarchico, bighellone e scorrettissimo come ce lo ricordavamo. Per cui state sereni, Ted is back, e lo show è tutto suo.

L'importanza di essere Ted

Ted 2: ted a letto con la sexy mogliettina interpretata da Jessica Barth
Ted 2: ted a letto con la sexy mogliettina interpretata da Jessica Barth

Il primo film raccontava in fondo la classica storia di un'amicizia tra due bambinoni che non vogliono crescere e di quello che succede quando uno dei due s'innamora e decide di provarci, e aveva la necessità oltretutto di introdurre i personaggi e renderli credibili (per quanto possa essere credibile come terzo incomodo un orso di peluche fissato col sesso e le droghe leggere); qui l'attenzione si sposta quasi esclusivamente su Ted, e sapendo bene chi abbiamo di fronte, per compensare la mancanza di effetto sorpresa si rincara la dose e il film parte benissimo, con una serie di gag ancora più estreme e irriverenti, dialoghi sboccatissimi e momenti irresistibili compresi due camei di Liam Neeson e Tom Brady. Una serie di riusciti momenti slapstick e una serie di battute scorrette e divertenti però alla lunga non bastano a fare un film, per cui occorre una storia, e anche in questo caso la premessa non è male. Ted si sposa con l'esplosiva cassiera Tami-Lynn e vorrebbe anche un figlio, ma per averlo deve dimostrare di essere una persona a tutti gli effetti e non un oggetto, e lo Stato che fino ad allora aveva ignorato il problema decide che l'orsacchiotto nonostante tutto è un "bene" e non un essere umano. Bel dilemma, etico, legale ed esistenziale.

Ted 2: Amanda Seyfried insieme a Ted e Mark Wahlberg in un'immagine della commedia
Ted 2: Amanda Seyfried insieme a Ted e Mark Wahlberg in un'immagine della commedia

Una nuova rimbombamica

L'orso ruba alla grande la scena al suo amico, per cui non importa quasi a nessuno della sorte di Marky Mark e della sua love story con Amanda Seyfried, autoironica e solare, bellissima nonostante la somiglianza con Gollum...(sic!): i due danno vita ad un risvolto romantico telefonato e senza sussulti, ma siamo contenti che John abbia trovato finalmente qualcuna a cui piace farsi di erba dopo aver tribolato con la bacchettona Mila Kunis. Sicuramente le assocerà una suoneria del cellulare diversa dalla marcia imperiale di Star Wars (sfido qualunque nerd patentato a non essersi ribaltato sulla poltrona durante la suddetta scena nel primo film: "Is that my ringtone? Because it sounds negative..."). Dopo una prima parte scoppiettante e una premessa interessante, il film a lungo andare si sgonfia un po' e fatica ad arrivare in fondo, la narrazione si limita a tanti momenti inutili tirati via tra una gag e l'altra diventando infine un po' ripetitivo. Anche il rapimento di Ted da parte del fanatico Donny è un po' una copia del primo film e denota una certa carenza di idee e un po' di stanchezza che affiora in regia.

Nerd di tutto il mondo unitevi!

Ted 2: l'orsacchiotto Ted e Mark Wahlberg scrutano nel frigo in una scena del film
Ted 2: l'orsacchiotto Ted e Mark Wahlberg scrutano nel frigo in una scena del film

Potrebbe risollevare un po' le sorti il rissone finale al Comic-Con con i cosplayers impegnati in una scazzottata alla Bud Spencer e Terence Hill. Speaking of Comic-Con, un altro aspetto del film che farà contenti i fan è quello di cavalcare la passione per il mondo nerd già introdotta nel primo capitolo, santificando una (sotto)cultura pop che non può più considerarsi di tale ma che oggi identifica l'audience di riferimento per ogni prodotto che si possa definire mainstream. Il tutto sublimato dal ritorno di Sam J. Jones aka Flash Gordon che ricompare come gran maestro di cerimonie. In ogni caso, la gazzarra finale al Comic-Con poteva fare la differenza, una situazione con un potenziale enorme ma non sfruttato appieno. Discorso che vale un po' per l'intero film in effetti: un secondo capitolo pieno di battute riuscite e gag memorabili che riesce a far ridere quando vuole, ma tra una gag e l'altra si non riesce ad imbastire una storia che riesca anche ad emozionare come succedeva nel precedente. E si rimane con in bocca il sapore di un'occasione (parzialmente) sprecata.

Movieplayer.it

3.0/5