Supersex e la parabola del supereroe di Alessandro Borghi e Rocco Siffredi

In Supersex su Netflix Alessandro Borghi è Rocco Siffredi e la sua vita viene raccontata come l'origin story di un supereroe. Ne parliamo nel nostro approfondimento.

Supersex e la parabola del supereroe di Alessandro Borghi e Rocco Siffredi

Supersex è (senza doppi sensi e giochi di parole) sulla bocca di tutti, com'era prevedibile. La serie Netflix prodotta e diretta nei primi episodi da Matteo Rovere e creata e scritta da Francesca Manieri ha fatto parlare di sé fin dal primo annuncio per via del soggetto: raccontare la vita, e non solo nel porno, di Rocco Siffredi uno dei nostri rappresentanti del genere esportato anche all'estero. Se la serie non ci ha convinto in toto, come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione, un aspetto che ci ha sicuramente colpito è la chiave di lettura scelta dagli autori che strizza l'occhio all'attualità: i supereroi.

Supersex

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Supersex: Alessandro Borghi è Rocco Siffredi sul set

Viviamo nell'epoca storica più florida per i cinecomic, riscoperti come genere cinematografico e innalzati rispetto all'opinione di un tempo da B-Movie, grazie al lavoro dell'oramai defunto DC Extendend Universe e soprattutto del Marvel Cinematic Universe, che sta paradossalmente vivendo un periodo di saturazione e di crisi. Non ci sembra quindi un caso che Francesca Manieri abbia scelto questo punto di vista e questa parabola per raccontare la storia della trasformazione di Rocco Tano (all'anagrafe) in Rocco Siffredi (nome d'arte dal personaggio di Alain Delon in Borsalino). Un'origin story vera e propria, come ogni supereroe che si rispetti, che inizia dall'infanzia e dall'essere bullizzato dai compagni mentre viene protetto dal fratellastro Tommaso, di vari anni più grande, che sarà destinato a diventare il suo migliore amico e anche il suo peggior nemico, proprio come da manuale. Sarà lui ad "iniziarlo" al sesso mentre il bambino spia lui e Lucia, la ragazza più ambita di Ortona, in Abruzzo, di dov'è originario Rocco, nonostante sia considerata in paese "una poco di buono". C'è anche quindi la donna che condiziona tutta la sua vita insieme alla madre Carmela, proprio come un supereroe.

Superpotere

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Saul Nanni interpreta un giovane Rocco Siffredi in Supersex

Il superpotere, quello del sesso che diventerà quello del porno, per Rocco arriva attraverso la rivista hard che dà il titolo alla serie, Supersex, e gli cade dal cielo (un camionista lo getta dal finestrino mentre lui cammina per strada, rischiando quasi di investirlo). Nel raccoglierlo e iniziare a toccarsi, scopre la potenza della propria "dinamite tra le gambe", di un animale da svegliare e far uscire allo scoperto, non potendo più tornare indietro. Un potere che userà su tutte le persone della sua vita, per il quale verrà ostracizzato e allo stesso tempo osannato - proprio come tutti i supereroi più celebri - e che lo costringerà a guardarsi dentro e mettersi in discussione, come uomo e come amante. Cercare il sesso, cercare l'amore, cercare di placare questa fame insaziabile, cercare risposte nelle persone della sua vita che l'hanno resa tale. Il suo pene - leggenda vuole - si allungherà addirittura a furia "di tirare il cazzo" un gioco tra i ragazzi del paese: che superpotere!

Supereroi

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Supersex: Alessandro Borghi è Rocco Siffredi sul set

Un po' per caso un po' per diletto Alessandro Borghi e Jasmine Trinca avevano già recitato insieme in Supereroi (guarda un po' il titolo), il film di Paolo Genovese che voleva raccontare le fasi di una storia d'amore nel corso di svariati anni andando continuamente avanti ed indietro nel tempo. Lì Trinca interpreta una fumettista e Borghi un fisico, due mondi che collidono per ricordarci che i veri supereroi sono le persone, gli umani, le coppie che resistono insieme anche dopo tanti anni. Quindi è più importante l'uomo Tano o il supereroe Siffedi? La verità è che sono entrambi parte della stessa persona, dello stesso essere che grazie ad un fattore esterno ha scoperto un potere dentro di sé e lo ha donato al mondo, a modo proprio.

Villain

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Supersex: Adriano Giannini è il fratellastro Tommaso

Come accennavamo prima, crescendo e trasferendosi a Parigi col fratellastro (Adriano Giannini) che ha sempre ammirato e che gli ha tenuto sempre intorno la donna che ha più condizionato la sua vita (Jasmine Trinca), scoprirà che a volte i rapporti si ribaltano e si rivelano tossici o rappresentanti di una mascolinità tossica tipica di quegli anni. Proprio Tommaso avrà una parabola simile a quella del miglior amico di Spider-Man (per citarne un esempio tra tanti nei cinecomic) che da migliore amico diviene presto una zavorra di cui Rocco non riesce a liberarsi e da cui continua a tornare. Un uomo che si presenta come uno pseudo-fantasma all'inizio della serie, nel 2004 a Cannes al suo primo annuncio di abbandono dall'industria del porno, per poi essere infine un villain a cui rinfacciare e da cui farsi rinfacciare tutto quello che è andato storto nella vita. Per prendere finalmente consapevolezza di sé e capire i propri meriti ma anche i propri limiti, in un drammatico e quasi epico confronto finale nell'ultimo episodio. Proprio come un supereroe.