"Rocco non muore mai!". Ve lo ricordate? Lo dicevano già più di 20 anni fa nel geniale Santa Maradona di Marco Ponti. E avevano ragione. Rocco Siffredi è ancora tra noi, fa ancora scalpore, crea interesse. E Supersex, la serie Netflix ispirata alla vita di Rocco Siffredi, è un successo. Perché è un viaggio nella vita avventurosa di una star del cinema porno. Ma anche un viaggio indietro nel tempo, una storia che si muove tra gli anni Settanta e i primi anni Duemila. Allora una parte importante del viaggio nel tempo la fa la musica, una playlist di brani - per nulla scontati - degli anni Ottanta e Novanta.
Gli anni in cui Rocco si è formato ed è esploso come star del porno. Diciamo spesso che nelle serie tv le canzoni sono uno dei modi migliori per immergersi in un tempo preciso, rievocandolo, sono un ulteriore commento che fissa il significato di certe scene. Le canzoni di Supersex (qui la recensione) sono spesso usate per fare da ponte tra un momento e l'altro delle vite dei protagonisti, per fare delle ellissi narrative ad effetto, facendo viaggiare i personaggi. E proiettarli nel capitolo successivo delle loro storie. Ancora una volta, in una serie tv, la musica è fondamentale. Ecco, allora, i brani che trovate in Supersex.
1. Be My Lover (La Bouche)
Parigi, 2004. Siamo al MySex, la fiera del porno, e Rocco Siffredi è all'apice della fama. Arriva in limousine ed è accolto da una folla adorante. Supersex inizia qui, e qui si chiuderà, dopo un andirivieni nel tempo. Be My Lover, la canzone dei La Bouche arriva dal 1995, e fa parte di Sweet Dreams, il loro primo album. I La Bouche sono un gruppo nato in Germania da Melanie Thornton e Lane McCray. Il loro suono è quello che si può definire eurodance, musica dance europea che però faceva successo in tutto il mondo: Be My Lover arrivò al primo posto anche in USA.
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2. Bravi ragazzi (Miguel Bosé)
Come dicevamo, Bravi ragazzi è una di quelle canzoni che fanno da ponte, da ellissi narrativa, che ci fanno partecipi di un grande salto. La canzone di Miguel Bosé arriva in un momento chiave: quello in cui Rocco lascia Ortona per andare a Parigi. La partenza è girata in modo molto cinematografico: un treno in partenza preso in corsa. E poi ecco l'arrivo a Parigi. Il ritmo incalzante della canzone si sposa bene con l'azione. E quelle parole, "Bravi ragazzi siamo amici miei / Tutti poeti noi del '56 / A spasso in un mondo che si dà via / La vita è solo acrobazia" suona ironica se pensiamo ai malviventi di Ortona e alla carriera da star del porno a cui va incontro Rocco. "Camminiamo sul filo, nel cielo / A più di cento metri dall'asfalto / Siamo un punto là in alto / Bandiere nel vento di città". Sono le parole del ritornello, e sembrano esprimere il sollievo e la meraviglia di trovarsi a Parigi. Bravi ragazzi è del 1982, ed è un brano inedito contenuto nell'album omonimo, la prima raccolta di successi di Miguel Bosé. È scritta da Maurizio Fabrizio e Guido Morra, la stessa coppia che aveva scritto Storie di tutti i giorni di Riccardo Fogli, che quell'anno aveva vinto Sanremo. Bravi ragazzi nel 1982 vincerà il Festivalbar.
3. Questa notte c'è (Ornella Vanoni)
Questa notte c'è di Ornella Vanoni, invece, è la colonna sonora di un momento di intimità tra due innamorati. Sono Tommmaso, interpretato da Adriano Giannini, e Lucia, che ha il volto di Jasmine Trinca. I due sono nella loro casa a Parigi, colti in un momento spensierato di una vita che non lo sarà per niente. La musica è diegetica, arrivando da una radio che passa il brano. E così Lucia la canta, ammiccando al compagno. La voce suadente, intima, maliziosa di Ornella Vanoni fa il resto, e la voce di Jasmine, la sua recitazione, sopra a quella canzone funzionano benissimo. "Questa notte c'è / Voglia di stare con te / Tu respirerai dentro me / Io ti respirerò". Questa notte c'è è un brano del 1983, tratto dall'album Uomini, concept album sulla figura maschile: la canzone è scritta dalla cantante con Sergio Bardotti e Maurizio Piccoli.
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4. Fade To Grey (Visage)
Ancora una volta una canzone pop è un momento di passaggio, un salto in avanti. Forse quello decisivo. Stavolta è Fade To Grey dei Visage a fare da colonna sonora a un altro viaggio da Cortona a Parigi. Chiusi i conti definitivamente con il suo passato, e con i piccoli criminali che maltrattavano la sua famiglia, Rocco (Alessandro Borghi) può di nuovo andare a Parigi e tornare nel club dove è nato come pornodivo. E darsi al sesso più sfrenato. Il suono new wave ed elettronico di Fade To Grey è perfetto, con quei synth che evocano il rumore di un decollo, e con l'atmosfera allo stesso tempo romantica, lasciva e fredda, per una discesa negli antri notturni di Parigi e notti a base di sesso. Fade To Grey dei Visage è un brano simbolo del new romantic e del synth pop, che nel 1980 spopolava nei club di Londra, e funziona anche in un locale notturno di Parigi. La canzone nasce però da uno sguardo che Steve Strange diede al di là del Muro di Berlino, a Berlino Est, dove tutto sembrava grigio: vide un signore anziano con il bastone. Fade To Grey, allora, voleva dire entrare nella vecchiaia, sprofondare verso il grigio, verso il niente.
5. You Spin Me Round (Dead Or Alive)
You Spin Me Round dei Dead Or Alive è un altro simbolo di quella new wave inglese che negli anni Ottanta è diventata pop e dance, simbolo di edonismo e allo stesso tempo libertà di essere chi si vuole. You Spin Me Round, con i suoi vorticosi giri di tastiere e la voce baritonale di Pete Burns, arriva in un momento catartico, quello in cui il mondo romano del porno si libera in una danza sfrenata dopo la commozione per la commemorazione di John Holmes, star del porno che era scomparso a causa dell'Aids. You Spin Me Round dei Dead Or Alive di Pete Burns (personaggio che ha sempre giocato con la sua ambiguità sessuale), è stata una grande hit nel 1985. Burns raccontò che la canzone nacque da variazioni cantate durante l'ascolto dei brani I Wanted Your Love di Luther Vandross e See You 'Round Like a Record di Little Nell. L'accompagnamento orchestrale degli archi riprende addirittura la Cavalcata delle Valchirie di Richard Wagner. La casa discografica trovò la canzone così brutta da non voler produrre il video, che Burns produsse da solo. Ma la canzone fu un successo clamoroso.
6. Kobra (Donatella Rettore)
Sono i giorni in cui Rocco Siffredi si lega al mondo del porno romano, a Riccardo Schicchi e la sua Diva Futura. È una visione del sesso anche culturale, politica, spensierata. E così Schicchi pensa a portare le sue pornostar a teatro, a Roma, in spettacoli che sfidavano il comune senso del pudore, come avevamo già visto nella serie Moana con Violante Placido. Schicchi, con un evidente senso dell'ironia, pensa di far cantare a Rocco Kobra di Donatella Rettore. "Il cobra non è un serpente / Ma un pensiero frequente / Che diventa indecente / Quando vedo te". Queste parole sembrano fatte apposta per la serie Supersex. Se vi chiedete da dove nasca l'ispirazione per Kobra, successo del 1980, lo ha spiegato così la stessa Rettore. "Ero una femminista convinta quando l'ho scritta e il testo mi è venuto come risposta a un mio amico cantautore lucano che diceva sempre: "Ma dove volete andare voi donne? Noi uomini c'abbiamo il cobra!".
7. All The Sand In All The Sea (DeVotchKa)
All The Sand In All The Sea arriva in un altro momento topico del film, un'altra partenza e un altro arrivo. Mentre Tommaso e Lucia sono alle prese con il loro bambino, Rocco ha lasciato Roma, Schicchi e la Diva Futura per prendere la sua strada. Le note della canzone sono la colonna sonora del suo ennesimo ritorno a Parigi e della scena, in cui appare in un nudo integrale (come quello di Mark Whalberg che chiudeva Boogie Nights) "Avevo dato una regola a me stesso. Rocco Tano non esisteva più. Io ero in ogni istante, e per sempre, Rocco Siffredi". È ancora un brano con profumi di new wave, con suoni duri e stridenti e una voce lirica e malinconica, che aggiunge pathos a una sequenza piena di emozioni contrastanti. Tutto qui profuma di cinema, a partire dal nome della band Devotchka, che arriva da Arancia meccanica. Americani, i DeVotchKa fanno in realtà una musica molto europea, e la loro musica è definita gipsy punk. Sono già apparsi nei film Ogni cosa è illuminata e Little Miss Sunshine e sono famosi per i loro show con la star del burlesque Ditta von Teese. All The Sand In All The Sea è tratta dal loro sesto album, 100 Lovers, del 2011.
8. Electricity (OMD)
Nel bellissimo episodio 5, L'isola, un punto di svolta della storia, e allo stesso tempo anche un film a sé, c'è molta musica originale. Quella di repertorio arriva alla fine, con due brani molto interessanti. Electricity, degli Orchestral Manoeuvres in the Dark, alias OMD, è la colonna sonora del momento in cui, nel buen retiro in un'isola spagnola, Rocco esce dopo aver litigato pesantemente con la sua innamorata. Rocco, in giro per le strade, incappa in una festa. Electricity, del 1979 è il singolo di debutto degli OMD, la band famosa per la hit synth pop Enola Gay: meno famosa, Electricity si muove sulle stesse atmosfere, musica fatta di sintetizzatori e giri veloci di tastiere. Una musica che sembra allegra e spensierata, ma dentro ha contenuti seri: ispirata a Radioactivity dei Kraftwerk, la canzone affronta il tema dell'impiego dissennato delle fonti di energia. Vince Clark (Depeche Mode, Yazoo e Erasure) ha dichiarato che è una delle canzoni che lo ha fatto diventare un musicista elettronico.
9. Straight To You (Nick Cave And The Bad Seeds)
L'episodio 5 si chiude con un brano meraviglioso, Straight To You di Nick Cave And The Bad Seeds. È un brano epico, una ballata che porta sia Lucia che Rocco nelle loro nuove vite. Ancora una volta una canzone è qui per raccontare un gioco di partenze e arrivi. Lucia si è appena staccata dall'amore tossico per Tommaso e Rocco, con un gesto liberatorio, le compra una bicicletta. È il suo augurio di essere libera, di pedalare via dal dolore. E così si sente libero lui, che prende in mano la sua vita e va alla conquista dell'America, a Los Angeles. È il 1990. E i due personaggi volano, con nuove speranze, sulle ali di quella che il respiro di una feel good song. Straight To You è tratta dall'album del 1992 Henry's Dream, ed ebbe un impatto molto forte al momento dell'uscita. Melody Maker definì la canzone un "_inno di liberazione". È proprio questo che la canzone vuole essere nel momento in cui è inserita.
10. E così per non morire (Ornella Vanoni)
"E così per non morire devo toglierti dal cuore". È ancora la voce unica di Ornella Vanoni a raccontare un momento chiave della vita di Rocco. La morte della madre, amata e rincorsa per tutta la vita. Una canzone d'amore così acquista un altro senso. Quel "devo toglierti dal cuore" vuol dire così chiudere il rapporto con la madre che per Rocco è stato anche molto doloroso, pur portandola sempre nel cuore. Ancora una volta, in montaggio alternato, seguiamo la nuova vita di Lucia, quella di Tommaso. E, alla fine, il corteo funebre. E così per non morire, canzone del 1972 firmata da Elide Suligoj per la musica e da Luciano Beretta per il testo, ha una storia molto curiosa: ascoltate la lunga coda strumentale della canzone, e sentirete Going The Distance, uno dei famosi temi di Rocky, uscito 4 anni dopo. Un plagio? Non proprio. Bill Conti all'epoca lavorava in Italia ed era stato l'arrangiatore della canzone della Vanoni, di cui evidentemente, aveva composto quella coda strumentale...
11. What Is Love (Haddaway)
Siamo nell'ultimo episodio. Siamo tornati al punto di partenza, la Parigi del 2004, e Rocco ha ritrovato il fratello Tommaso. Sono in un bistrot, a bere. E alla radio parte What Is Love, di Haddaway, una canzone che li riporta ai vecchi tempi e li fa ballare come dei ragazzini. Un flashback ci riporta al 1994. What Is Love è una canzone del 1993 e, come quella che apre la serie, arriva dalla Germania: fu composta da Dee Dee Halligan (Dieter Lünstedt, alias Tony Hendrik) e da Junior Torello (Karin Hartmann-Eisenblätter a.k.a. Karin van Haaren e fatta cantare ad Haddaway, cantante di Trinidad.
12. Heart Of Glass (Blondie)
Siamo alla fine della storia, nella Parigi del 2004. Sulle note di Heart Of Glass dei Blondie, Lucia cammina orgogliosa. È il giorno del suo matrimonio. Sulle note incalzanti, quel potente giro di basso e batteria, Rocco comincia a correre senza fermarsi. Heart Of Glass è un brano storico, che racconta la contaminazione tra il rock e la disco. Inizialmente era molto più lenta, un brano tra il blues e il reggae. Il produttore Mike Chapman decise di dare al brano un'impostazione più disco proprio perché era la musica in voga al periodo. È tratta dall'album Parallel Lines, del 1978, e appare in molti film. Tra tutti, la ricordiamo per la sensuale scena iniziale de I padroni della notte di James Gray.