Decisamente inedito il punto di partenza di Sulla terra leggeri, viaggio nel dolore e nella perdita di un uomo anziano la cui amnesia ha cancellato la memoria della figlia e della moglie perduta. Il film, arrivato in sala, è il primo lungometraggio di Sara Fgaier, montatrice di lunga esperienza e collaboratrice di Pietro Marcello per cui ha montato La bocca del lupo e Bella e perduta. Per il suo esordio, la cineasta ha raccontato un complesso rapporto tra padre e figlia, interpretati con convinzione da Andrea Renzi e Sara Serraiocco, in un lavoro immerso in atmosfere oniriche che si distanzia dal realismo tout court.
"Mi sono imbattuta nelle immagini del carnevale di Bosa, in Sardegna, che non conoscevo affatto, e sono rimasta impressionata e inquietata dalle immagini cupe, nere e violente. Sono entrata in contatto con l'autore, l'antropologo Felice Tiragallo, e da lì ho cominciato a fare ricerche" ci racconta Sara Fgaier. "In questa scena collettiva di lutto la gente perde la testa, è un momento davvero anarchico, ti ricorda che la vita è nascita e morte, trasformazione e cambiamento. Da lì è nata l'idea di raccontare una storia usando le immagini del carnevale, scrivendo la voce off è stato naturale raccontare una storia d'amore".
La collaborazione con Pietro Marcello
Alla fascinazione nei confronti di un rito che sfata il tabù della morte attraverso la messa in scena si è unita la passione di Sara Fgaier per il libro di Julian Barnes Livelli di vita, che affronta proprio il tema del dolore per la perdita dell'amata. "A quel punto ho deciso di mettere insieme ingredienti provenienti da ambiti diversi formando un collage e creando un parallelo tra il lutto e l'idea della perdita di memoria" chiarisce la regista. "Ho mescolato la storia con le immagini d'archivio. All'inizio vediamo la donna amata da Gian, ma non capiamo chi è. La scoperta che fa Gian è la stessa che facciamo noi".
Sara Fgaier ci tiene a ribadire che Sulla terra leggeri nasce dopo vent'anni di lavoro nel settore e dopo una collaborazione decennale con Pietro Marcello, con cui ha fondato la compagnia di produzione Avventurosa, dopo essersi occupata delle ricerche per i materiali d'archivio dei suoi film oltre che del montaggio. "Il nostro è un percorso comune, ci conosciamo da tanto tempo e condividiamo una visione del cinema. Ho lavorato a lungo a Bella e perduta, documentario che è stato presentato qui a Locarno nel 2015. Da qui nasce l'afflato poetico presente nella mia opera come nelle sue".
Sulla terra leggeri: una storia d'amore non lineare
Sara Fgaieir è consapevole che il suo lavoro non è un prodotto tradizionale, ma è un flusso narrativo in continua evoluzione e trasformazione che potrebbe spiazzare lo spettatore. "Rivedendo il film, anche io provo sentimenti nuovi ogni volta, è come se si evolvesse, continua a parlarmi" ci confessa. "In molti hanno osservato che sembra un film più internazionale che italiano. Sono sempre stata affascinata dalle storie d'amore, ma questo è un film sull'incedere del tempo e sul relazionarsi col se stesso di epoche passate. Il montaggio è funzionale a descrivere la confusione mentale di Gian. Sono felice che il film richieda un intervento da parte dello spettatore e lo spinga a fornire la sua interpretazione degli eventi. Volevo lasciare lo spazio per vivere l'esperienza dentro a un flusso".