Fin dal primo trailer il legame tra la musica e Suicide Squad è sembrato particolarmente stretto. Come accaduto con il film diretto da David Ayer, purtroppo, anche il risultato finale raggiunto dalla colonna sonora suscita un po' di delusione, soprattutto se si tiene prevalentemente in considerazione il modo in cui i brani sono stati utilizzati sul grande schermo.
Analizzati singolarmente i due dischi, che contengono la selezione di canzoni e i brani strumentali composti da Steven Price, riescono infatti a soddisfare per la varietà e la qualità del lavoro compiuto, mentre valutati all'interno del montaggio proposto sul grande schermo ottengono il risultato di apparire spesso utilizzati senza troppa attenzione o, al contrario, aver fin troppo peso risultando quasi invadenti prevaricando le immagini o la storia.
Soundtrack
Suicide Squad - The Album
Un mix di sonorità e generi
Suicide Squad: The Album contiene quattordici brani che spaziano tra diversi generi e atmosfere, tra collaborazioni, hit classiche e cover.
La tracklist si apre con Rick Ross e Skrillez con la loro Purple Lamborghini piena di energia e sfumature rock e rap, seguita poi dall'affascinante commistione creata per Sucker for Pain a cui hanno collaborato Lil Wayne, Wiz Khalifa, Logic, Ty Dolla $ign, e X Ambassadors e Dan Reynolds degli Imagine Dragons le cui voci accompagnano con efficacia i cambi di ritmo, permettendo di far assumere alla canzone un'atmosfera quasi ipnotica. Heathens dei Twenty One Pilots si inserisce bene nello stile scelto per i brani originali con commistione di generi, come accade poi con l'affascinante r&b a tinte pop di Gangsta con l'armoniosa voce di Kehlani o la ritmata Standing in the rain che sfrutta nel migliore dei modi l'esperienza di Mark Ronson per firmare una delle canzoni più convincenti, utilizzata inoltre per l'introduzione di Deadshot, personaggio interpretato da Will Smith.
Dopo la piacevole, ma non incisiva Know Better, si passa alla cover di You Don't Own Me firmata da Grace con la collaborazione di G-Eazy, scelta ben calibrata e arrangiata per accompagnare l'entrata in scena della sensuale Harley Quinn di Margot Robbie. In equilibrio tra presente e passato, la tracklist ripropone poi una delle hit di Eminem, Without Me, che risale all'ormai lontano 2002. Skylar Grey, che con il rapper ha collaborato più volte, è invece l'interprete di Wreak Havoc che consolida l'idea di offrire delle proposte musicali non delimitate nei confini di un unico genere, avvicinandosi in questo caso forse maggiormente al pop, mentre Medieval Warfare firmato Grimes sposta i ritmi e le sonorità verso uno strano mix elettronico, con una voce quasi angelica alla Björk e richiami al metal.
Margot Robbie, da Scorsese a Suicide Squad: l'ascesa di una giovane diva
Una buona selezione di cover e classici
Difficile reggere il confronto con l'originale tuttavia i Panic! at the Disco si cimentano, proseguendo nell'ascolto dell'album, con l'iconica Bohemian Rhapsody che, pur non avvicinandosi all'intensità dell'originale, sfrutta bene il talento di Brendon Urie. Ascoltare un classico come Slippin' into Darkness dei War è inoltre sicuramente un piacere anche a distanza di oltre quaranta anni dalla sua release, ma nel contesto risulta una parentesi senza apparenti legami con il resto della tracklist come accade con Fortunate Son targata Creedence Clearwater Revival che tuttavia ben si adatterebbe a ogni possibile uso sul grande schermo.
L'album si conclude con una delle cover più interessanti proposte: I Started a Joke, in origine incisa dai Bee Gees, che, nell'arrangiamento di Confidential Music e con la voce di Becky Hanson, assume un'atmosferica quasi onirica e di grandissimo effetto.
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Un album un po' confuso
La selezione di brani, nel suo complesso, appare però priva di un'idea generale che giustifichi, anche al semplice ascolto, la formazione della tracklist. Confrontato con l'ottimo lavoro compiuto con altri cinecomic, l'approccio avuto nei confronti di Suicide Squad da parte dei produttori musicali appare forse più confuso e meno funzionale, accompagnando sequenze chiave con brani riconoscibili o d'effetto ma senza aderenza alle situazioni o alle caratteristiche dei personaggi con la sola eccezione, in parte, di Harley Quinn.
Soundtrack
Suicide Squad - The Score
Un premio Oscar per il cinecomic di David Ayer
Completamente diverso il lavoro compiuto dal premio Oscar Steven Price che supera senza alcun problema la sfida di lavorare a un adattamento dei fumetti fin dall'epico tema Task Force X con cui si apre una sostanziosa tracklist che arriva nella versione venduta in formato digitale a quota 30 tracce. Il compositore riesce infatti a bilanciare l'utilizzo dei vari strumenti, ritmi ed effetti sonori per adattarsi alle caratteristiche dei membri del team e costruire una partitura complessa di grande impatto ed energia.
Price ha il merito di aver ideato una colonna sonora caratterizzata da una struttura piuttosto solida dal punto di vista narrativo e, pur essendo privo dei veri e propri temi tradizionalmente creati per i singoli personaggi, il suo lavoro riesce a seguire con precisione le atmosfere che contraddistinguono i vari passaggi della storia: da quelle dark di Arkham Asylum alla dolcezza e malinconia di I'm Going to Figure This Out che sfuma sul finale lasciando il posto all'energica e ritmata You Make My Teeth Hurt. La tracklist prosegue mantenendo l'equilibrio tra strumenti classici, in particolare archi e percussioni, e sonorità in parte elettroniche, proponendo mix di emozioni e potenza ben riusciti come nel caso di A Killer App e il successivo That's How I Cut and Run con la sua scarica di adrenalina in cui gli archi aggiungono enfasi e leggerezza. Tra i difetti della colonna sonora c'è però quello che in alcuni casi la compattezza ricercata rende quasi impossibile distinguere la fine di un brano dall'inizio del successivo e l'unico vero tema musicale, inoltre, sembra quello ideato per Harley e il Joker dai toni epici e drammatici in crescendo, con un finale più cadenzato e dolce, con alcune parti della partitura che ritornano successivamente nella parte centrale di Hey Craziness e dall'atmosfera simile a quella ideata per Diablo's Story e la cupa The Squad, dalla struttura essenziale ma ugualmente efficace.
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Tra i brani dell'ultima parte della colonna sonora si distingue in positivo Are We Friends or are We Foes?, in cui vengono utilizzati nuovamente dei passaggi introdotti in precedenza con un arrangiamento più incisivo che porta poi all'interessante She's Behind You, con un alternarsi di parti vocali e strumentali a far crescere l'attenzione e il coinvolgimento emotivo. Il brano di chiusura, The Worst of the Worst, propone invece una suggestiva introduzione con le percussioni ad accompagnare l'evoluzione della partitura in cui gli strumenti vanno a sovrapporsi progressivamente.
Tra le bonus track sono invece Enchantress in the War Room e June Moon a dimostrare il potenziale più interessante, grazie probabilmente all'idea di costruire un tema musicale per il personaggio interpretato da Cara Delevingne, presenza centrale nella trama.
Una buona prova da parte di Price
Chi ama le colonne sonore in cui è immediatamente riconoscibile il legame con i protagonisti e si sceglie di proporre dei brani quasi indipendenti uno dall'altro, probabilmente troverà le composizioni di Steven Price poco incisive, tuttavia l'ascolto dell'intera opera si dimostra più aderente agli eventi e ai personaggi rispetto all'album con le canzoni utilizzate e ispirate da Suicide Squad.