Ora che The Whale di Darren Aronofsky arriva nelle sale italiane dal 23 febbraio grazie a I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection potrete apprezzare anche voi l'incredibile interpretazione di Brendar Fraser, candidato agli Oscar come Miglior Attore Protagonista e che ha fatto parlare di sé fin dalla presentazione in prima mondiale allo scorso Festival di Venezia. Ma accanto a lui nel film c'è qualcun altro che potrebbe farvi strabuzzare gli occhi per la bravura e per il percorso consapevole e attento fatto finora nella propria breve ma già scintillante carriera. Stiamo parlando di Sadie Sink, che la maggior parte di voi conoscerà come Max nella serie cult Netflix Stranger Things. Andiamo a ripercorrere i suoi ruoli più iconici per arrivare a quello in The Whale, che preparatevi saprà conquistarvi ancora una volta.
Max in Stranger Things
Dopo essere nata e cresciuta in Texas in una famiglia numerosa e orientata allo sport, si interessa fin da piccola al mondo dello spettacolo. Prima a teatro in produzioni locali, compresa Annie, poi al cinema e in tv fino ad arrivare allo star system mondiale. Merito soprattutto del ruolo di Maxime 'Max' Mayfield nella seconda stagione della serie cult Netflix Stranger Things. La ragazzina aveva una grossa responsabilità: arrivare come new entry in un gruppo già affiatato di giovani interpreti che aveva conquistato il mondo grazie alla diffusione capillare della piattaforma e alla serie emblema dell'effetto nostalgia per gli anni '80. La sua Max, inizialmente respingente anche verso gli altri personaggi, fa conoscere agli spettatori la sua difficile situazione familiare, in primis col fratellastro Billy Hargrove (Dacre Montgomery), in una casa che non la sentire per niente amata e voluta.
Diventa col tempo parte integrante del gruppo, interesse amoroso di Lucas (Caleb McLaughlin) e migliore amica di Undici (Millie Bobby Brown), con tanto di celebre episodio-sequenza allo Starcourt Mall, tanto da essere promossa da ricorrente a regolare. Ma è nella quarta stagione che sboccia totalmente: la sua Max diventa una delle vittime potenziali di Vecna, facendo emergere tutto il disagio interiore che sta vivendo: la depressione, il disturbo da stress post-traumatico e l'elaborazione del lutto dopo la morte di Billy. Crea tantissime sfaccettature per Max, è protagonista della celeberrima scena di salvataggio al cimitero che ha fatto tornare in testa alle classifiche dopo 35 anni una hit come Running Up That Hill di Kate Bush - tanto che il funko-pop della stagione a lei dedicato ha le cuffie e il walkman addosso. È altrettanto centrale nella straziante sequenza della propria quasi-dipartita insieme a Lucas. Nella quinta ed ultima stagione siamo sicuri che si regalerà un'altra altalena di emozioni.
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Fear Street e All to Well
Sadie Sink ha fatto comparsate in serie come The Americans, Blue Bloods, Unbreakable Kimmy Schmidt e la sfortunata American Odyssey, per entrare nel 2017 appunto nel cast di Stranger Things. Per Netflix però ha interpretato un altro ruolo importante, questa volta nei due film del 2021 Fear Street Parte 2: 1978 e Fear Street Parte 3: 1666 diretti da Leigh Janiak e parte della sua trilogia iniziata con Fear Street Parte 1: 1994, basata sull'omonima serie di libri di R. L. Stine che si incentra sulla maledizione che colpisce un'intera città. Sink interpreta la protagonista Ziggy Berman da giovane, che nella versione adulta ha il volto di Gillian Jacobs.
Ma è soprattutto la musica (ancora una volta) a portarle fortuna quando viene scelta come volto di Taylor Swift da adolescente nel videoclip musicale All To Wel, il primo diretto proprio dalla cantautrice tanto da diventare un vero e proprio cortometraggio. Sadie Sink mette in scena tutte le sensazioni contrastanti ed estreme tipiche di quell'età accanto all'ex Teen Wolf ora cresciuto Dylan O'Brien, per rappresentare una relazione difficile con un ragazzo più grande che col tempo fa sentire il peso della differenza d'età. La stessa che però farà crescere la protagonista tanto da portarla a scrivere un libro di successo a riguardo. Proprio come accaduto a Swift nella vita reale con le sue canzoni. Un'altra grande responsabilità, portata a casa magnificamente da Sink, che diviene protagonista di un'altra scena "cult" che coinvolge una sciarpa rossa rimasta appesa sulle scale, che fece parlare di sé perché pare fosse un indumento che Adam Levine, ex della Swift, avesse per davvero lasciato a casa sua dopo la fine del loro rapporto. Una sorta di citazione autobiografica mai confermata ufficialmente, insomma.
Ellie in The Whale
Sadie Sink ha partecipato anche a film come The Bleeder - La storia del vero Rocky Balboa, Il castello di vetro, Eli, Dear Zoe ma è The Whale che la lancia ufficialmente anche nello star system cinematografico hollywoodiano, complice l'aver lavorato con un regista come Darren Aronofsky e con un attore come Brendan Fraser e la presentazione alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, un prestigioso consolidamento del proprio status attoriale ancora così giovane. Un altro ruolo difficile e un'altra grande responsabilità: sembra proprio che questo tipo di sfide piacciano a Sink: interpretare la figlia del protagonista Charlie, un insegnante di lettere di 250 chili, costretto a casa dalla propria malattia, lasciatosi andare e dal cuore spezzato per un amore passato che non ha potuto condividere con la figlia. Quest'ultima si chiama Ellie ed è un'adolescente estremamente arrabbiata, col padre e quindi col mondo, per aver abbandonato lei e la madre da piccoli.
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Man mano che la pellicola prosegue però, scopriamo di più sul loro passato e su ciò che li ha portati ad estraniarsi in questo modo. E su ciò che li porta a ritrovarsi tanti anni dopo, quando la ragazzina sembra non importarsene proprio della scuola e del ruolo degli insegnanti, ed essere sempre pronta a dire e compiere cattiverie contro le persone, in primis i suoi compagni e suo padre. Una ragazzina così arrabbiata e ferocemente sadica era facilmente tratteggiabile come scostante e totalmente respingente, invece Sink mescola quella sua rabbia costante a un effetto ironico e un accenno di sorriso sarcastico sui lati della bocca che non può non coinvolgere gli spettatori, far ridere anche loro - è un film, nonostante la tematica, in cui si ride molto - e farli sentire vicini alla giovane co-protagonista, che molte altre attrici ancora acerbe ed emergenti avrebbero potuto rendere detestabile. Che dire poi della sequenza finale, che coinvolge Charlie ed Ellie e fa emergere tutta la chimica tra Fraser e Sink e i loro sguardi pieni di parole non dette, finalmente espresse.