Sono loro gli eroi di questa 61. edizione del Festival di Cannes, pochi importa che il loro film abbia ottenuto una ricezione non certo entusiastica: per loro ci sono i cori sul celebre, eroico tema di John Williams, per loro le migliaia di scatti dei fotografi, per loro la folla oceanica. Harrison Ford, Steven Spielberg, George Lucas e il resto della gang di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo monopolizzano la domenica di Cannes per uno degli eventi cinematografici per cui il 2008 sarà ricordato.
Il ritorno dell'ormai attempato ma sempre irriesistibile archeologo è inevitabilmente accompagnato da enorme clamore mediatico e anche dalla promessa, da parte di Steven Spielberg, di nuovi episodi della saga, sempre che il pubblico continui a volerne. In conferenza stamnpa, infatti, il regista di Schindler's List si è detto intenzionato a girare altri sequel, magari con protagonista un successore di Indiana Jones, ovvero il suo giovane pupillo Shia LaBeouf. "Ma voi dovete continuare a volerli", ha detto Spielberg. "Abbiamo deciso di portare il film a Cannes, dove converge, ogni anno, tutto il mondo del cinema, proprio perché la saga è così popolare. A partire da oggi vedremo come andranne le cose e come muoverci in futuro.Questa è la ragione per cui è arrivato questo quarto episodio: la gente continuava a chiedere a me, a George e a Harrison quando sarebbe uscito un nuovo Indiana Jones. Indiana Jones e E.T. l'extraterrestre sono gli unici film di cui mi vengano richiesti seguiti. Nessuno sembra volere un nuovo A.I. intelligenza artificiale o un nuovo 1941 - Allarme a Hollywood. "
Il regista ha parlato con entusiasmo del progetto, che ha avuto una lunghissima gestazione proprio a causa sua: "Ho sempre fatto così, mi dicevo, non so, sono nel mio periodo più sobrio e dark, mi occupo di drammi storici e film profondi che voglio che i miei figli vedano da grandi, non sono pronto a far divertire le masse. Poi faccio un Jurassic Park e mi diverto un mondo."
Per Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, Spielberg non ha voluto abusare degli effetti digitali che hanno fatto la fortuna di tanti recenti blockbuster.
"Volevo un set vero, volevo trovarmi in un vero tempio, e in uno di quegli scenari pieni di trabocchetti. Non trovo grande ispirazione nel blue screen e negli effetti generati al computer."
Harrison Ford è stato stuzzicato in merito alle reazioni miste della platea alla proiezione della stampa, e ha rivelato dio attendersi quelche critica. "Mi aspetto che la frusta di Indiana mi si ritorca contro. Non c'è nulla di strano nel fatto che quelcosa di così popolare venga snobbato da molti, e la cosa non mi preoccupa affatto. Io lavoro per chi paga il biglietto - sono loro i miei clienti e a loro sono rivolti i miei sforzi per fare di un film la migliore esperienza possibile."
Ford ha aggiunto di essersi trovato ancora una volta magnificamente sotto la direzione di Spielberg: "E' un regista straordinario come vent'anni fa, anzi, è anche andato migliorando, e mi domando proprio come abbia fatto."